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Francesca Quibla
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Il Tempo, metterà ogni cosa al suo posto: ogni pagliaccio nel proprio circo e ogni re sul proprio trono.

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Francesca Quibla
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Guardate che carini Draghi (tirato su dai gesuiti) e Conte (tirato su dai gesuiti) vicini vicini ai funerali del papa (gesuita)

Vedo pure Licia Ronzulli poco distante 😍

Che meraviglia...

❤️
27.04.2025, 02:43
t.me/fraquibla/11742
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Francesca Quibla
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Un desiderio che attanaglia il cuore, o Sayyed, e un desiderio che rode l'anima fino in fondo.
Tu, che sei fonte di eterno orgoglio in noi... quanto è crudele l'assenza quando colpisce un uomo che è stato balsamo sulla cima delle nostre ferite e pilastro di forza nei nostri giorni più bui.

Come può un'anima grande come la tua allontanarsi da noi, eppure rendere la nostra inevitabile dipartita meno spaventosa?
Come può la morte perdere il suo terrore, semplicemente perché l'hai attraversata con la serenità di chi conosce e la dignità di chi torna al cospetto dell'Onnipotente, il Colui che ci costringe Allah sw?

Ci hai lasciato, ma hai lasciato dietro di te una lanterna di certezza, provviste di pazienza e un sentiero lastricato di fede... affinché possiamo seguirti con passo sicuro.

Ci hai insegnato che il viaggio verso Allah sw non è una fine, ma una forma di eternità plasmata dalla fede, dalla sincerità, dall'amore e dalla fermezza.

Che la misericordia e l'intercessione di Allah siano sui martiri sinceri, coloro che hanno costruito la gloria dell'eternità con il loro sangue puro e le loro anime pure.
Ci manchi profondamente... e il nostro luogo d'incontro è il Paradiso, se ne siamo degni, inshAllah.

Marwa Osman
26.04.2025, 12:29
t.me/fraquibla/11741
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Francesca Quibla
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SU CANALE ITALIA “ARRIVANO GLI ALIENI”

Dopo TRC, gli alieni annunciano al genere umano che stasera invaderanno gli studi di Canale Italia, su digitale terrestre e canale 913 Sky, oppure in streaming qui: https://canaleitalia.it/diretta-live-streaming/

O sul tubo: https://www.youtube.com/live/guRA6tKRHZE?si=BMN9mB5h43yM4n9u

Secondo fonti vicine al Pentagono, il tutto avverrà a partire dalle ore 20:00, nel corso della trasmissione Lineasera condotta da Vito Monaco.
Il conduttore è apparso in pubblico con un volto visibilmente preoccupato.

Il comunicato alieni recita esattamente così: “Vito, sei avvisato. L’abduction è dietro l’angolo… Poi passeremo a Fazio.”

👉👉🏻 https://t.me/roccocantautore
25.04.2025, 19:24
t.me/fraquibla/11740
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Francesca Quibla
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«Francesco l'antipapa», rimosso il Direttore della Giustizia Minorile delle Regioni Emilia Romagna e Marche Antonio Pappalardo

Siamo giunti al punto più liberticida, profetizzato da George Orwell: la punizione di un individuo colpevole di aver commesso uno psicoreato

Mentre guitti come Roberto Benigni al soldo della RAI cantano “la Costituzione più bella del mondo” (definita “la peggiore dei Paesi Occidentali” da Francesco Cossiga), ancora una volta – come già accaduto in tempi pandemici – la ratio legis di una norma costituzionale viene calpestata in danno di un cittadino italiano reo questa volta di avere commesso uno psicoreato. Il Dottor Antonio Pappalardo, direttore della Giustizia Minorile di Emilia Romagna e Marche, è stato rimosso dal suo incarico da parte del Ministero della Giustizia perché reo di avere esercitato il proprio sacrosanto diritto di pensarla come molti altri (ma non come il mainstream) su una questione estremamente complessa. L'articolo 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Non è un segreto che in molti aderiscano alla tesi secondo la quale Benedetto XVI non avrebbe inteso rinunziare al munus apostolico ma soltanto al ministerium. Esistono libri estremamente seri sul tema, scritti da studiosi che hanno approfondito la tematica e portato prove a sostegno della tesi esposta. Ciò nonostante, quando Antonio Pappalardo ha commentato sul canale Telegram Logos et Libertas che Bergoglio era l'antipapa e un usurpatore (e che per questo meritava una pena giusta), si è scatenato il finimondo, la lapidazione mediatica, le solite accuse infamanti (no-vax, contrario alle migrazioni, ai diritti Lgbtq+ e alle politiche dell’Ue e dell'OMS) e in men che non si dica il Ministero della Giustizia lo ha sollevato dall'incarico.
Lo psicoreato (thoughtcrime in lingua inglese, crimethink in neolingua) è la denominazione che George Orwell, nel suo romanzo 1984, dà al più pervasivo strumento repressivo delle istituzioni totalitarie. Commette uno psicoreato chiunque contrasti le teorie del Grande Fratello. Il Grande Fratello non tollera il dissenso. Non importa se la tesi sostenuta sia avvalorata da studi scientifici. Meno ancora importa se la tesi sostenuta sia oggettivamente e incontrovertibilmente vera: lo psicocriminale va punito.
Oggi è toccato al Dottor Antonio Pappalardo, domani potrebbe toccare ad Antonio Socci o ad Alessandro Barbero, rei di psicoreati.
Rischia molto il Professor Barbero, che in un video che circola (senza tagli o censure) paragona il nostro tempo agli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale e avverte che il riarmo nel Secolo scorso non portò a maggior sicurezza, ma direttamente alla guerra. In sintesi, il riarmo porta alla guerra, la guerra non è pace, e – checché ne pensino le Signore von der Leyen e Kallas – sarebbe il caso di considerare che la convivenza pacifica si fonda sul rispetto reciproco, non sulla deterrenza armata.
Io sono d'accordo al 100% col Dottor Antonio Pappalardo, ma anche se non lo fossi sarei pronto a difenderlo per affermare l'importanza nel diritto costituzionale dell'Art. 21.
Purtroppo, bastardi liberticidi ricoprono incarichi apicali e fanno della nostra Costituzione, dei nostri diritti fondamentali, carta straccia, perché temono il dissenso. E le pecore li venerano, in gregge credono a tutte le balle propinate per mantenerle docili, asservite.

di Alfredo Tocchi, Il Giornale d'Italia, 25 aprile 2025
25.04.2025, 17:50
t.me/fraquibla/11739
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Francesca Quibla
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TOSCANO/DE MARI

Ci hanno inviato un video di uno "scontro" tra Silvana De Mari e Francesco Toscano sulla questione palestinese.

Nessuna novità, è dai tempi della morte di Arrigoni, e ancor prima, che purtroppo si leggono determinate cose da parte della De Mari.
Il fatto è che bisogna smetterla di idolatrare personaggi se hanno una posizione che ci piace (vedi in "pandemia").

Nello specifico del video in questione, si vede la De Mari parlare per venti minuti filati di aborto e cristianesimo per poi finire a minimizzare o peggio negare il genocidio in Palestina.

In area commenti molti si chiedevano come sia possibile sostenere con veemenza che l'interruzione di gravidanza sia equivalente a un genocidio, mentre contemporaneamente si giustificano o minimizzano la morte di bambini innocenti in contesti di guerra.

Malafede?
Probabilmente no. Costei crede davvero a quel che afferma. Sono meccanismi psicologici. Vi è una dissonanza cognitiva selettiva, ovvero quando le proprie convinzioni ideologiche entrano in conflitto con nuove informazioni, si tende ad attivare un meccanismo di difesa psicologica in cui si accettano informazioni che confermano le nostre convinzioni preesistenti, ignorando e svalutando quelle che le contraddicono, creando giustificazioni elaborate per mantenere intatta la propria visione del mondo.

Le posizioni morali diventano così legate a idee politiche, l'accettazione della violenza bellica si inserisce in narrazioni dove la propria "parte" viene sempre giustificata.

Chiaramente tutto ciò mina la credibilità morale di queste persone rendendo evidente che certe posizioni etiche non derivano da principi universali ma da convenienza ideologica.

Osservate nel video la reazione violenta (da minuto 25), la non accettazione di un minimo contraddittorio, lì c'è tutto il meccanismo sopra descritto.

https://www.youtube.com/watch?v=TrMjjWg8y6g

WI
25.04.2025, 16:47
t.me/fraquibla/11738
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Francesca Quibla
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Decine di coloni israeliani, deturpati mentali, irrompono nel villaggio di Kifel Haris, vicino a Salfit, protetti dalle forze di occupazione.

Decine di coloni prendono d'assalto il villaggio di Kafr Haris, vicino a Salfit.

Eye on Palestine
25.04.2025, 02:26
t.me/fraquibla/11737
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Francesca Quibla
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📌 Domani, venerdì 25 aprile

"Sabotare la guerra, combattere l'occupazione": per un 25 aprile di lotta a cui restituire il suo significato politico, radicale, popolare.

👉 MILANO, APPUNTAMENTO ALLE ORE 12.00 A PALESTRO (M1)

Qui la locandina ed il comunicato di GPI, UDAP e CPL che rilanciamo: https://www.instagram.com/p/DIyDAwkMwkB/?igsh=MTh6b2NweTlxYThhag%3D%3D&img_index=1
24.04.2025, 18:30
t.me/fraquibla/11736
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Francesca Quibla
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https://youtu.be/MCKZiu2IdXM?si=mBGQzVq58Jqonaht
23.04.2025, 14:29
t.me/fraquibla/11735
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Francesca Quibla
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He holds her the way only a brother can...not just with arms,
but with every shattered piece of his soul.

She's no more than 6.
A white hoodie now crimson.
A tiny body, still warm, wrapped in her brother’s trembling embrace.
He's barely 20, but today he aged a thousand years.

His gaze...it should have shattered screens, pierced through parliaments and brought nations to their knees.

But the world scrolled past.
Again.
And again.
And again.

There is no ceasefire for the broken.
No truce for the orphaned.
No “both sides” in genocide.

Gaza bleeds.
But make no mistake...it is not just blood on his clothes.
It is the silence of the world.
It is your governments’ complicity.
It is every sanitized headline.
It is every politician’s cowardice.
It is every life deemed too inconvenient to matter.

If this doesn't haunt us...then maybe we’ve already lost our own humanity.

Always Remember who killed her, how and why.
Zionist murderers with western made tools of genocide, simply because she is a Palestinian native.
23.04.2025, 02:54
t.me/fraquibla/11734
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Francesca Quibla
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Alla luce delle recenti dichiarazioni di Smotrich, il ministro delle Finanze israeliano noto per le sue posizioni estremiste, appare ormai evidente che la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas non costituisca più una priorità per il regime di Tel Aviv.
E sapete perché? Perché quegli ostaggi, una volta rilasciati, rappresentano una minaccia ben più temuta: testimoni scomodi che con con tutta naturalezza, raccontano di una prigionia segnata da umanità, rispetto e persino affetto da parte dei loro carcerieri.

In altre parole, minano alla base un secolo di retorica hasbarica, che ha dipinto la resistenza palestinese come barbarie. E questo, il regime criminale sionista, non può permetterlo.
22.04.2025, 17:29
t.me/fraquibla/11733
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Francesca Quibla
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🔴 L'Ufficio politico del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna il genocidio sionista in corso a Gaza, accompagnato da politiche sistematiche di carestia e da una crescente aggressività in Cisgiordania e ad Al-Quds.

Il FPLP sottolinea che fermare questa campagna a Gaza è una priorità nazionale urgente che richiede sforzi continui a tutti i livelli e l'impiego di diversi mezzi per impedire lo sfollamento e l'eliminazione dei palestinesi. Il FPLP ha incontrato Fatah, chiedendo la ricostruzione del sistema politico palestinese e la riforma dell'OLP.

La dichiarazione annuncia la decisione del FPLP di non partecipare alle riunioni del Consiglio centrale (previste per domani, dove Abbas eleggerà un vicepresidente), chiedendo invece un nuovo Consiglio nazionale palestinese che rifletta una rappresentanza nazionale completa.

Il FPLP sostiene la formazione di una leadership nazionale unitaria per la resistenza popolare e contro l'annessione. Sottolinea che le armi di resistenza sono un diritto legittimo che non dovrebbe essere compromesso finché esisterà l'occupazione, organizzata secondo il consenso nazionale.

La dichiarazione mette in guardia contro i progetti di sfollamento e respinge ogni forma di normalizzazione e di soluzioni parziali volte a liquidare la causa palestinese, pur apprezzando il ruolo dell'Egitto nel rifiutare gli sfollamenti forzati e i suoi sforzi per fermare l'aggressione a Gaza. Hanno insistito sul fatto che l'amministrazione di Gaza è una questione palestinese che dovrebbe essere gestita da un governo di consenso nazionale.

Il FPLP condanna inoltre gli attacchi "israeliani" contro Libano e Siria ed esprime apprezzamento per il sostegno dello Yemen a Gaza, nonostante il blocco imposto. Infine, ha elogiato i movimenti di solidarietà globali in tutto il mondo.
22.04.2025, 15:22
t.me/fraquibla/11732
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Francesca Quibla
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♥️

Il prigioniero israelo-russo Alexander Trufanov
rilasciato ha rilasciato una dichiarazione sulla resistenza palestinese che ha scioccato Israele occupante, i suoi sostenitori e agenti: "La vostra gentilezza è rimasta impressa nella mia coscienza per sempre..." Durante i 498 giorni che ho vissuto tra voi, e nonostante le aggressioni e i crimini che avete subito, ho imparato il vero significato della virilità, il puro eroismo, il rispetto per l'umanità e i valori. Voi eravate liberi sotto assedio, mentre io ero prigioniero - e voi eravate i protettori della mia vita. Vi siete presi cura di me come un padre amorevole si prende cura dei suoi figli. Avete preservato la mia salute, la mia dignità e il mio benessere. Anche se ero nelle mani di uomini che lottavano per la loro terra e i loro diritti rubati - anche mentre il mio governo stava commettendo il peggior genocidio contro un popolo assediato - non mi avete mai permesso di soffrire la fame o di essere umiliato. Non ho mai conosciuto il vero significato della virilità finché non l'ho visto nei vostri occhi, e non ho capito il valore del sacrificio finché non ho vissuto tra voi. Vi ho visti sorridere di fronte alla morte, mentre resistevate a un nemico armato di armi di distruzione, mentre non avevate altro che i vostri corpi nudi. Per quanto mi sforzi di essere eloquente, non riesco a trovare parole che riflettano il vostro vero valore o esprimano il mio stupore e la mia ammirazione per il vostro nobile carattere. La vostra religione vi insegna davvero a trattare i prigionieri in questo modo? Quanto è grande questa fede.

https://x.com/AbujomaaGaza/status/1914149170010616005
22.04.2025, 12:10
t.me/fraquibla/11731
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Francesca Quibla
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Sulla base delle considerazioni geotattiche dell'articolo precedente, ci sono da considerare le eventuali manovre belliche statunitensi per delineare un eventuale contingente militare per un potenziale attacco alla Repubblica Islamica dell'Iran.

PARTE 2

7. Guerra navale nel Golfo Persico

😇Lo Stretto di Hormuz potrebbe essere minato o bloccato con droni navali, siluri e piccole imbarcazioni rapide cariche di esplosivo (tattica già usata dagli Houthi).
😇La flotta iraniana asimmetrica è specializzata in guerriglia marittima, minaccia reale per le petroliere e i gruppi da battaglia delle portaerei.

8. Cyberwarfare

😇L’Iran ha potenziato le sue capacità informatiche: attacchi a infrastrutture elettriche, militari e finanziarie statunitensi (o di alleati) sarebbero parte integrante della risposta.
😇Potrebbero esserci blackout digitali, sabotaggi o data leaks coordinati con azioni militari.

9. Mobilitazione ideologica e popolare

😇Un attacco statunitense rafforzerebbe il sentimento patriottico iraniano. Anche settori critici verso il regime si schiererebbero a difesa del Paese.
😇La narrativa religiosa e antioccidentale verrebbe potenziata nei paesi sciiti e musulmani in generale, favorendo il reclutamento jihadista.

10. Teheran non è Baghdad

😇Teheran è una megalopoli con oltre 8 milioni di abitanti, ben difesa e con vie di accesso facilmente bloccabili.
😇I combattimenti urbani sarebbero lunghi, sanguinosi e politicamente disastrosi, simili a quanto visto a Falluja, ma su scala molto più ampia.

11. Assenza di alleati solidi sul terreno

😇Nessun attore regionale si presterebbe facilmente a fornire truppe per una guerra totale contro l’Iran.
😇Le basi americane nel Golfo sono vulnerabili e politicamente esposte. La Turchia si opporrebbe a qualsiasi escalation che rafforzi il caos vicino ai suoi confini.

Conclusione: Invadere l’Iran non è solo un’operazione militare, è un salto nel buio strategico. Implicherebbe lo scontro con una nazione di vaste dimensioni, coesa, difficile da penetrare geograficamente e pronta a resistere con metodi convenzionali e non. Per Washington, sarebbe la fine dell’illusione della guerra lampo.

Articolo interamente sviluppato e scritto da @Jagdgesellschaft99

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22.04.2025, 01:26
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Francesca Quibla
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Sulla base delle considerazioni geotattiche dell'articolo precedente, ci sono da considerare le eventuali manovre belliche statunitensi per delineare un eventuale contingente militare per un potenziale attacco alla Repubblica Islamica dell'Iran.

PARTE 1

1. Forze necessarie per una campagna militare convenzionale sulla base di stime simili a quelle usate per l’Iraq nel 2003, ma applicate a un territorio tre volte più grande e a una popolazione di oltre 88 milioni:

🫡Truppe di terra richieste: tra 500.000 e 700.000 unità solo per la prima fase.
🫡Supporto aereo e navale: carrier strike groups nel Golfo Persico e nell’Oceano Indiano, oltre a basi avanzate in Qatar, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Bahrein.
🫡Mezzi logistici: decine di migliaia di veicoli, elicotteri, droni, aerei da trasporto.
🫡Mobilitazione di riserve: impiego massiccio della Guardia Nazionale e delle forze NATO in supporto.

2. Complessità logistica

🫡Rifornimenti: carburante, acqua e munizioni dovrebbero essere trasportati su lunghe distanze in ambienti desertici.
🫡Infrastrutture: molte aree iraniane sono scarsamente collegate da strade moderne. Le linee di rifornimento sarebbero vulnerabili ad attacchi asimmetrici.
🫡Gestione dei prigionieri, sfollati e ordine pubblico: occupare grandi città come Teheran, Esfahan, Mashhad o Shiraz richiederebbe una presenza capillare e costante.

3. Rischio di guerriglia e guerra asimmetrica

🫡L’Iran ha una vasta rete di forze paramilitari (i Basij) e un esercito ideologicamente motivato (i Pasdaran).
🫡Le milizie sciite alleate dell’Iran in Libano, Iraq, Siria e Yemen potrebbero aprire nuovi fronti.
🫡Attacchi a infrastrutture americane e israeliane nel Medio Oriente, con possibile blocco dello stretto di Hormuz.

4. Costi politici ed economici

🫡Economici: una guerra del genere costerebbe migliaia di miliardi di dollari.
🫡Politici: disgregazione delle alleanze NATO, proteste interne, rischi di instabilità globale e rialzo vertiginoso del prezzo del petrolio.
🫡Umane: migliaia di morti e feriti tra militari e civili, possibile reazione nucleare o chimica non convenzionale.

5. Difesa aerea avanzata

🫡L’Iran ha rafforzato le sue difese aeree negli ultimi anni con sistemi russi S-300 e una rete radar interna ben distribuita. Anche se non impenetrabile, renderebbe rischiosa una campagna aerea stile Shock and Awe (come in Iraq 2003).
🫡Le basi sensibili e i siti nucleari sono profondamente interrati o dislocati per resistere a bombardamenti, rendendo necessari missili bunker buster e più sortite ad alto rischio.

6. Capacità missilistiche iraniane

🫡L’Iran possiede migliaia di missili balistici a corto e medio raggio, in grado di colpire basi USA nel Golfo, Israele e portaerei nel Golfo Persico.
🫡Lanci da silos mobili e da bunker sotterranei riducono la possibilità di neutralizzarli in un first strike.

Articolo interamente sviluppato e scritto da @Jagdgesellschaft99

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22.04.2025, 01:26
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Francesca Quibla
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Sì, perchè ovviamente la giustificazione di facciata di tutte queste Torture di Massa è sempre la stessa: "bisogna applicare pressione su Hamas", anche a costo di "vittime collaterali". Ma la realtà è ovviamente un'altra, in piena luce davanti agli occhi di chi vuol vedere. Come scrive il Dottor Ezzidin:

"Ci viene detto che tutto questo viene fatto per fare pressione su chi tiene gli ostaggi. Ma le bombe non cadono su chi detiene il potere. Gli attacchi non raggiungono chi dà gli ordini. Cadono su chi è impotente, su civili che non hanno armi, non hanno autorità politica, non hanno alcun ruolo nel processo decisionale".

"La verità è più semplice: le persone sono il bersaglio. E la loro scomparsa è la strategia.
Chiamatela come volete: sicurezza, ritorsione, difesa, ma la storia, crudele e inflessibile, la chiamerà con il suo nome. E non ricorderà i generali, né i titoli dei giornali, ma il silenzio che ne seguì".

Fonte: https://alessandroferretti123.substack.com/p/gaza-non-e-piu-un-luogo-e-un-esperimento?
21.04.2025, 21:47
t.me/fraquibla/11728
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Francesca Quibla
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EZZEDIN SHEHAB: "GAZA NON È PIÙ UN LUOGO, È UN ESPERIMENTO"

L'intera popolazione di Gaza è ormai una cavia da laboratorio, sulla quale si riversa folle ferocia di una superpotenza militare che ha come unico obiettivo il suo annichilimento.

Di Alessandro Ferretti - 20 aprile 2025

"Dopo 556 giorni, Gaza non è più un luogo. È un esperimento, una domanda posta all'Umanità: per quanto tempo una popolazione può essere bombardata, affamata e sgomberata prima di cessare di esistere?"

La frase è del Dottor Ezzedin Shehab, di Gaza. Dopo aver studiato medicina per dieci anni all'estero, è rientrato a casa il 5 ottobre 2023, solo due giorni prima dell'Apocalisse. Da quel giorno la sua vita, come quella dei suoi concittadini, è un inferno in terra in continuo ulteriore peggioramento.

È da oltre cinquanta giorni che a Gaza non entra neanche un chicco di riso e l'altro ieri il Ministro degli Esteri del governo Genocida israeliano ha affermato che continuerà così fino a quando Israele vorrà. Ma quindi, cosa vuole Israele?

Israele vuole cacciare via tutti i palestinesi dalla Palestina, cominciando da Gaza e proseguendo con la Cisgiordania, ma ha un grande problema: non sa dove spedirli. Nessuno stato ha intenzione di ricevere permanentemente la popolazione più vessata della storia mondiale, con il suo gigantesco carico di problemi di ogni tipo causati da quasi 80 anni di Torture Sistematiche di Massa.

Consapevole del fatto che cacciare via tutti i palestinesi richiederà, nel "migliore" dei casi, tempi molto lunghi, Israele ha stabilito come obiettivo intermedio quello di annettere la maggior parte di Gaza e spezzettare il resto in vari zoo per umani a tempo indefinito. In queste gabbie i sopravvissuti verranno costantemente sorvegliati tramite i più invasivi e disumani dispositivi di sorveglianza esistenti e rimarranno rinchiusi a vegetare a tempo indeterminato, senza poter aspirare a niente di più della mera sopravvivenza fisiologica. Un modello che Israele cerca di implementare anche in Cisgiordania, dove gli attacchi dei coloni e dell'esercito sono esplicitamente tesi a rinchiudere i palestinesi in aree sempre più ridotte e controllabili dall'esterno.

Però, per fare questo, Israele ha bisogno che qualsiasi forma di Resistenza organizzata cessi, e per questo serve che i palestinesi cessino di essere un popolo. Proprio a questo mira la ferocia Genocidaria: a far precipitare i palestinesi nell'anarchia, in modo da poterli soggiogare nelle gabbie senza rischi fisici per gli aguzzini.

Il diluvio di bombe dell'ultimo anno e mezzo, senza precedenti storici, non è riuscito a a spezzare la società palestinese: incredibilmente, ancora adesso la Resistenza armata è attiva e impedisce di completare il Progetto di Animalizzazione e Segregazione. Quindi, Israele ha pensato di ricorrere all'arma finale, quella più atroce: la fame, quella vera, quella che ti uccide.

Anche i reality show tipo "Isola dei famosi" sanno che per far litigare tra loro un gruppo di persone basta togliere loro il cibo. La storia delle carestie è inequivoca: la scarsità prolungata di cibo innesca inevitabilmente una competizione estremizzata per le risorse e porta alll'erosione della fiducia reciproca (che costituisce la base del funzionamento sociale) e l'esaltazione dell'aggressività interpersonale. La società si trasforma in "società predatoria", nella quale la prevaricazione dei forti contro i deboli e dei gruppi contro gli individui diventa prassi, e nella quale ogni forma di solidarietà sociale svanisce nella lotta per la sopravvivenza individuale.

Questo è il motivo per cui Israele affama Gaza, e senza concreti e immediati interventi esterni per fermarlo (che purtroppo neanche si intravedono all'orizzonte), inevitabilmente la fame diventerà letteralmente insostenibile e Gaza precipiterà nell'anarchia. Certamente questo farà esultare i benpensanti liberal-europeisti (quelli "equidistanti" tra i Genocidari e le loro vittime) che già hanno accolto con giubilo le manifestazioni a Gaza Nord critiche (del tutto legittimamente, sia chiaro) nei confronti di Hamas.
21.04.2025, 21:47
t.me/fraquibla/11727
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Francesca Quibla
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Fassino dice che 50000 morti e 20000 bambini palestinesi massacrati a Gaza da "israele" sono una fatalità.
E giù di risate e di applausi.
21.04.2025, 15:53
t.me/fraquibla/11726
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Francesca Quibla
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“Signor giudice, sono palestinese…” Parole di Anan Yaeesh al processo de L’Aquila

Riceviamo e diffondiamo questo breve video con stralci delle dichiarazioni di Anan Yaeesh al processo de L’Aquila.
Da brividi…

La resistenza non si arresta
La resistenza non si processa.

Free Anan!

https://ilrovescio.info/wp-content/uploads/2025/04/VID-20250405-WA0018.mp4
21.04.2025, 08:42
t.me/fraquibla/11725
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Francesca Quibla
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“Signor giudice, sono palestinese…” Parole di Anan Yaeesh al processo de L’Aquila

Riceviamo e diffondiamo questo breve video con stralci delle dichiarazioni di Anan Yaeesh al processo de L’Aquila.
Da brividi…

https://ilrovescio.info/wp-content/uploads/2025/04/VID-20250405-WA0018.mp4
21.04.2025, 08:40
t.me/fraquibla/11724
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Francesca Quibla
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Sangue, Ceneri e Muri Sacri: Il Sionismo Escatologico come Minaccia alla Pace.

SECONDA PARTE

Il Terzo Tempio: Aspirazioni e Controversie

La ricostruzione del Terzo Tempio a Gerusalemme rappresenta un obiettivo centrale per alcuni gruppi religiosi ebraici e cristiani sionisti.
Secondo la tradizione, la sua edificazione è strettamente legata alla venuta del Messia ed alla redenzione finale. Tuttavia, il Monte del Tempio, sito designato per la costruzione, ospita attualmente la Cupola della Roccia e la Moschea di al-Aqsa, luoghi sacri per l'Islam.
Questo rende qualsiasi progetto di ricostruzione estremamente delicato e potenzialmente esplosivo dal punto di vista politico e religioso. Inoltre, l'assenza di una giovenca rossa conforme impedisce, secondo la legge ebraica, la purificazione necessaria per iniziare i lavori. La ricerca di tale animale e la preparazione degli arredi sacri da parte di istituzioni come il Temple Institute evidenziano la determinazione di questi gruppi, ma sollevano anche questioni etiche e teologiche sulla legittimità e tempistica di tali iniziative.

Sionismo Escatologico: Fede e Politica

Il sionismo escatologico fonde credenze religiose con aspirazioni politiche, sostenendo che il ritorno del popolo ebraico in Israele e la ricostruzione del Tempio siano precursori necessari per l'avvento messianico.
Questa visione è condivisa non solo da alcuni ebrei ortodossi, ma anche da cristiani evangelici che vedono in questi eventi la realizzazione di profezie bibliche ed il preludio al ritorno di Cristo.
Tale alleanza interreligiosa ha portato a collaborazioni sorprendenti, come il finanziamento di progetti per allevare giovenche rosse in Israele da parte di gruppi cristiani sionisti americani. Tuttavia, questa commistione di fede e politica solleva preoccupazioni riguardo alla strumentalizzazione delle credenze religiose per fini geopolitici ed alla possibilità di innescare tensioni internazionali. Inoltre, l'interpretazione letterale delle profezie e l'attivismo volto ad accelerarne l'adempimento pongono interrogativi sulla responsabilità etica di tali movimenti nel contesto del conflitto israelo-palestinese.

In questa spirale di simboli, rituali ed ambizioni teopolitiche, il sionismo escatologico contemporaneo si configura come una vera e propria eresia moderna, mascherata da "ritorno alle origini".
Esso non solo distorce il senso profondo dell’attesa messianica, che nella tradizione ebraica è legata alla redenzione spirituale e non alla conquista militare, ma si arroga il diritto di forzare il tempo divino per via terrena, quasi magica. Il culto della giovenca rossa, la ricostruzione forzata del Tempio, l'invocazione messianica come atto politico, si traducono in un misticismo nazionalista che, pur attingendo al linguaggio sacro, lo piega ad un progetto di dominio storico e territoriale.

In questo senso, l'estremismo sionista non rappresenta la continuità della fede, ma la sua perversione mistica, dove il sacro non eleva ma giustifica l'oppressione. È l'illusione di poter forzare la mano a Dio, trasformando la profezia in programma, la speranza in progetto edilizio, la liturgia in strategia geopolitica.
Ginevra

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Bibliografia e Riferimenti

La Giovenca Rossa
Mishnah Parah – Trattato rabbinico che tratta della giovenca rossa. Consultabile in traduzioni commentate (The Kehati Mishnah).

Il Terzo Tempio
Gershom Gorenberg, The End of Days: Fundamentalism and the Struggle for the Temple Mount, Oxford University Press, 2002 – Studio fondamentale sul movimento per la ricostruzione del Tempio.

Sionismo Escatologico e Fanatismo Religioso
Idith Zertal ed Akiva Eldar, Lords of the Land: The War Over Israel's Settlements in the Occupied Territories, 1967–2007, Nation Books, 2007.
20.04.2025, 06:27
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Francesca Quibla
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Sangue, Ceneri e Muri Sacri: Il Sionismo Escatologico come Minaccia alla Pace.

SECONDA PARTE

Il Terzo Tempio: Aspirazioni e Controversie

La ricostruzione del Terzo Tempio a Gerusalemme rappresenta un obiettivo centrale per alcuni gruppi religiosi ebraici e cristiani sionisti.
Secondo la tradizione, la sua edificazione è strettamente legata alla venuta del Messia ed alla redenzione finale. Tuttavia, il Monte del Tempio, sito designato per la costruzione, ospita attualmente la Cupola della Roccia e la Moschea di al-Aqsa, luoghi sacri per l'Islam.
Questo rende qualsiasi progetto di ricostruzione estremamente delicato e potenzialmente esplosivo dal punto di vista politico e religioso. Inoltre, l'assenza di una giovenca rossa conforme impedisce, secondo la legge ebraica, la purificazione necessaria per iniziare i lavori. La ricerca di tale animale e la preparazione degli arredi sacri da parte di istituzioni come il Temple Institute evidenziano la determinazione di questi gruppi, ma sollevano anche questioni etiche e teologiche sulla legittimità e tempistica di tali iniziative.

Sionismo Escatologico: Fede e Politica

Il sionismo escatologico fonde credenze religiose con aspirazioni politiche, sostenendo che il ritorno del popolo ebraico in Israele e la ricostruzione del Tempio siano precursori necessari per l'avvento messianico.
Questa visione è condivisa non solo da alcuni ebrei ortodossi, ma anche da cristiani evangelici che vedono in questi eventi la realizzazione di profezie bibliche ed il preludio al ritorno di Cristo.
Tale alleanza interreligiosa ha portato a collaborazioni sorprendenti, come il finanziamento di progetti per allevare giovenche rosse in Israele da parte di gruppi cristiani sionisti americani. Tuttavia, questa commistione di fede e politica solleva preoccupazioni riguardo alla strumentalizzazione delle credenze religiose per fini geopolitici ed alla possibilità di innescare tensioni internazionali. Inoltre, l'interpretazione letterale delle profezie e l'attivismo volto ad accelerarne l'adempimento pongono interrogativi sulla responsabilità etica di tali movimenti nel contesto del conflitto israelo-palestinese.

In questa spirale di simboli, rituali ed ambizioni teopolitiche, il sionismo escatologico contemporaneo si configura come una vera e propria eresia moderna, mascherata da "ritorno alle origini".
Esso non solo distorce il senso profondo dell’attesa messianica, che nella tradizione ebraica è legata alla redenzione spirituale e non alla conquista militare, ma si arroga il diritto di forzare il tempo divino per via terrena, quasi magica. Il culto della giovenca rossa, la ricostruzione forzata del Tempio, l'invocazione messianica come atto politico, si traducono in un misticismo nazionalista che, pur attingendo al linguaggio sacro, lo piega ad un progetto di dominio storico e territoriale.

In questo senso, l'estremismo sionista non rappresenta la continuità della fede, ma la sua perversione mistica, dove il sacro non eleva ma giustifica l'oppressione. È l'illusione di poter forzare la mano a Dio, trasformando la profezia in programma, la speranza in progetto edilizio, la liturgia in strategia geopolitica.
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Bibliografia e Riferimenti

La Giovenca Rossa
Mishnah Parah – Trattato rabbinico che tratta della giovenca rossa. Consultabile in traduzioni commentate (The Kehati Mishnah).

Il Terzo Tempio
Gershom Gorenberg, The End of Days: Fundamentalism and the Struggle for the Temple Mount, Oxford University Press, 2002 – Studio fondamentale sul movimento per la ricostruzione del Tempio.

Sionismo Escatologico e Fanatismo Religioso
Idith Zertal ed Akiva Eldar, Lords of the Land: The War Over Israel's Settlements in the Occupied Territories, 1967–2007, Nation Books, 2007.
20.04.2025, 06:27
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Sangue, Ceneri e Muri Sacri: Il Sionismo Escatologico come Minaccia alla Pace.

PRIMA PARTE

In un tempo in cui le categorie del sacro sembravano essersi ritirate nei margini della coscienza collettiva, tornano prepotentemente sulla scena politica globale simboli arcaici, rituali dimenticati e visioni profetiche.
La Giovenca Rossa, il Terzo Tempio e l’Ideologia Escatologica che li sostiene, non appartengono più soltanto alla liturgia o alla mitologia religiosa: sono diventati strumenti concreti nelle mani di gruppi che, rivestendo la fede di una funzione politica, aspirano a trasformare la geografia spirituale di Gerusalemme in un laboratorio apocalittico.

La contaminazione tra messianismo e geopolitica, alimentata da un sionismo fanatico che invoca il ritorno del Divino come giustificazione alla conquista del territorio Palestinese, non è solo una curiosità teologica, è una minaccia tangibile alla già fragile architettura della pace in Medio Oriente.
Comprendere questa deriva significa leggere con lucidità i segni del nostro tempo, in cui la nostalgia dell’assoluto rischia di diventare l’alibi per l’assolutismo più pericoloso.

La Giovenca Rossa, il Terzo Tempio ed il Sionismo Escatologico: ≪Un'Analisi Critica≫

La Giovenca Rossa: Mito e Realtà

La giovenca rossa (ebraico: parah adumah) è una figura enigmatica nella tradizione ebraica, descritta nel Libro dei Numeri (19:1-22) come elemento chiave per la purificazione rituale da impurità legate al contatto con i morti.
Secondo la normativa biblica, l'animale deve essere completamente rosso, senza difetti e mai sottoposto a lavoro.

La sua rarità ha reso il suo ritrovamento un evento di significativa importanza. Il Mishnah riporta che solo nove giovenche rosse sono state sacrificate dalla costruzione del Tabernacolo fino alla distruzione del Secondo Tempio nel 70 d.C. Alcuni saggi, come Maimonide, sostengono che la decima apparirà in concomitanza con l'arrivo del Messia.
Recentemente, organizzazioni come il Temple Institute hanno intensificato gli sforzi per individuare un esemplare conforme, coinvolgendo persino allevatori internazionali. Tuttavia, la complessità delle prescrizioni e la rarità dell'animale sollevano interrogativi sulla possibilità di un suo ritrovamento autentico.
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20.04.2025, 06:27
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Comunicato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina in occasione della Giornata dei Prigionieri Palestinesi – 17 aprile

La causa dei prigionieri è sempre stata e continuerà ad essere un elemento centrale della nostra lotta per la liberazione; non è una questione passeggera, ma un simbolo permanente di unità e resistenza. Pertanto, nel FPLP affermiamo in questo giorno quanto segue:

Rinnoviamo il nostro impegno per la lealtà verso i nostri eroici prigionieri e chiediamo che la loro causa sia in prima linea negli sforzi nazionali, sul campo, ufficiali e popolari. La resistenza si impegna a spezzare le loro catene e a lavorare instancabilmente per la liberazione di tutti loro, nessuno escluso.

Esortiamo la comunità internazionale e le organizzazioni per i diritti umani, in particolare la Corte penale internazionale (CPI), a rompere il loro vergognoso silenzio e complicità e ad agire urgentemente per ritenere l’occupazione responsabile dei suoi crimini contro i prigionieri e imporre sanzioni per porre fine a questi crimini.

Apprezziamo gli sforzi delle istituzioni per i diritti umani, delle reti internazionali, dei sindacati e delle organizzazioni di base che sostengono la causa dei prigionieri. Chiediamo che le campagne di pressione e boicottaggio contro l’occupazione siano intensificate e che continuino le azioni internazionali a sostegno dei diritti dei prigionieri, comprese iniziative legali per perseguire l’occupazione per i suoi crimini contro il movimento dei prigionieri. In questo contesto, chiediamo il dispiegamento urgente e continuo di missioni internazionali per chiarire il destino di migliaia di detenuti a Gaza di cui non si sa dove si trovino. Queste persone sono detenute in campi segreti e centri di detenzione e sottoposte a brutali torture, in particolare nel campo “Sde Teman”, in quello che costituisce un vero e proprio crimine di guerra che richiede un’azione immediata da parte delle organizzazioni internazionali, in particolare del Comitato internazionale della Croce Rossa, che ha abbandonato le sue responsabilità.

Infine, affermiamo che la causa dei prigionieri è una lotta continua fino alla liberazione totale. La vittoria non sarà completa fino a quando l’ultimo prigioniero non sarà rilasciato, l’ultimo rifugiato ritornerà, e questa occupazione razzista e oppressiva non sarà smantellata.

#Dismantle_israel_now ✌🏾🇵🇸
19.04.2025, 22:32
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La testimonianza di alcune ragazze danneggiate dal vaccino HPV - Papilloma Virus

https://m.youtube.com/watch?v=eBLgOe2p4o4&pp=0gcJCdgAo7VqN5tD
19.04.2025, 22:32
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Più vaccini, più tumori!

"Quando hanno cominciato a vaccinare, hanno detto che il papilloma virus avrebbe potuto causare il cancro alla bocca dell'utero 35 anni dopo l'infezione, e che i maschi non rischiavano niente. Così han vaccinato solo le bambine. Poi, si sono accorti che potevano iniettare merda anche ai maschi e hanno inventato un qualche fumoso rischio per spingere i genitori a far vaccinare anche loro. Quindici anni dopo le prime vaccinazioni, i ragazzi e le ragazze hanno il cancro.
Vostro onore, ho finito."

C.G.
19.04.2025, 22:16
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On this day in 1943, the Warsaw Ghetto Uprising began against the Nazi occupation. It was the largest act of Jewish resistance against the Holocaust.

The Warsaw Ghetto’s Jewish population began to militarise after a quarter of a million Jews were sent to die in Treblinka. The uprising began on the 19th of April 1943 after the ghetto refused to surrender to a Nazi police Commander, who then ordered the entire ghetto to be destroyed, block by block.

Faced with certain death, the Jews knew victory against the Nazi killing machine was impossible. Marek Edelman, the last surviving ŻOB commander who died in 2009, said their inspiration to fight was "not to allow the Germans alone to pick the time and place of our deaths".

56,065 Jews were killed or captured, of which approximately 36,000 deported to extermination camps.

Today, Israel is committing the same atrocities as Nazi Germany in Gaza, and is perpetrating another Holocaust. Here’s Norman Finkelstein on why the Warsaw Ghetto Uprising and Holocaust compel him to oppose Israel’s crimes:

‘My late father was in Auschwitz, my late mother was in the Majdanek concentration camp….both of my parents were in the Warsaw Ghetto Uprising and it is because of precisely and exactly the lessons that my parents taught me and my two siblings, that I will not be silenced when Israel commits its crimes against the Palestinians’
19.04.2025, 18:42
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🚨 Le forze di occupazione hanno attaccato i fedeli cristiani durante le celebrazioni del Sabato Santo nella città occupata di Al Quds! Gerusalemme) .

RNN
19.04.2025, 15:16
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Al-Sharaa "siriano" (al JEWlani) incontra il presidente dell'Autorità Palestinese Abbas nel Palazzo Presidenziale di Damasco

In precedenza, "israele" aveva cercato di impedire ad Abbas di visitare la Siria

Chiediamoci come mai adesso si presenta nella, ormai, EX-SIRIA
18.04.2025, 20:43
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🚨🇾🇪 ULTIMA ORA - Forze armate yemenite:

Nel nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso
L'Onnipotente ha detto: "In verità, Noi sosterremo i Nostri messaggeri e coloro che credono durante la vita terrena e nel Giorno in cui i testimoni saranno chiamati a testimoniare". Questa è la Verità di Allah Onnipotente.

A sostegno del popolo palestinese oppresso e dei suoi combattenti, e in risposta alla guerra di genocidio in corso contro i nostri fratelli a Gaza:

La forza missilistica delle forze armate yemenite ha condotto un'operazione militare prendendo di mira un obiettivo militare nei pressi dell'aeroporto Ben Gurion, nella regione occupata di Giaffa, utilizzando un missile balistico "Zulfiqar".

Per il secondo mese consecutivo, le Forze Armate continuano a contrastare con efficacia e responsabilità l'aggressione americana contro il nostro Paese. Come promesso, affronteremo l'escalation con escalation.

La forza missilistica, l'aeronautica militare con droni e le forze navali hanno condotto una duplice operazione militare prendendo di mira le portaerei statunitensi Truman e Vinson e le loro navi da guerra nel Mar Rosso e nel Mar Arabico con numerosi missili da crociera e droni.

Si tratta del primo attacco alla portaerei "Vinson" dal suo arrivo nel Mar Arabico.

Le nostre difese aeree sono inoltre riuscite ad abbattere un drone americano MQ-9 mentre stava conducendo operazioni ostili nello spazio aereo del governatorato di Sana'a, utilizzando un missile terra-aria di produzione locale. Si tratta del quinto incidente del genere in tre settimane e del ventunesimo durante la Battaglia della Vittoria Promessa e la Santa Jihad a sostegno di Gaza.

Le Forze Armate yemenite affermano quanto segue:

Primo: il rafforzamento militare americano e la continuazione dell'aggressione contro il nostro Paese porteranno solo a ulteriori attacchi, attacchi mirati, scontri e confronti, e spingeranno lo Yemen, con il suo nobile popolo e la sua fedele leadership, a una maggiore fermezza e perseveranza nel suo atteggiamento di sostegno nei confronti del popolo palestinese oppresso.

Secondo: il nemico non raccoglierà nulla dall'intensificarsi della sua aggressione contro il nostro Paese, se non delusione, fallimento e sconfitta. La sua portaerei, recentemente arrivata, non riuscirà a ottenere ciò che cinque precedenti portaerei, che le forze armate hanno affrontato, inseguito e costretto ad abbandonare con successo, non sono riuscite a fare.

Terzo: il caro, libero e indipendente Yemen non rinuncerà a continuare le sue operazioni di sostegno al popolo palestinese finché l'aggressione "israeliana" a Gaza non cesserà e l'assedio non sarà revocato.

Allah ci basta, ed Egli è il miglior Dispositore. Egli è il miglior Padrone e il miglior Aiutante.
Lunga vita allo Yemen, libero, onorevole e indipendente
Vittoria allo Yemen e a tutto il popolo libero della nazione

Sana'a, Shawwal 20, 1446 AH
Corrispondente al 18 aprile 2025
18.04.2025, 17:37
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18.04.2025, 17:37
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18.04.2025, 17:37
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🚨 "Non dimenticate i vostri prigionieri, quelli che avete lasciato indietro: alzate la voce, perché stiamo morendo nelle prigioni." - il prigioniero Ayman Al-Haj Yahya

I prigionieri palestinesi nella prigione del deserto del Naqab hanno lanciato un appello urgente a tutti gli organismi umanitari e per i diritti umani affinché salvino da morte certa la vita del prigioniero Ayman Al-Haj Yahya, residente nella città di Taybe, nell'entroterra palestinese.

Secondo l'ufficio stampa dei detenuti, il prigioniero Ayman sta contando con sincerità i suoi ultimi giorni e la notizia del suo martirio potrebbe essere diffusa in qualsiasi momento, data la deliberata negligenza medica.

Ayman, detenuto nella Sezione 25, Stanza 10, è stato condannato a sei anni di prigione, di cui finora ha scontato circa due anni.

Soffre di condizioni di salute estremamente critiche, a causa di un ictus in carcere, che gli ha causato la completa perdita di movimento e sensibilità agli arti superiori e inferiori, oltre a una grave debolezza visiva. I suoi lineamenti sono cambiati e un occhio è diventato bianco.

I detenuti che alloggiavano con lui nella stessa stanza chiesero all'amministrazione penitenziaria di trasferirlo per le cure necessarie, ma quest'ultima si rifiutò di rispondere. Questo li spinse ad aspettare l'"orario ricreativo" per farlo uscire dalla stanza e portarlo alla porta, e si rifiutarono di riportarlo dentro, nel tentativo di fare pressione sull'amministrazione affinché lo trasferisse in clinica o gli fornisse le cure necessarie.

Dopo ripetuti tentativi da parte dei prigionieri e dopo aver comunicato con l'ufficiale responsabile, un farmacista entrò nella stanza, misurò i parametri vitali del prigioniero (pressione sanguigna, temperatura e ossigeno) e disse loro che non soffriva di nulla, nonostante in quel momento il prigioniero avesse perso memoria e capacità di movimento e non fosse consapevole di ciò che accadeva intorno a lui.

Il prigioniero Ayman è stato prelevato in modo umiliante: gli sono state incatenate mani e piedi, è stato sollevato per le manette in modo doloroso e adagiato su un letto di ferro inadatto all'uso umano, per poi essere trasferito in clinica.

I suoi compagni di cella vennero informati che era stato trasferito per cure e che non sarebbe più tornato in sezione, ma dopo alcune ore fu riportato in cella su una sedia a rotelle, che poi fu portata via con loro, lasciando i prigionieri in uno stato di shock e di profonda preoccupazione per le sue condizioni di salute, impossibilitati a fornirgli assistenza.

I prigionieri si sono rifiutati di lasciarlo rientrare nella stanza a causa della gravità delle sue condizioni, cosa che ha costretto l'amministrazione penitenziaria a portarlo via di nuovo, ma questa volta i prigionieri non sanno se è stato trasferito per cure, in un'altra sezione o in un luogo sconosciuto.

Il prigioniero Ayman e i suoi compagni di prigionia lanciano un appello:

Istituti carcerari, organizzazioni per i diritti umani, fazioni palestinesi, tutte le persone di coscienza, i suoi fratelli e amici prigionieri liberati, a fare ogni sforzo possibile per tirarlo fuori dalle profondità e dall'oscurità della prigione.

Ayman si rivolge ai suoi fratelli liberati dicendo:

"Non dimenticate i vostri prigionieri, quelli che avete lasciato indietro: alzate la voce, perché noi moriamo nelle prigioni."
18.04.2025, 17:34
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Francesca Quibla
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Ma cos'è, un fake?
No, io penso proprio sia vero.

Due servi dell'occupante sionista, due fiancheggiatori degli assassini del popolo palestinese e di quello siriano.

Prostitute dell'imperialismo espansionista sionista, questo sono.

D'altronde sono quelli che piacciono ai governi occidentali... Puahhhhhh

Viva la Palestina della resistenza 🇵🇸 e viva la Siria Baathista 🇸🇾 !
18.04.2025, 17:29
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Francesca Quibla
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Grande Rocco!!
Pezzo molto ben fatto, ottimo sound, ottimo testo!

«Forse sono qui per salvarci
Forse solo per conquistarci
Ma che differenza fa
Se non c’è più umanità
Meglio una società di alieni strani
O di alienati esseri umani
Meglio una società di alieni strani
Che di alienati esseri umani»


https://t.me/roccocantautore/2084
18.04.2025, 17:03
t.me/fraquibla/11709
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🗓️ Milano, domani sabato 19 aprile dalle ore 17.00 alle 19.00
📌 In Piazzale Baiamonti, là dove il corteo nazionale di sabato scorso ha visto le cariche della polizia

Presidio!
Il 12 c'eravamo tutti 🇵🇸
https://t.me/canalemiracolomilano
18.04.2025, 14:36
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Francesca Quibla
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🚨 La moglie del leader imprigionato Muhammad Jamal al-Natsheh (Abu Hammam) ha riferito di un grave peggioramento delle sue condizioni di salute dopo il suo trasferimento in ospedale, affetto da emorragia interna, insufficienza renale e coma.

L'ufficio stampa dei prigionieri ha ritenuto l'occupazione sionista pienamente responsabile della vita del leader dei prigionieri Abu Hammam, assicurando che è stato oggetto di un tentativo di assassinio e di un'uccisione deliberata all'interno delle prigioni dell'occupazione.

Lo sceicco e parlamentare Muhammad Al-Natsheh è considerato uno dei simboli più importanti del movimento dei prigionieri e membro del Consiglio Legislativo Palestinese. Ha trascorso più di 23 anni nelle carceri occupanti, la maggior parte dei quali in detenzione amministrativa. Tuttavia, il suo attuale arresto è considerato il più duro e pericoloso a causa delle brutali torture e del palese tentativo di assassinio che lo accompagna.

Dal momento del suo arresto, è stato trasferito al carcere di Ofer e poi all'ospedale Hadassah in condizioni di salute critiche a seguito di un duro interrogatorio che ha ignorato ogni limite. Questo ha portato a emorragia cerebrale, insufficienza renale e coma completo. È stato poi trasferito al Ramla Prison Hospital, dove si trova in uno stato di shock che indica l'entità delle torture subite.

Il prigioniero Al-Natsheh era in buona salute prima del suo arresto e non soffriva di alcuna malattia, il che indica un chiaro e lento tentativo di assassinio nei suoi confronti, avvenuto tramite brutali torture.

L'ufficio stampa dei prigionieri ha chiesto alle istituzioni per i diritti umani e internazionali, in primo luogo al Comitato internazionale della Croce Rossa, di intervenire con urgenza e immediatamente per scoprire le sue condizioni di salute, consentire al suo avvocato di visitarlo, fornirgli le cure mediche necessarie e impegnarsi seriamente per salvargli la vita prima che sia troppo tardi.

Resistance News Network
18.04.2025, 14:18
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In una mossa provocatoria nel contesto del genocidio israeliano in corso a Gaza, sponsorizzato dagli Stati Uniti, l'ambasciatore statunitense in Israele Mike Huckabee visita il muro di Al-Buraq occupato a Gerusalemme.

Huckabee ha anche affisso un biglietto al muro e ha offerto una benedizione per Israele a nome dell'amministrazione Trump, invocando ironicamente la pace e la prosperità.

Qnn
18.04.2025, 10:54
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IL VECCHIO E IL NUOVO

Perché siamo capaci di descrivere e analizzare il vecchio che si dissolve e non riusciamo invece a immaginare il nuovo? Forse perché crediamo più o meno inconsapevolmente che il nuovo sia qualcosa che viene – non si sa da dove – dopo la fine del vecchio. L’incapacità di pensare il nuovo si tradisce così nell’incauto uso del prefisso post: il nuovo è il post-moderno, il post-umano – in ogni caso qualcosa che viene dopo. È vero precisamente il contrario: il solo modo che abbiamo di pensare il nuovo è di leggerlo e decifrarne i tratti nascosti nelle forme del vecchio che passa e si dissolve. È quanto Hölderlin afferma con chiarezza nello straordinario frammento su La patria che tramonta, in cui la percezione del nuovo è inseparabile dal ricordo del vecchio che va a fondo e deve anzi in qualche modo assumerne amorosamente la figura. Ciò che ha fatto il suo tempo e sembra dissolversi perde la sua attualità, si svuota del suo significato e ridiventa in qualche modo possibile. Benjamin suggerisce qualcosa del genere quando scrive che nell’attimo del ricordo il passato che sembrava compiuto ci appare incompiuto e ci fa così dono della cosa più preziosa: la possibilità. Veramente nuovo è solo il possibile: se fosse già attuale e effettivo, esso sarebbe già sempre deciduo e invecchiato. E il possibile non viene dal futuro, esso è, nel passato, ciò che non è stato, che forse non sarà mai, ma che avrebbe potuto essere e che per questo ci riguarda. Percepiamo il nuovo soltanto se riusciamo a cogliere la possibilità che il passato – cioè la sola cosa che abbiamo – per un attimo ci offre prima di scomparire per sempre. È in questo modo che dobbiamo riferirci alla cultura occidentale che ovunque intorno a noi oggi si disfa e dissolve.

Giorgio Agamben

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17.04.2025, 19:30
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17.04.2025, 18:53
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17.04.2025, 18:53
t.me/fraquibla/11702
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🚨 Quella di oggi è la più grande incursione di massa in un solo giorno nella moschea di Al-Aqsa da quando è stata occupata: solo oggi, 2.258 coloni hanno preso d'assalto la moschea di Al-Aqsa.

Nel corso della settimana di Pasqua, un totale di 6.866 coloni hanno preso d'assalto la moschea di Al-Aqsa.

🟢 Hamas:

L'assalto odierno dei cortili della sacra moschea di Al-Aqsa da parte di orde di coloni , accompagnati dal terrorista estremista Tzvi Sukkot, e la loro esecuzione di rituali talmudici e tour provocatori sotto la stretta protezione della polizia e dell'esercito di occupazione, costituisce una continuazione dei frenetici tentativi dell'occupazione di giudaizzare i luoghi santi dell'Islam e di impossessarsene.

Il ministro terrorista Ben Gvir si vanta dei suoi crimini e delle sue violazioni nella moschea di Al-Aqsa, affermando che ciò a cui Al-Aqsa ha assistito durante il suo mandato – in termini di preghiere ebraiche – non si vedeva da 30 anni. Affermiamo a lui e agli altri leader estremisti dell'occupazione che tutte le misure di occupazione sulla nostra terra e sui nostri luoghi santi svaniranno con la sua inevitabile fine e non riusciranno mai a cambiare l'identità arabo-islamica di Gerusalemme e di Al-Aqsa.

Invitiamo il popolo della nostra Ummah araba e islamica a sollevarsi a sostegno dei nostri fedeli fratelli in Palestina, in difesa della prima Qiblah dei musulmani e dei luoghi santi e costanti della Ummah. Invitiamo inoltre la Lega Araba e l'Organizzazione per la Cooperazione Islamica ad agire con urgenza e ad adottare misure per proteggere Gerusalemme e la Moschea di Al-Aqsa dalla minaccia della giudaizzazione e ad affrontare i crimini senza precedenti dell'occupazione contro il nostro popolo, la nostra terra e i nostri luoghi santi islamici e cristiani.

Movimento di resistenza islamica – Hamas
Giovedì: 19 Shawwal 1446 AH
Corrispondente al: 17 aprile 2025 d.C.
17.04.2025, 18:53
t.me/fraquibla/11696
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Francesca Quibla
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17.04.2025, 18:53
t.me/fraquibla/11701
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Francesca Quibla
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17.04.2025, 18:53
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Francesca Quibla
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17.04.2025, 18:53
t.me/fraquibla/11699
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Francesca Quibla
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17.04.2025, 18:53
t.me/fraquibla/11698
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Francesca Quibla
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17.04.2025, 18:53
t.me/fraquibla/11703
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Francesca Quibla
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17.04.2025, 18:53
t.me/fraquibla/11704
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Francesca Quibla
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Il 17 aprile 1936 fu firmato un trattato franco-siriano che riconosceva l'indipendenza della Repubblica della Siria, e per me, la vera SIRIA, rimarrà sempre questa.

Adesso la chiamo EX SIRIA.

Felice, orgogliosa e fiera di aver calpestato il suolo siriano quando c'era ancora il presidente Bashar Al Assad ❤️🇸🇾
17.04.2025, 17:54
t.me/fraquibla/11695
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Francesca Quibla
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YEMEN AND SARDINIA

È interessante vedere che ogni post si diffonde in questo social, tranne quelli in cui una cita lo #Yemen. Mi sembra dunque il caso di aggiungere qualcosa e dire che, in Sardegna, dovremmo già avere con il popolo yemenita un legame particolare e una volontà maggiore di proteggerlo, dato che nel nostro territorio esiste una fabbrica di morte che - per ora - non siamo riusciti a far chiudere e in cui si producono bombe usate per anni dall'Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi proprio per attaccare gli yemeniti. Adesso che lo Yemen, seguendo il diritto internazionale, si pone in prima linea a contrastare il genocidio dei palestinesi, venendo per questo punito dagli Stati Uniti, dovremmo a maggior ragione proseguire una riflessione serissima sulle alternative da offrire a chi lavora in quella fabbrica del Sulcis e sulle innumerevoli ragioni per spingere a favore della sua chiusura. Dobbiamo aiutare tutte quelle realtà antimilitariste sarde che negli anni hanno lavorato a questo fine. Lo Yemen sta dicendo no alle super potenze e agendo secondo quanto la Convenzione per la Prevenzione del Genocidio richiede. La coscienza ci chiede di difenderlo. Se non la sentiamo parlare, abbassiamo il volume dei mainstream media e vedrete che la sua voce si farà più chiara. Vediamo se l'algoritmo fa vedere questo post solo al mio fidanzato e a mia zia o se, invece, si possono raggiungere altri due o tre utenti. E che caspita.
#yemen #RWM #sardinia

Sara Chessa
17.04.2025, 14:41
t.me/fraquibla/11694
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Francesca Quibla
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Il mio intervento di oggi per 100 Giorni da Leoni:

https://www.youtube.com/live/vpGVdDOdZKo?si=_ovmSsI65iJfQP33

🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
17.04.2025, 13:34
t.me/fraquibla/11693
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Francesca Quibla
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Sumy vs Gaza: trova la differenze.

https://youtu.be/pbiV9AT42qg?si=-u0RWNmdSqbJ2IYO

Il livello di malafede mista a cialtronaggine del TG di La7 è inarrivabile.
È il luogo dove la propaganda più smaccata incontra il giornalismo più servile e in malafede.

🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
17.04.2025, 13:34
t.me/fraquibla/11692
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Francesca Quibla
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Assistere alle scene di sfollamento e di pulizia etnica del popolo palestinese – di notte, sotto le bombe, con bambini in braccio e anziani al seguito – non è qualcosa di nuovo.
Non è iniziato ieri, né il 7 ottobre: sono cento anni che si ripetono queste immagini.

Un secolo in cui un popolo brillante, dignitoso e nobile viene massacrato, esiliato, discriminato, dimenticato dal mondo che si definisce “civile”.

E allora mi chiedo: cosa dobbiamo fare?
Io non voglio normalizzare questo dolore, non voglio assuefarmi a questo orrore.
Nel mio cuore io sono arrivata a una conclusione.

L’unica forma di resistenza concreta che oggi possiamo opporre a questa barbarie è andare lì.
Tutti.
In massa.
A fare da scudi umani.
A dire: "Non in nostro nome".
A metterci il corpo, perché le parole non bastano più.

...le parole non bastano più, le nostre voci , come quelle dei palestinesi, vengono ignorate alla grande:
abbiamo visto centinaia, migliaia, di manifestazioni in giro per il mondo e alla fine? Ignorati dai media e dai governi.
Dunque non bastano più nemmeno le manifestazioni,
non basta condividere notizie,
non bastano i boicottaggi della società civile
se i governi continuano a ignorare le nostre istanze
e a fiancheggiare il terrorismo sionista.
E' arrivato il tempo di mettere i nostri corpi dove le nostre voci non arrivano. Anche perchè, prima o poi, i nostri corpi verranno a prenderseli gli stessi che si prendono quelli dei palestinesi.
Ricordate: la Palestina è un laboratorio: quello che viene fatto nei confronti del popolo palestinese, e che il mondo tollera, prima o poi verrà fatto a noi... sarà troppo tardi allora. Ma forse è già troppo tardi anche oggi.

#FreePalestine 🇵🇸
#HumanShieldsForGaza
#NotInOurName

F. Quibla
17.04.2025, 10:58
t.me/fraquibla/11691
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Francesca Quibla
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Tutti vanno là dove non c'è separazione. Ecco cosa ha detto la nostra collega martire Fatima Hassouna: Parlando di morte inevitabile, quando morirò, voglio una morte sonora. Non voglio comparire nelle ultime notizie, né essere un numero in un gruppo. Voglio una morte di cui il mondo senta parlare, un impatto che duri per sempre e immagini immortali che né il tempo né il luogo possano seppellire.
La nostra tenace collega Fatima è mancata ieri mattina insieme ad alcuni membri della sua famiglia.

Bassem Saleh
17.04.2025, 09:02
t.me/fraquibla/11690
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Francesca Quibla
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"la cagnolina Billy"
Un genocidio in atto e questi trovano il coraggio di scrivere articoli strappalacrime sulla "cagnolina billy"

Mi vengono sempre in mente le parole di Vittorio Arrigoni, scritte durante l'operazione Piombo Fuso (2008/2009), riportate nel suo blog "Guerrilla Radio" e nel suo libro "Gaza, restiamo umani".. Ora Vittorio non c'è più dal 2011, e chissà se il chirurgo Jamal sia ancora vivo:

«Prendi dei gattini, dei teneri micetti e mettili dentro una scatola» mi dice Jamal, chirurgo dell’ospedale Al Shifa, il principale di Gaza, mentre un infermiere pone per terra dinnanzi a noi proprio un paio di scatoloni di cartone, coperti di chiazze di sangue.
«Sigilla la scatola, quindi con tutto il tuo peso e la tua forza saltaci sopra sino a quando senti scricchiolare gli ossicini, e l’ultimo miagolio soffocato». Fisso gli scatoloni attonito, il dottore continua. «Cerca ora di immaginare cosa accadrebbe subito dopo la diffusione di una scena del genere, la reazione giustamente sdegnata dell’opinione pubblica mondiale, le denunce delle organizzazioni animaliste…». Jamal continua il suo racconto e io non riesco a spostare un attimo gli occhi da quelle scatole poggiate dinnanzi ai miei piedi. «Israele ha rinchiuso centinaia di civili in una scuola come in una scatola, decine di bambini, e poi l’ha schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quali sono state le reazioni nel mondo? Quasi nulla. Tanto valeva nascere animali, piuttosto che palestinesi, saremmo stati più tutelati».
A questo punto il dottore si china verso una scatola, e me la scoperchia dinnanzi. Dentro ci sono contenuti gli arti mutilati, braccia e gambe, dal ginocchio in giù o interi femori, amputati ai feriti provenienti dalla scuola delle Nazioni Unite Al Fakhura di Jabalia, più di cinquanta finora le vittime. Fingo una telefonata urgente, mi congedo da Jamal, in realtà mi dirigo verso i servizi igienici, mi piego in due e vomito.

“Gaza - Restiamo Umani”
17.04.2025, 08:32
t.me/fraquibla/11689
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Francesca Quibla
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17.04.2025, 08:31
t.me/fraquibla/11688
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Francesca Quibla
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‌NON POSSIAMO PIU’ STARE ZITTI! LETTERA APERTA DEGLI INTELLETTUALI IN DIFESA DI PADRE MOSCONE
di Sonia Milone
Dopo le accuse a padre Moscone dell’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede. alcuni intellettuali scendono in campo a fianco del vescovo di Manfredonia e firmano una lettera aperta.

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16.04.2025, 21:12
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Francesca Quibla
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🥇 ORO, CONTINUA LA CORSA
Mentre scriviamo, il future dell'oro con scadenza giugno 2025 viene scambiato a 3.345,11 dollari. Record storico assoluto.

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16.04.2025, 21:11
t.me/fraquibla/11686
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Francesca Quibla
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AGGIORNAMENTI SU TAREK

Il 18 ottobre è stato arrestato Tarek Dridi.
Le imputazioni per resistenza aggravata dalla commissione in manifestazione con armi improprie e di essere in un numero superiore a 10, contestategli risalgono agli scontri avvenuti il 5 ottobre a Roma durante il corteo in solidarietà alla Palestina. In quella giornata migliaia di manifestanti hanno espresso la propria rabbia, contro il genocidio in corso, infrangendo il divieto della questura a scendere in piazza e Tarek come tanti e tante altre si è unito a loro.
Nell’ udienza del 15 Aprile è stata rigettata la richiesta di rito abbreviato condizionato alla perizia. Nonostante le numerose cartelle cliniche che danno atto della sua malattia.
Il pm ha sostenuto pedissequamente la ricostruzione della polizia in gran parte sconfessata dai video presenti agli atti.
Ha quindi ritenuto valida la ricostruzione della polizia che sostiene che Tarek ha partecipato da prima agli scontri su piazza piramide, poi aggirato il cordone della polizia (non si sa da dove) per prendere alle spalle gli agenti dopo aver partecipato agli scontri di piazza. 
Il Pm ha chiesto 3 anni e 4 con tutte le aggravanti e senza nessuna attenuante calcolato partendo da una pena di 5 anni diminuita per il rito abbreviato.
Il giudice lo ha condannato a 4 anni e 8 mesi.
Un anno e passa in più rispetto alla richiesta del pm.

#Dismantle_israel_now ✌🏾🇵🇸
16.04.2025, 21:10
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Il Governo e il Popolo delle Maldive considerano i cittadini israeliani INDEGNI di entrare nelle Maldive.

https://t.me/inside_over/8557

Viva le Maldive!
Paese CIVILE!

NEI TELEGIORNALI ITALIANI NON LEGGERETE MAI QUESTE NOTIZIE.

Perché l' italia è SERVA MERDOSA del sionismo e degli usa.

Finché tolleriamo la esistenza di israele, non esiste speranza di evoluzione.

Israele è INCOMPATIBILE con la Umanità.

Esiste un solo stato.
La PALESTINA.
16.04.2025, 20:21
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Francesca Quibla
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LE FORZE STATALI SIRIANE CONTINUANO LE UCCISIONI SETTARIE DI ALAWITI

Oltre 40 Alawiti siriani sono stati uccisi nelle ultime due settimane, mentre oltre una dozzina di giovani donne sono state rapite e risultano ancora disperse.

The Cradle - 15 aprile 2025

Un mese dopo che le forze affiliate al governo hanno Massacrato circa 1.700 Alawiti nelle regioni costiere della Siria, continuano le uccisioni, i rapimenti e i saccheggi ai danni di membri della minoranza religiosa.

Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR), 42 persone sono state uccise in omicidi settari dalla fine del Ramadan, il 30 marzo. Gli incidenti si sono estesi da Latakia a Tartus e nell'entroterra fino a Homs.

"Le uccisioni non si sono fermate, ma ora si tratta di atti individuali", ha dichiarato Rami Abdurrahman, a capo dell'Osservatorio.

Il governo siriano, guidato dall'ex comandante di Al-Qaeda in Iraq Ahmad al-Sharaa (al-Jolani), ha giustificato le uccisioni, definendole "errori" commessi nell'ambito di una repressione controinsurrezionale contro i cosiddetti "residui del Regime di Assad".

Tuttavia, un Alawita che vive nella zona di Latakia ha riferito all'Associated Press che continuano a verificarsi attacchi regolari contro gli Alawiti, la maggior parte dei quali non aveva nulla a che fare con l'ex Regime di Bashar al-Assad o con le sue forze di sicurezza.

"Tutti coloro che appartenevano al Regime o che gli erano vicini sono fuggiti molto tempo fa", ha dichiarato, parlando in condizione di anonimato, temendo per la propria vita.

Ha raccontato che le guardie hanno ucciso un operaio ventenne a un posto di blocco locale. Era un padre di famiglia e non aveva prestato servizio nell'esercito sotto Assad.

"Passava i posti di blocco in motocicletta ogni giorno. Lui e le guardie si salutavano persino", ha aggiunto.

Tra le vittime ci sono anche Alawiti, che hanno sofferto sotto il Regime di Assad. L'attivista Mohammed Saleh, ex prigioniero politico, ha dichiarato all'Associated Press che 18 amici Alawiti che si opponevano ad Assad sono stati Massacrati dalle forze filogovernative il mese scorso.

Saleh ha affermato di essere preoccupato che la Siria stia passando da una dittatura all'altra.

"Quello che vogliamo è avere un esercito nazionale e delle agenzie di sicurezza seri, il cui compito sia proteggere tutti, nessuno escluso, e non siano composte da una sola fazione o religione", ha affermato Saleh. "Non può esserci uno Stato per tutti quando le agenzie di sicurezza appartengono a una sola fazione".

Anche molte giovani donne siriane sono state rapite e risultano ancora scomparse.

La Siria sta assistendo a un'inquietante ondata di sparizioni forzate e rapimenti per mano di ignoti, ha riferito martedì l'SOHR.

Almeno 17 donne, tra cui minorenni, sono recentemente scomparse in circostanze misteriose e il loro destino è ancora sconosciuto, secondo l'Osservatorio.

Diana Semaan, ricercatrice di Amnesty International sulla Siria, ha documentato casi durante i Massacri del 7 marzo in cui gli aggressori hanno esplicitamente incolpato le vittime degli abusi commessi durante l'era di Assad. "Hanno chiesto se fossero Alawiti o Sunniti e hanno detto che stavano pagando per ciò che era accaduto sotto il Regime", ha osservato.

Centinaia di video sono stati pubblicati sui social media, girati da membri di unità combattenti appartenenti alla Sicurezza Generale e al Ministero della Difesa siriano, che mostrano la brutale esecuzione di uomini Alawiti disarmati tra il 7 e il 9 marzo.

In alcuni casi, uomini disarmati sono stati costretti a strisciare e abbaiare come cani per strada prima dell'esecuzione.

Il 9 marzo, Sharaa avrebbe incaricato una commissione d'inchiesta di redigere un rapporto entro 30 giorni per aiutare a identificare i responsabili e a chiamarli a rispondere delle loro azioni.

Tuttavia, l'11 aprile, Sharaa ha prorogato di altri tre mesi la scadenza per la redazione del rapporto da parte della commissione.
16.04.2025, 11:28
t.me/fraquibla/11682
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Francesca Quibla
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Reuters ha osservato che i residenti Alawiti della provincia costiera di Latakia, dove si sono verificate gran parte delle violenze, hanno espresso preoccupazione per la scarsa sincerità dell'indagine.

Firas, un Alawita di 43 anni che ha fornito solo il suo nome di battesimo per timore di ritorsioni, ha dichiarato all'agenzia di stampa che la proroga era un tentativo di "temporeggiare e guadagnare tempo". Ha affermato che c'erano poche speranze che il lavoro della commissione avrebbe portato a una reale assunzione di responsabilità.

Nel 2015, mentre era a capo del Fronte al-Nusra, l'affiliato ufficiale di Al-Qaeda in Siria, Sharaa, in un'intervista ad Al Jazeera, aveva chiesto agli Alawiti di convertirsi all'Islam Sunnita, pena la morte.

Nel frattempo, circa 30.000 Alawiti sono fuggiti in Libano, citando il timore di ulteriori violenze.

Traduzione: La Zona Grigia
16.04.2025, 11:28
t.me/fraquibla/11683
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Francesca Quibla
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Ok, lo so: non è proprio il testo che leggereste sorseggiando un cappuccino con la brioche alla crema. Però ogni tanto bisogna affrontare anche certi pugni nello stomaco.
Questo è un pezzo di Alessandro Orsini – sì, lui, quello che fa sempre discutere – e parla di Gaza, Sumy e dell’ipocrisia occidentale. È crudo, diretto e fa parecchio riflettere. Vi avviso: niente peli sulla lingua. Leggetelo e poi ditemi se anche a voi girano un po’ le rotelle.

✔️Seguici su https://t.me/palestina_convenzione_ginevra
16.04.2025, 09:55
t.me/fraquibla/11681
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Francesca Quibla
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Big tech. Non solo grandi aziende multinazionali che dominano il settore tecnologico "civile", ma parte integrante del complesso militare industriale, dallo sviluppo alla produzione e all'impiego. Arricchitesi sulla pelle dei gazawi, le compagnie statunitensi Meta, Microsoft e Google incrementano ora i propri ranghi con esperti della guerra nuova e con macellai tecnologici:

📌 Meta - "Oltre cento ex spie israeliane e soldati dell'IDF lavorano per il gigante tecnologico Meta, incluso il suo responsabile della politica sull'intelligenza artificiale" (Grayzone, https://thegrayzone.com/2025/04/08/100-meta-employees-ex-idf/ )
👉 Porte girevoli fra l'esercito di occupazione sionista e la compagnia. Decine i dipendenti coinvolti, compresa Shira Anderson, head chief dell'IA nell'azienda, che ha in precedenza "prestato servizio come sottufficiale nelle IDF per oltre due anni, dove ha lavorato nella Sezione di informazione strategica militare".

📌 Microsoft - "Cloud e intelligenza artificiale, così Microsoft aiuta Israele. Un'inchiesta del giornale israeliano +972 e del britannico Guardian rivela che il gruppo ha venduto all'IDF tecnologie usate nella guerra a Gaza". Costretta ad ammetterlo anche Repubblica (https://www.repubblica.it/esteri/2025/01/26/news/cloud_intelligenza_artificiale_microsoft_aiuta_israele-423962549/ )
👉 Scatta la repressione all'interno della compagnia di Gates: licenziati tutti gli ingegneri informatici che hanno protestato in "dura contestazione contro l'azienda, per il coinvolgimento della tecnologia di intelligenza artificiale di casa nei bombardamenti sul Libano" (CorSera).

📌 Google - "Google assumerà hacker israeliani complici dei massacri in Libano e Palestina" (L'Indipendente, https://www.lindipendente.online/2025/04/09/google-assumera-hacker-israeliani-complici-dei-massacri-in-libano-e-palestina/ )
👉 La società "ha raggiunto un accordo per l'acquisizione di Wiz, società israeliana di sicurezza informatica. Tra le fila dell'azienda sono impiegate decine di ex membri dell'Unità 8200, l'ala militare israeliana specializzata in informatica e cyberspionaggio e coinvolta nell'automazione del genocidio palestinese, così come nell'attacco ai cercapersone avvenuto in Libano [...] L'operazione costituisce inoltre una notizia positiva per le finanze dello Stato di Israele, che vedrebbe così entrare circa 5 miliardi di dollari da utilizzare nella propria economia di guerra".

Tecnologie per le guerra ai popoli. Testate ed impiegate sul fronte per efficientarne il massacro, mentre all'interno della società (sulla rete così come nelle città; nella scuola, nell'informazione, nella pubblica amministrazione fino alle nostre tasche su ogni smartphone) per la raccolta dei dati e la profilazione di massa, la sorveglianza, la repressione e infine lo sfruttamento. Per il "controllo del terreno umano", così l'ha definito ad Al Jazeera un ufficiale rimasto anonimo delle forze di occupazione israeliane.

https://t.me/canalemiracolomilano
15.04.2025, 16:40
t.me/fraquibla/11680
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Francesca Quibla
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Il 14 aprile del 2011 veniva rapito Vittorio Arrigoni. Ricordo perfettamente quelle ore, fino al mattino del 15 aprile, quando mi svegliai con la notizia del ritrovamento del suo cadavere.

Sarò sempre grata a lui per ciò che ha fatto per la causa palestinese, per avermi aiutato ad aprire gli occhi, e a capire quali e quanti inganni ci sono in questo mondo.

"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi.”

Vittorio Arrigoni
❤️🌹 🇵🇸
15.04.2025, 11:22
t.me/fraquibla/11679
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Francesca Quibla
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Quindi potrebbe essere stato benissimo lui o gente come lui a spaccare vetrine. O no?

Non sarebbe la prima volta.. Penso, ad esempio, a quello del famoso "movimento ondulatorio"...?

Ve lo ricordate?

I commenti sotto al post del corriere sono stomachevoli. Gente che sa leggere e scrivere ma non sa comprendere né ragionare

https://www.facebook.com/share/v/1AP38nthqn/
14.04.2025, 17:49
t.me/fraquibla/11678
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Francesca Quibla
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Un breve approfondimento: Transatlantic Friends of Israel, gli "amici transatlantici di Israele". Decine di parlamentari ed euro parlamentari italiani presenti nelle liste di una delle varie lobbies sioniste con sede a Bruxelles, costola dell'American Jewish Committee

👉 Di cosa si tratta? Di un imponente gruppo lobbistico che "coinvolge decisori di tutto lo spettro politico in tutte le istituzioni e i servizi europei, nonché nella NATO e nelle missioni diplomatiche presso l'UE, think tank, giornalisti e altri soggetti della società civile".

👉 Con quale obiettivo? Rafforzare israele, "l'unica democrazia liberale del Medio Oriente", contrastare "l'antisemitismo" (per come viene ridicolmente da loro inteso) e mantenere solidi i "legami transatlantici" tra Stati Uniti, Unione Europea e Tel Aviv. Un'organizzazione che "lavora per far passare la propaganda dello Stato ebraico e impedire che l’Ue ostacoli la sua guerra" (La Voce della Sera).

👉 Chi ne fa parte? La lista è lunga (la potete trovare qui https://transatlanticinstitute.org/transatlantic-friends-israel/members ) e include "164 legislatori", tra cui molti italiani che elenchiamo per partito di appartenenza:

FdI - Marco Scurria, Paola Ambrogio, Gianni Berrino (uno dei responsabili del decreto sicurezza, ndr), Andrea Di Giuseppe, Elisabetta Gardini, Lucio Malan, Cinzia Pellegrino, Giulio Terzi
PD - Nicola Carè, Augusto Curti, Andrea De Maria, Marco Di Maio, Piero Fassino, Stefano Graziano e Pina Picierno, che proprio non poteva mancare
FI - Deborah Bergamini, Massimo Berutti, Paola Binetti, Andrea Orsini, Gianfranco Rotondi, Antonio Saccone
Udc - Lorenzo Cesa (presidente della delegazione parlamentare italiana presso la NATO)
Lega - Simonetta Matone, Davide Bellomo, Francesco Bruzzone, Paolo Formentini, Eugenio Zoffili
Azione - Fabrizio Benzoni, Elena Bonetti, Ettore Rosato
Italia Viva - Mauro Del Barba, Naike Gruppioni
Vicepresidente: Benedetta Buttiglione, figlia dell'ex ministro Rocco

📌 Il sionismo non è un problema esclusivo dei palestinesi e dei popoli del Medio Oriente, ma è forza politica, economica e mediatica ben organizzata e radicata in tutto l'occidente, Italia compresa, che ne condivide gli interessi coloniali. Apartheid? Pulizia etnica? Genocidio? Non vi preoccupate, sostenere gli interessi di israele in Italia e nella UE è legale, incentivato e ben retribuito, soprattutto in Parlamento. A destra come a sinistra. Guai però a scendere in piazza contro la guerra e contro i guerrafondai, quello è "criminale".

https://t.me/canalemiracolomilano
14.04.2025, 13:54
t.me/fraquibla/11677
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Francesca Quibla
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Il caos precede sempre la rinascita.
L'essere umano si trasforma quando è costretto a guardarsi dentro, quando ciò che era comodo va in pezzi, quando le strutture che tenevano in piedi la sua vita cominciano a crollare senza un apparente logica.
Ogni volta che stiamo per entrare in un nuovo capitolo della nostra vita tutto sembra andare in frantumi. Come se i pezzi cominciassero a riallinearsi organizzando uno scenario in cui verrà scritto il tuo prossimo atto, quel collasso interno che stai vivendo proprio adesso o che hai già vissuto. C'è una forza silenziosa che muove gli ingranaggi dell'invisibile, quando qualcosa dentro di te sta per cambiare.

Jung diceva: "Ciò a cui resisti persiste e ciò che accetti ti trasforma". È qui che inizia il processo più confuso e scomodo, ma tuttavia più necessario della vita, quella sensazione di essere completamente perso, anche se hai fatto tutto bene. La sensazione che stia per succedere qualcosa di molto importante, mentre sei emotivamente esausto, disconnesso. L'universo ha un modo talvolta crudele di preparare le anime a grandi destini, si svuota prima di riempirsi, sembra tacere prima della ricostruzione.

Un grande progresso inizia con un disagio a cui non sai ancora dare un nome. La sensazione di non appartenere più ai luoghi che ti riempivano, le conversazioni non ti nutrono più, gli obiettivi che sembravano avere un senso ora ti sembrano superficiali, le persone intorno a te non ti vedono più nello stesso modo, come se tutto ti stesse dicendo che sei pronto per qualcosa di più grande. Ma prima devi svuotarti. È quando tutto sembra perduto che qualcosa comincia a riallinearsi, non fuori ma dentro. Questa sensazione di fine è in realtà il presagio di un nuovo inizio.

Jung lo chiamava "il processo di individuazione" il momento in cui l'ego incontra l'anima e una nuova identità comincia a nascere. In questa fase di angoscia le cose smettono di avere senso, è qui che molte persone si arrendono tornando al vecchio. Cercano ogni distrazione e superficialità, si anestetizzano con piaceri momentanei, relazioni vuote o compiti che riempiono il tempo. Questo svuotamento fa male perché allontana dalle tue certezze e toglie il pilota automatico. Costringe ad affrontare le paure, quelle che fingevamo di non provare. Ma è proprio in questo vuoto e in questo spazio, tra ciò che eri ciò che non sai di ancora essere, che l'anima trova la scintilla per emergere.
A.R.
14.04.2025, 10:42
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Francesca Quibla
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Dal canale ufficiale delle Brigate Al Quds

Saraya al-Quds: Abbiamo sequestrato due droni quadricotteri sionisti mentre svolgevano missioni di intelligence nella Striscia di Gaza centrale.
#طوفان_الأقصى

Saraya al-Quds: Abbiamo bombardato con normali colpi di mortaio (calibro 60 mm) una posizione di soldati e veicoli nemici sionisti che erano penetrati nella zona di "Morag" a nord della città di Rafah.
#طوفان_الأقصى

Brigate Al-Quds: Abbiamo bombardato con (107) missili il sito di comando e controllo dell'esercito nemico sionista nella zona di "Awad Allah" nel campo di Yebna, a sud della città di Rafah .
#طوفان_الأقصى

Dal canale ufficiale della protezione civile di Gaza

*Messaggio alla comunità internazionale:*

▪️Da quando l'occupazione israeliana ha ripreso la sua aggressione contro i cittadini della Striscia di Gaza il 18 marzo, molti feriti sono stati martirizzati sotto le macerie delle loro case che l'occupazione ha distrutto sopra le loro teste senza alcun preavviso, perché i nostri equipaggi non sono stati in grado di salvare le loro vite a causa dell'insistenza dell'occupazione nell'impedire l'ingresso di attrezzature di soccorso e macchinari pesanti nella Striscia, di fronte al vostro sospettoso silenzio.

▪️I cittadini ancora in vita ci imploravano di salvarli da sotto le macerie delle case prese di mira a Shuja'iyya, Abasan, Rafah e Deir al-Balah. Ma dopo un po' le loro voci scomparivano e il contatto con loro si perdeva. Ora sono solo corpi dispersi.

▪️Ci stiamo ancora chiedendo?!.. Quando cesseranno le morti nella Striscia di Gaza? Per quanto tempo continuerà questo fallimento internazionale?
Nel nome di Dio, il più clemente, il più misericordioso

Comunicato stampa

La dichiarazione rilasciata dall'esercito di occupazione terroristica in seguito al crimine di bombardamento dell'ospedale Al-Ahli Al-Ma'madani, che lo ha reso inagibile e che sostiene che il movimento [Hamas] lo stava utilizzando per scopi militari, è una palese ripetizione delle menzogne ​​dell'occupazione che essa diffonde per giustificare i suoi crimini brutali contro rifugi, civili innocenti e ospedali, come accaduto in precedenza con il complesso medico Al-Shifa e altre strutture mediche.

Il governo fascista di occupazione continua a ignorare tutte le leggi e le norme umanitarie, a violare la sacralità degli ospedali e a versare il sangue di civili innocenti, tutto allo scopo di vendicarsi brutalmente del nostro popolo palestinese. Nel frattempo, dopo ogni crimine brutale o massacro, l'esercito terroristico presenta una falsa narrazione, priva di qualsiasi prova, per giustificare i propri crimini.

Questo comportamento brutale rappresenta un palese disprezzo per l'opinione pubblica mondiale, il sistema di valori, le leggi e gli strumenti della giustizia internazionale. Ciò richiede una posizione seria da parte della comunità internazionale e delle sue istituzioni, volta a scoraggiarla e a chiamare a rispondere delle proprie azioni i criminali di guerra e i leader dell'occupazione terroristica.

Noi, del movimento Hamas, chiediamo la formazione di una commissione d'inchiesta internazionale indipendente per confutare queste false accuse, scoprire la verità sulle violazioni senza precedenti commesse dall'esercito terroristico di occupazione nella Striscia di Gaza nel contesto dell'attuale guerra di sterminio e vendetta e porre fine a questi crimini che continuano senza che nessuno renda conto delle proprie azioni.

Movimento di resistenza islamica - Hamas

Domenica: 15 Shawwal 1446 AH
Corrispondente al: 13 aprile 2025

Sito ufficiale - Movimento Hamas
https://t.me/+sklEwcJvC2tjNGVk
13.04.2025, 17:52
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Milano 12 aprile 2025
Ogni parola è superflua.

Nei miei occhi, nei miei atomi: solo Palestina 🇵🇸 ❤️
12.04.2025, 22:09
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🟢 Donald J. Trump (ciuffo biondo platinato e mesciato con lo spazzolone per il cesso) e l'Unione Europea che raccoglie le scorie dello spazzolone. 😑
12.04.2025, 05:07
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Francesca Quibla
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Questo imbecile sta provando a fare la fine dell'Arciduca d'Austria a Sarajevo.
Farebbe meglio a visitare canili per cani ciechi e serre di cactus a impatto zero.

Pietro B.

🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
11.04.2025, 19:02
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Francesca Quibla
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🗓️📌 Domani, sabato 12 aprile a Milano in Piazza Duca d'Aosta (Stazione Centrale) alle ore 14.30

Manifestazione Nazionale
Fermiamo la macchina bellica!
🔻 No al genocidio, al riarmo e ai decreti "sicurezza". Al fianco del popolo palestinese e della sua resistenza!

👉 Per chiunque volesse partecipare con noi, appuntamento con lo striscione e con altre realtà territoriali dalle ore 14.30 sotto alla "Mela" di Piazza Duca d'Aosta

https://t.me/canalemiracolomilano
11.04.2025, 18:48
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Questo venerdì, al teatro dell'Affratellamento, via Orsini 73 - Firenze.
🇵🇸🇵🇸🇵🇸

Il programma del pomeriggio:
Ore 17 proiezione di Innocence, di Guy Davidi
Ore 18:30 dibattito con
Antonio Mazzeo, docente, peace researcher
Alessandro Bartoloni, Ottolina TV
Federico Greco, filmmaker e saggista
Karem Rohana, attivista italo-palestinese

A seguire Aperitivo solidale

E chi non viene ha dimenticato di pettinarsi!

Federico Greco
10.04.2025, 23:31
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⚠️ Londra, 10 aprile 2025.

📹 Attivisti di Greenpeace hanno colorato di rosso l'ambasciata statunitense per denunciare la complicità nel genocidio di Gaza.

(Eye On Palestine)

——

📰 ENTRA IN L'AntiDiplomatico: 1° in Politica Internazionale T.ME/LANTIDIPLOMATICO
10.04.2025, 20:12
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10.04.2025, 19:23
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🇵🇸 La prima foto di Ahmed Manasra all'età di 23 anni dopo essere stato rilasciato dalla sua ingiusta detenzione di dieci anni nella prigione "israeliana".
10.04.2025, 19:23
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Per gli USA adesso il vero crimine non è più l’omicidio... è una scopata con passaporto cinese.
Hai una relazione con qualcuno di Pechino? Sei considerato una minaccia alla sicurezza nazionale!!

Il governo ha vietato al proprio personale in Cina rapporti sentimentali o sessuali con cittadini cinesi.
Perché si sa, nulla distrugge una superpotenza come un po’ di sesso interculturale.
Bastano due occhi a mandorla e una carezza sotto le coperte per far crollare l’impero.

Prossima mossa: chip nel pene e bug nel cuore.

Ah , giustamente, chi contravviene a questo dettame verrà rimpatriato immediatamente.

Che circo, cazzo!
10.04.2025, 17:51
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Quello che sui giornaloni italiani non si può dire - Daniele Luttazzi

Channel 13, un canale tv israeliano, venerdì ha annullato la messa in onda di una puntata del programma Makor (“La Fonte”) che rivelava un fatto clamoroso: secondo un rapporto investigativo, Rami Davidian, l’uomo che anche i giornaloni italiani presentarono come un eroe (Repubblica: “Il nonno israeliano che il 7 ottobre ha salvato centinaia di vite), non sarebbe che un volgare impostore....

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-daniele_luttazziil_nonno_eroe_israelianouna_bufala_ma_in_tv_non_si_potr_guardare/39602_60139/?fbclid=IwY2xjawJkVxRleHRuA2FlbQIxMQABHlTuKhh7qWjkiPkv7gEWvIrQfYEOkrnMjFQPkoXI7O0HFKqJ5gOxhAvdGgqR_aem_IhCi6-FaNmk0-1-fxhbD8w#google_vignette
10.04.2025, 10:50
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Maurizio Sicuro, presidente del Centro Sociale Culturale "Villa Paradiso" di Bologna, commenta l'andamento del partecipatissimo consiglio di quartiere svoltosi lunedì 7 u.s. su richiesta dei cittadini frequentatori e sostenitori di "Villa Paradiso", che ha registrato la netta chiusura da parte dell'Amministrazione comunale a qualsiasi ipotesi di prosecuzione delle attività del Centro o di un suo eventuale trasferimento in altra sede di proprietà pubblica.
10.04.2025, 03:56
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Francesca Quibla
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Gli ebrei sionisti, come tutti gli oppressori, odiano perché non si riconoscono nell’altro; danno la colpa per qualsiasi cosa a chi non è come loro.
Se poi però gli oppressi, i nativi semiti palestinesi sotto pulizia etnica da più di un secolo, osano reagire alla loro sadica violenza, allora scatta in automatico il processo di disumanizzazione delle vittime così da poter giustificare il genocidio in essere da più di 77 anni.

Quello che questi terroristi non capiscono è che disumanizzando quotidianamente i palestinesi, e chi con essi resiste, non fanno altro che mostrare al mondo la loro disumanità

Autoeletti, autoconvinti della loro superiorità sul genere umano, e della loro "generosità" (curiamo i palestinesi nei nostri ospedali, salviamo i loro figli dalle bombe, gli concediamo di vivere nella nostra terra, e cazzate varie), accusano sempre i nativi di instaurare un clima d’odio, quando sono loro che odiano in quanto oppressori.

Generare e alimentare la spirale di violenza e odio che ne consegue, gli permette così di giocare il ruolo dell’eterna vittima

I palestinesi, di contro, vengono chiamati "selvaggi", “subumani” e “terroristi”, soprattutto quando questi reagiscono alla violenza dei coloni ebrei accecati dalle menzogne del culto messianico

Gli ebrei sionisti, coloni in loco e da remoto, si esaltano nel suprematismo con cui sono stati cresciuti dai loro genitori, e accettano solo chi fa parte della loro setta. Quello che si ostinano a non capire è che, non riconoscendosi nei palestinesi, rimarranno per sempre schiavi del loro opprimere.

Liberi sono invece tutti quelli che si riconoscono nell’oppresso e al suo fianco combattono e lottano

L'atto di ribellione degli oppressi, coscientemente o incoscientemente, anche essendo violento, vista la violenza che lo genera, è un atto d’amore.

#dismantle_israel_now ✌🏾🇵🇸
9.04.2025, 17:33
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Francesca Quibla
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TUTTI complici di questo infanticidio atroce! La Storia presenterà il conto, e sarà un giudizio implacabile.

Io auguro a tutti coloro che sostengono apertamente, o con il loro silenzio e vigliaccheria, questo genocidio aberrante, che siano perseguitati dalle grida disperate di questo popolo innocente, martirizzato e massacrato.
Che queste urla perseguitino le loro coscienze (ammesso ne siano dotati) per l'eternità, come un rimorso che non potrà mai essere cancellato.

Che la loro indifferenza e la loro complicità siano condannate dalla storia e dalla coscienza umana!
9.04.2025, 08:46
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Francesca Quibla
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L'organizzazione sionista Betar US, che opera negli Stati Uniti con il sostegno di Israele, ha compilato una lista di ebrei critici nei confronti delle politiche del governo israeliano e ha inviato i loro dati a Tel Aviv per limitarne l'ingresso nel Paese.

Su X l'organizzazione ha affermato: "Confermiamo che da Israele abbiamo presentato a numerosi leader del governo israeliano un elenco di nomi di ebrei della diaspora che raccomandiamo vengano banditi da Israele", e si è riferita a queste persone come "nemici".

Tra gli ebrei presi di mira da Betar ci sono il politologo Norman Finkelstein (già minacciato dall’associazione sionista), il giornalista Peter Beinart, i leader di Jewish Voices for Peace, Code Pink e New Israel Fund.

Da InsideOver

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9.04.2025, 08:33
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ULTIMA ORA:

Donald Trump:

"I paesi mi stanno baciando il culo, implorando di raggiungere un accordo sui dazi"

https://t.me/megatron_ron/8436
9.04.2025, 08:25
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BUCHA: LA FALSE FLAG CHE BLOCCÒ I NEGOZIATI E LA PACE

Il 24 Febbraio ha inizio l'Operazione speciale russa e a metà Marzo le truppe russe sono avanzate fino alla periferia di Kiev, inclusa Bucha.

La Russia cercava una soluzione diplomatica più che militare tanto che si aprono i negoziati - Minsk, poi Istanbul - e alla prima bozza di accordo, i russi si ritirano da molti oblast.

Gli sforzi di pace a quel punto vengono sabotati dalle potenze occidentali, principalmente dai britannici, che convincono Zelensky di poter soverchiare la potenza russa col loro aiuto.

È così che servizi segreti britannici e ucraini organizzano la false flag di Bucha, attuata fra il 2 e il 3 Aprile.

A parlare all'ONU lo scorso 2 Aprile, il vicepresidente russo presso le Nazioni Unite Dmitry Polyanskiy, il quale introduce la preziosa testimonianza di un ex militare francese, in quei giorni a Bucha in veste di operatore umanitario.
Bocquet ha visto gli ucraini scaricare cadaveri dai camion e posizionarli in strada.

Fonte: qui.
9.04.2025, 08:22
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Francesca Quibla
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🟢 Hamas:

Nel nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso.

Ciò che sta accadendo a Gaza non è solo pressione militare, ma piuttosto una brutale vendetta contro civili innocenti, e i paesi del mondo devono assumersi la responsabilità di fermarla immediatamente.

Aumentare il ritmo dell'aggressione non spezzerà la volontà del nostro popolo, ma piuttosto aumenterà il livello di sfida, testardaggine e determinazione nell'affrontare l'aggressione.

La politica di vendetta di Netanyahu contro bambini, donne e anziani non è un piano per ottenere una presunta vittoria, ma piuttosto una ricetta per un fallimento inevitabile.

L'escalation militare non riporterà in vita i prigionieri; anzi, minaccia la loro vita e li uccide, e il loro ritorno è possibile solo attraverso la negoziazione.

Movimento di resistenza islamica – Hamas

Martedì: 10 Shawwal 1446 AH
Corrispondente a: 8 aprile 2025 CE
8.04.2025, 17:22
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🇮🇹🇪🇺 CONTE NON È CONTRARIO AL RIARMO. È CONTRARIO A UN RIARMO NAZIONALE, MA FAVOREVOLE A UN RIARMO A LIVELLO EUROPEO
Noi diciamo no a questo folle piano di riarmo. Noi diciamo no 800 miliardi buttati non per un progetto serio di difesa europea che ci consentirebbe, quello sì, di costruire un orizzonte anche di sicurezza, ma con risparmio di spesa perché noi insieme spendiamo più della Russia.
Abbiamo estratto questo passaggio dal discorso pronunciato lo scorso sabato a Roma dal presidente del M5S Giuseppe Conte. Adesso confrontiamolo con quanto affermato dal segretario del PD Elly Schlein già lo scorso 4 marzo:
“Quella presentata oggi da von der Leyen non è la strada che serve all’Europa. All’Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse”.
Repubblica, 4 marzo 2025

Come si può notare, c'è una convergenza pressoché totale di vedute. Tanto Conte quanto la Schlein evidenziano il loro approccio federalista ed europeista, che privilegia una strategia condivisa a livello comunitario rispetto a iniziative frammentate. Nessuno dei due si dichiara contrario al riarmo. Piuttosto, sono sfavorevoli a un riarmo a livello europeo inteso come aumento della spesa militare dei singoli Stati membri senza un coordinamento comune. In altre parole, l'Unione Europea dovrebbe puntare a una difesa comune europea, piuttosto che a un riarmo nazionale individuale dei 27 Paesi. Non meno Europa, non meno armi, ma più armi con più Europa.

Questa non è ovviamente la posizione del nostro canale. E fin lì, niente di sorprendente. Peraltro, noi siamo piccoli e non contiamo nulla. Ci rivolgiamo, piuttosto, agli 80.000 (così almeno dicono gli organizzatori) che, probabilmente in buona fede, hanno partecipato a quella manifestazione sabato scorso a Roma o l'hanno sostenuta in remoto. Siete sicuri, vero, di aver capito esattamente che cosa chiedono Giuseppe Conte e Elly Schlein? Siete d'accordo, sì? È quello che veramente volete anche voi?

No, perché noi a quella manifestazione noi abbiamo visto sventolare parecchie bandiere della pace. Ma chiedere di riarmarsi a livello europeo tramite debito comune non è esattamente la stessa cosa che essere contro il riarmo, che è invece il messaggio che è stato fatto passare furbescamente per chiamare in piazza migliaia di persone. Se siete d'accordo con la linea di Conte e Schlein, allora la bandiera da portare a quella manifestazione avrebbe dovuto essere non quella della pace, ma quella europea.

Non è pignoleria, amici, è desiderio di chiarezza. Attenzione: la politica è infestata da incantatori di serpenti.

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8.04.2025, 12:05
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Francesca Quibla
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💥 D'ISTRUZIONE PUBBLICA. LA SCUOLA AL TEMPO DEL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E DEL MERCATO.

🎬 Sabato 12 aprile a Roma, alle 10.00, presso il Teatro Flavio, vicino alla metro Colosseo, ci sarà un grande evento per discutere di scuola attraverso la presentazione del nostro nuovo film in lavorazione, "D'istruzione pubblica". Sarà un'occasione per parlare dell'argomento più importante e insieme più ignorato dal dibattito pubblico (per fortuna è ignorato dal dibattito parlamentare perché ogni volta che se ne occupano fanno danni).

👉 Ci saremo noi registi e diversi ospiti che lavorano nel mondo della scuola. E anche il protagonista del film: Lorenzo Varaldo (in collegamento da Torino).

❤️ Per aiutarci a terminare il film, dopo “PIIGS” e “C’era una volta in Italia”: studiozabalik.com/distruzionepubblica

INGRESSO GRATUITO FINO A ESAURIMENTO POSTI

Federico Greco
8.04.2025, 11:09
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In questo gesto, apparentemente simbolico, è contenuto un grande messaggio di comunicazione sociale e politica: le istituzioni occupate da un lato, il popolo sottomesso dall'altro.

L'affermazione del potere sulla popolazione oltre il consenso, la beffa pubblica del dolore causato.

Il potere costituito che si autocelebra perfino quando ha gettato la maschera e ha commesso gli atti più efferati attraverso i suoi sgherri, premiando questi ultimi.

Una volta si sceglieva il silenzio e l'oblio, oggi ci sì può permettere la sadicità dell'affronto.

Non pagheranno, lo sanno e per questo marciano spediti. Non pagheranno, almeno non in una putrida democrazia liberale.

Renato Russo
8.04.2025, 11:00
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RAMONA WADI - IL MODELLO UMANITARIO È MORTALE QUANTO IL GENOCIDIO

Di Ramona Wadi - 5 aprile 2025

Come Israele omette i palestinesi da Gaza nel suo depravato Genocidio, lascia che la comunità internazionale ometta tutta la sua retorica ipocrita di "preoccupazione", "profondamente turbato", "deplorevole" e "catastrofico". La comunità internazionale è comodamente nascosta nella sua Complicità e il Modello Umanitario è la sua facciata.

Nel frattempo, il mondo è stato intrattenuto con altre orribili riprese in diretta del Genocidio di Israele a Gaza: palestinesi fatti saltare in aria mentre le bombe colpivano edifici civili a Gaza. Ciò che stiamo vedendo va oltre la capacità mentale dell'immaginazione. A meno che l'immaginazione non sia abbastanza depravata da essere collegata alla violenza Coloniale e al Genocidio, ovviamente.

Solo poche settimane fa, la comunità internazionale, con l'Unione Europea al timone, stava orgogliosamente prendendo le distanze dal cosiddetto Progetto Riviera per Gaza dell'amministrazione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, avendo trovato la sua nicchia di ricostruzione nel piano proposto dall'Egitto. La presunta contesa con il Piano di Trump era lo spostamento forzato dei palestinesi da Gaza.

Migliaia di cadaveri dopo, mentre Israele annunciava i suoi "negoziati sotto attacco" come una novità politica, sebbene ciò sia ben lontano dalla verità, la comunità internazionale ha rivolto la sua attenzione alla Carestia a Gaza. Secondo Jonathan Whittall, il capo facente funzioni dell'Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari nei Territori Palestinesi Occupati (UN.OCHA): "Come operatori umanitari non possiamo accettare che i civili palestinesi siano Disumanizzati al punto da essere in qualche modo indegni di sopravvivere e la sopravvivenza delle persone dipende da un sistema di aiuti che è esso stesso sotto attacco".

L'affermazione non è del tutto corretta. La sopravvivenza delle persone dipende da un cambiamento nella politica che alla fine renderebbe gli aiuti umanitari realizzabili a causa della loro natura temporanea, come originariamente pianificato. Gli aiuti umanitari non possono competere con il Colonialismo e il Genocidio; non possono nemmeno livellare la discrepanza tra la violenza e le sue ripercussioni e l'alleviamento del dolore perpetuo. Ciò che Gaza ha vissuto va oltre le difficoltà. Solo la retorica internazionale ha reso Gaza gestibile in termini di aiuti umanitari, il che a sua volta ha concesso a Israele ulteriore spazio per Colonizzare tramite Genocidio.

Gli operatori umanitari potrebbero non accettare la Disumanizzazione: Israele ha preso di mira molti operatori umanitari a Gaza. Ma gli operatori umanitari fanno parte di un sistema che dipende dalle atrocità, persino dal Genocidio, per funzionare perché questo è ciò che la comunità internazionale ha stabilito. Proprio come la preoccupazione, gli aiuti umanitari non hanno più una propria definizione. Tutti questi termini, una volta coniati per almeno una parziale parvenza di ordine, sono ora imprigionati nel modello che funziona per i leader mondiali, non per i civili le cui vite sono state distrutte dagli stessi poteri che fingono l'equivalenza tra il presunto diritto di Israele a difendersi e gli aiuti umanitari.

Gli aiuti umanitari non salveranno i palestinesi dall'essere fatti saltare in aria dalle bombe. Come minimo e dato il contesto del Genocidio, nutriranno i palestinesi fino a quando la prossima bomba non li ucciderà. Le lamentele della comunità internazionale sul rifiuto di Israele di far entrare gli aiuti umanitari a Gaza non hanno nulla a che fare con i palestinesi e tutto a che fare con la politica di Complicità nel Genocidio. Dal momento che la comunità internazionale ha tacitamente accettato il Genocidio e non è ancora pronta ad ammetterlo apertamente, deve continuare la sua farsa attraverso il modello umanitario. Salvare vite per poi ucciderle ha il suo macabro posizionamento in un mondo che produce armi e fa affidamento su di esse per il predominio.
8.04.2025, 08:16
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Francesca Quibla
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Il Genocidio non può essere impedito dagli aiuti umanitari. Gli aiuti umanitari sono il servizio logico di fornitura che aiuta a sostenere una popolazione se l'atrocità stessa cessa. Perché non si mette in discussione la disparità su cui i leader mondiali fanno affidamento per mantenere la loro facciata di preoccupazione? Naturalmente, questa preoccupazione inventata non si estende ai molti metodi diversi che Israele ci mostra di avere per uccidere i palestinesi.

Non è inquietante che siamo arrivati ​​a un punto in cui vedere corpi volare in aria diventa una cosa normale? I palestinesi sono stati bruciati vivi nelle loro tende e fatti a pezzi, non è abbastanza? Genocidio è solo una parola di nove lettere da sorvolare? Non ha implicazioni, nemmeno umanitarie? Un vero umanitarismo sarebbe rimasto inorridito dai filmati, dai lamenti strazianti degli osservatori indifesi a Gaza.

La Germania, che è il più grande fornitore di armi per Israele dopo gli Stati Uniti e il principale fornitore nell'Unione Europea, ha donato 45 milioni di euro all'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Impiego dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) a marzo di quest'anno. Il commissario dell'UNRWA Philippe Lazzarini ha espresso gratitudine per "la solidarietà della Germania con l'UNRWA", applaudendola come: "Prova del suo impegno nel contribuire allo sviluppo umano dei rifugiati palestinesi e al loro diritto a una vita dignitosa".

Se la Germania fosse veramente impegnata a consentire ai palestinesi di vivere una vita dignitosa, fornirebbe armi a Israele? E perché l'UNRWA rivendica la neutralità quando è politicizzata come i suoi donatori la costringono a essere? La solidarietà della Germania è con il Modello Umanitario che fornisce la necessaria patina di fedeltà politica a Israele; lo stesso vale per la maggior parte della comunità internazionale.

Gli operatori umanitari stanno rapidamente diventando preoccupati per la propria immagine, intrappolati come sono dai finanziamenti dei donatori degli stessi Paesi Complici del Genocidio. La dissoluzione del significato di parole che un tempo avevano un significato ha sconvolto ogni ordine. I leader mondiali hanno deciso cosa significano ora gli aiuti umanitari: un intervallo prima che i civili vengano uccisi. È anormale finanziare il Genocidio e gli aiuti umanitari, ma la politica neutrale lo ha reso non solo possibile, ma normalizzato al punto che si può a malapena dichiararne l'illegittimità. L'assurdo è atroce e l'atroce è assurdo. I palestinesi vengono uccisi in modi che ci fanno pensare, senza essere in grado di comprendere, in che modo verranno uccisi la prossima volta? E perché?

Per Israele, i palestinesi vengono uccisi in nome della Colonizzazione. Il resto del mondo e il suo Modello Umanitario hanno reso i palestinesi pedine nel loro ipocrita tentativo di salvare l'ultima Impresa Coloniale.

L'equazione che resta ai palestinesi è di essere uccisi in nome della Colonizzazione israeliana e degli aiuti umanitari internazionali con tutti i mezzi possibili, anche se quella clausola inizialmente si applicava alla Resistenza anti-Coloniale nel Diritto Internazionale.

Questa è l'eredità della comunità internazionale e per ciò che verrà ricordata: la sua posizione pro-Genocidio in nome di un'ideologia che presumibilmente ha giurato di sradicare.

Ramona Wadi è una ricercatrice e giornalista indipendente recensora di libri e blogger. I suoi scritti coprono una serie di temi in relazione a Palestina, Cile e America Latina.

Traduzione: La Zona Grigia

Fonte: https://www.middleeastmonitor.com/20250405-the-humanitarian-paradigm-is-as-deadly-as-genocide/
8.04.2025, 08:16
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7.04.2025, 20:01
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📌 Ore 19.00 - Università Statale di Milano, ancora occupato lo stand "The Amazing Plaza" di Amazon, allestito nel Cortile della Farmacia

Oggi abbiamo agito per la Palestina. Abbiamo colpito l’installazione “The Amazing Plaza” di Amazon, allestita nel Cortile della Farmacia dell’Università Statale di Milano in occasione del Fuorisalone 2025.

Lo abbiamo fatto per denunciare la complicità attiva della multinazionale statunitense nel genocidio in corso in Palestina, e per denunciare il vergognoso utilizzo degli spazi universitari a scopi di lucro e propaganda aziendale, mentre le istituzioni accademiche rifiutano sistematicamente le richieste legittime delle studentesse e studenti che chiedono a gran voce da un anno e mezzo il boicottaggio accademico di “Israele” e delle aziende complici con il genocidio.

L’installazione di Amazon viene descritta come un “omaggio alla piazza italiana”. Ma quale piazza è possibile omaggiare, se le piazze reali, quelle vive, quelle che lottano per la giustizia, vengono negate e represse? È per questo che la reclamiamo rendendola uno spazio che non celebra il consumo, ma la resistenza. Uno spazio che non dissimula il genocidio, ma lo denuncia.

Durante il Fuorisalone, Milano continua con il suo “business as usual”, trasformando ogni angolo della città in una vetrina per gli affari, persino i cortili delle università. La stessa Milano che vieta al corteo nazionale per la Palestina del prossimo 12 aprile di raggiungere il centro, negando piazza Duomo, mentre permette ai brand di occupare ogni centimetro di spazio pubblico.

Mentre il popolo palestinese viene sterminato in Palestina, il mondo occidentale prosegue indisturbato nella sua distopia: moda, aperitivi, eventi, pubblicità. Il genocidio va in diretta, ma l’Occidente distoglie lo sguardo e reprime - in università, nelle piazze, nei media - chi non si allinea.

Tratto dal comunicato "Fuorisalone, fuori gli occupanti dalla Palestina!", verso la manifestazione nazionale di sabato 12 aprile a Milano

https://t.me/canalemiracolomilano
7.04.2025, 20:01
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Domani sono a Napoli.

E dopodomani
9 Aprile...
Quantum NEXUS

https://t.me/Evoluzione_OXHY/290

CI VEDIAMO A NAPOLI.
Città della Scienza
Napoli - via Coroglio, 104 e 57
9 Aprile 2025
Quantum NEXUS
Sala Newton
Dalle ore 9,00 in poi.

http://www.isasi.cnr.it/en/quantum-technologies-citta-della-scienza-april-9-2025/

Una occasione ECCEZIONALE per conoscere OXHY, e tutta la squadra.

Ci vediamo lì.
7.04.2025, 17:55
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Busto Arsizio, sabato 5 aprile. In piazza, davanti al monumento ai caduti, a testimonianza della resistenza senza tempo di chi lotta per la libertà e per l'indipendenza della propria terra dall'occupazione, si è issata più alta di tutte la bandiera palestinese, simbolo della volontà universale di autodeterminazione dei popoli. Anche solo per un momento, quella piazza è diventata parte della Palestina, in solidarietà alla sua lotta e in contrasto alle "nostre" istituzioni nazionali che sostengono invece la guerra, il genocidio e l'occupazione coloniale. Palestina libera!

https://t.me/canalemiracolomilano
7.04.2025, 17:28
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Ancora, ancora e ancora!

A Gaza altri giornalisti sono stati barbaramente uccisi e molti altri sono stati feriti in un attacco aereo israeliano contro le tende dei giornalisti presso l'ospedale Nasser di Khan Younis, a Gaza.

È un atto di violenza inaudito e inaccettabile!

Tra i feriti c'è il giornalista Hassan Aslih.
Un altro reporter, Ahmad Mansour di Palestine Today, è stato gravemente ustionato e versa in condizioni critiche.

L'attacco è avvenuto mentre i giornalisti erano riuniti vicino al complesso medico Nasser.

E questo è solo l'ultimo episodio di una lunga serie di violenze contro i giornalisti a Gaza.

Secondo la Federazione Internazionale dei Giornalisti, il 2023 ha visto un numero record di giornalisti uccisi, con 120 morti, di cui il 68% a Gaza. È un dato allarmante che denuncia la sistematica distruzione della capacità operativa dei media palestinesi da parte dell'esercito israeliano.

Non vogliono testimoni, ormai è chiaro, dello scempio che stanno facendo i sionisti della dignità umana!

È ora di chiedere conto di questi crimini e di proteggere la libertà di stampa e la vita dei giornalisti e del popolo palestinese!

Come fare? Dovremmo andare tutti in massa a Gaza a fare da scudi umani, non dobbiamo permetterci il lusso di pensare di essere al sicuro nelle nostre casucce, se questa barbarie rimarrà impunita verso questo popolo meraviglioso, potrà accadere a chiunque altro. Non pensiamo di essere al sicuro qui! La Palestina è solo un laboratorio!
7.04.2025, 11:13
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7.04.2025, 11:13
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7.04.2025, 11:13
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