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Encontrado 67 resultados
21.04.2025, 19:43
t.me/consolato_russo_a_milano/1165
🎖️19 апреля с.г. по приглашению культурной ассоциации «Россия-Эмилия-Романья» представитель Генерального консульства России в Милане принял участие в мероприятии, посвященном увековечиванию памяти советских партизан Н.Мироненко и И.Михайлову.

🇷🇺 🇮🇹 Историческая справка :

15 апреля 1945 года, через несколько дней после освобождения Эмилии-Романьи, немецкая армия при поддержке итальянских фашистских формирований отступила от Готской линии и нуждалась в безопасном проходе к перевалу Бреннер. Масштабные облавы проводились по всей нижней части гг.Реджо-Эмилия и Модена.

7 партизан из отряда «Альдо» оставалась изолированными и укрывались в загородном фермерском доме в районе местечка Ригетта. Благодаря фашистским шпионам 3-я мобильная черная бригада «Аттилио Паппалардо» вычислила группу партизан и заставила их сдаться. После зверских пыток их варварски убили.

Похороны героев состоялись после освобождения Италии 30 апреля 1945 года, и их достойно похоронили в часовне на кладбище Роло.

#Победа80
21.04.2025, 19:43
t.me/consolato_russo_a_milano/1164
21.04.2025, 19:43
t.me/consolato_russo_a_milano/1166
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🎙️Risposta di Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, a una domanda del programma “Mosca. Cremlino. Putin”
Mosca, 20 aprile 2025

❓Domanda: A suo parere, che cosa è diventata l’Unione Europea, dato che i suoi funzionari proibiscono ai leader dei Paesi membri di recarsi a Mosca?

💬 Sergey Lavrov: Non c’è una parola con la quale si possa definire questo fenomeno. Ma è davvero (e adesso non sto ironizzando) sconcertante come l’Unione Europea cerchi apertamente di rilanciare l’ideologia europea del nazismo proprio dove tale ideologia ebbe origine, e dove fu poi annientata e vietata categoricamente dal Tribunale di Norimberga (anch’esso svoltosi sul territorio europeo). Adesso questa ideologia sta risorgendo. E alla guida di questo processo vi sono i capi della “burocrazia di Bruxelles”.

Questi sono avvenimenti infausti e allarmanti, che noi certamente non intendiamo tollerare. Faremo tutto ciò che è in nostro potere affinché questa ideologia non rialzi la testa e venga annientata una volta per tutte, e affinché l’Europa infine faccia ritorno ai suoi valori; valori che certamente non consistono nel “ridurre tutti allo stesso livello”, nel mobilitare tutti “alle armi”, o nell’incitarli contro i [presunti] rivali dell’Europa, ovvero contro coloro i cui valori, vedute e convinzioni semplicemente non sono graditi ai leader europei, ai vari “führer” e “commissari”.

Spero che, nelle capitali europee, possa prevalere una maggioranza di persone che non intendono rinnegare le proprie radici né vogliono sottomettersi a un qualche gruppo di burocrati, che peraltro [nel caso specifico] manifestano apertamente tendenze naziste.
21.04.2025, 19:42
t.me/consolato_russo_a_milano/1163
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⚡️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia
 
Il 15 aprile 2025, nel corso di un evento organizzato in occasione della 96° Adunata Nazionale degli Alpini, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha rilasciato alcune dichiarazioni nelle quali ha definito “combattenti per la nostra libertà” gli Alpini che presero parte alla campagna criminale intrapresa dal Corpo di Spedizione Italiano, composto da 235.000 uomini, che tra il 1941 e il 1943 si schierò a fianco delle truppe del Terzo Reich nella guerra contro l’Unione Sovietica.

Tali affermazioni, peraltro formulate da una personalità che si suppone debba avere grande esperienza nell’amministrazione di una delle regioni più importanti d’Italia, e al quale i cittadini hanno dimostrato piena fiducia già due volte, suscitano profonda indignazione. Il Signor Cirio si è permesso di parlare con leggerezza e con il sorriso sulle labbra di quegli italiani che hanno combattuto “per la nostra libertà” e che oggi “riposano sulle rive del fiume Don”. E per aggiungere un ulteriore tocco di precisione geografica, ha persino citato i nomi dei villaggi russi di Novopostojalovka e Nikolaevka, situati nella regione di Voronež, luoghi che a suo dire sarebbero particolarmente “radicati nell’anima” dei piemontesi.
 
Ci si chiede se questo esponente politico sia davvero all’oscuro del fatto che i soldati e gli ufficiali italiani, Alpini compresi, furono in realtà vittime del regime fascista e criminale di Mussolini, che li spedì a combattere al fianco di Hitler nella guerra contro l’URSS. E non certo per la libertà, ma spedendoli laggiù come invasori, con l’obiettivo di mettere in pratica certe ideologie disumane legate alla supremazia razziale, alla schiavitù e all’oppressione dei popoli e di poter fornire alla “razza ariana” il suo “spazio vitale” attraverso lo sterminio fisico delle popolazioni autoctone. Il tono di presunzione presente nelle sue parole rivela altresì una totale indifferenza per il dolore di migliaia di madri italiane che mai più videro tornare i propri figli dalla campagna d’Oriente voluta dai gerarchi fascisti dell’epoca.
 
L’Ambasciata della Federazione Russa in Italia esprime pieno sostegno e solidarietà al Comitato provinciale di Torino dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, nonché agli esponenti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e dell’Alleanza Verdi e Sinistra, i quali hanno giustamente condannato l’aberrante bravata del Signor Cirio,chiedendogli di fornire dei chiarimenti esaustivi in merito e di avanzare delle scuse formali.

Ci auguriamo che le autorità e i cittadini del Piemonte sappiano trovare la saggezza e il senso civico sufficienti per porgere le proprie scuse ai popoli dell’ex Unione Sovietica, e in particolare agli abitanti di Novopostojalovka e di Nikolaevka per il grave insulto a loro rivolto.
 
Tali affermazioni suonano particolarmente gravi e offensive alla vigilia delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione italiana, per la fine della Grande Guerra Patriottica in URSS, che costò la vita a 27 milioni di cittadini sovietici, e per la fine della Seconda Guerra Mondiale, che segnò la Vittoria sul nazifascismo. Sono affermazioni che costituiscono un grave affronto alla memoria di tutti coloro che in Russia, in Italia e in tanti altri Paesi onorano il ricordo di chi liberò il mondo dalla piaga del nazismo, sacrificando la propria vita per la libertà, la giustizia, la cooperazione, la comprensione reciproca e la pace tra i popoli.
 
Questo episodio serve altresì da monito sui pericoli insiti nel fare ricorso a paragoni storici infondati e irresponsabili tra la Russia e il Terzo Reich; paragoni che, non molto tempo fa, sono già stati evocati in maniera sconsiderata anche da alti rappresentanti dello Stato italiano e che, comprensibilmente, hanno quindi suscitato una vasta ondata di reazioni di condanna in molti Paesi, compresa l’Italia stessa.
18.04.2025, 11:02
t.me/consolato_russo_a_milano/1162
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🎙️Dall’intervista del quotidiano russo “Kommersant” a Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa
Mosca, 14 aprile 2025
 
Punti chiave:
 
• Il 14 giugno del 2024, nel suo intervento presso il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, il Presidente Vladimir Putin ha delineato con chiarezza i principi sulla base dei quali ha identificato una risoluzione giusta, solida e duratura; una risoluzione che tiene in considerazione, prima di tutto, gli interessi delle persone e che garantisce il pieno rispetto dei diritti umani (in particolar modo i diritti delle minoranze etniche) in conformità con la Carta dell’ONU. Tutto questo è già stato ben delineato.
 
• Non si tratta di una semplice posizione negoziale. Lo sottolineo ancora una volta, essa poggia saldamente su quanto formulato nella Carta dell’ONU, su numerose Convenzioni e sui risultati dei referendum, ovvero sulla volontà espressa dai cittadini di quei territori, e in primo luogo si tratta del Donbass e della Novorossija. Sono quattro regioni la cui popolazione ha espresso il proprio volere sotto la supervisione di diversi osservatori internazionali, e che hanno quindi preso in piena trasparenza la decisione di tornare a far parte della loro grande Patria, che nel caso specifico è la Federazione Russa.
 
• Il Presidente USA Donald Trump ha già detto più volte che l’errore colossale che ha costituito peraltro il fattore scatenante, o comunque uno dei fattori scatenanti di ciò che adesso sta accadendo in Ucraina, è stata la decisione presa dall’aministrazione di Joe Biden di voler trascinare definitivamente questo Paese nella NATO. Prima di ciò, erano state fatte alcune promesse in merito. Ma nel momento in cui Joe Biden è giunto al potere, [gli USA] hanno cominciato a fare sul serio in tal senso. Il Presidente Trump ha riconosciuto pubblicamente, e più di una volta, di essere consapevole che questa è stata una delle cause primarie [di quanto sta accadendo].
 
• Quando noi (anche Jurij Ušakov, Consigliere del Presidente della Federazione Russa, faceva parte della nostra delegazione) abbiamo svolto l’incontro con il Segretario di Stato Marco Rubio e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz, abbiamo parlato anche di quella che rappresenta la seconda causa principale [della crisi]: il fatto che l’autorità nazista al potere, rappresentata da Zelensky e dai suoi “compagni di battaglia”, ha intrapreso una politica mirata ad annientare tutto ciò che è russo.
 
• Hanno materialmente assassinato molte persone note, tra le quali giornalisti e personalità pubbliche che insistevano sulla necessità di preservare la cultura russa in un Paese che in larga misura deve la sua esistenza proprio ai russi; i russi non hanno semplicemente fornito supporto a questo Paese per secoli, ma piuttosto ne hanno determinato lo sviluppo; vi hanno costruito città come Odessa e molte altre, ma anche porti, strade, stabilimenti produttivi e industrie. Hanno eliminato materialmente quelle persone.
 
• Tutto ciò che è russo è stato eliminato per legge (osserviamo lo stato attuale della legislazione in Ucraina). C’è una lunga serie di leggi che sono state approvate, e di queste leggi ne erano già state approvate una dozzina ben prima che noi decidessimo che dare inizio all’Operazione Militare Speciale era ormai inevitabile. Anche l’amministrazione Trump è ben consapevole di tutto questo.
18.04.2025, 11:01
t.me/consolato_russo_a_milano/1161
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⚡️ Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia

In un contesto nel quale assistiamo agli sforzi intrapresi dalle autorità russe e statunitensi ai fini di una distensione e affinché si creino le condizioni per porre fine al conflitto in Ucraina, l’establishment politico e mediatico italiano invece sta tentando, per l’ennesima volta, di alimentare il sentimento antirusso e di ostacolare il processo di pace.

Ebbene, l’11 aprile 2025, il “Premio Odoardo Focherini per la libertà di stampa” è stato conferito alla giornalista della RAI Stefania Battistini, divenuta clamorosamente nota per essersi introdotta sul territorio della regione russa di Kursk nell’agosto del 2024 assieme ad alcuni reparti delle Forze armate ucraine. Eseguendo gli ordini impartiti dai vertici ucraini, Battistini ha preso parte alle attività di propaganda in favore di un’operazione criminale a seguito della quale centinaia di cittadini russi hanno perso la vita o hanno subito sevizie nelle celle di tortura ucraine. Nei suoi reportage “liberi e indipendenti” non si fa parola delle atrocità né dei crimini di guerra perpetrati dai soldati ucraini sul territorio della Federazione Russa.

È proprio questo il tono che la macchina dell’informazione italiana mantiene oramai da 11 anni, sin da quando ebbe luogo il colpo di Stato anticostituzionale in Ucraina e dal momento in cui giunse al potere il regime che ha scatenato la guerra nel Donbass. Per tutto questo tempo, in Italia nessuno si è indignato di fronte alle mostruosità commesse dai neonazisti ucraini in Donbass, nessuno ha condannato l’assassinio dei civili, nessuno ha voluto indagare sulla verità in merito alla messinscena di Bucha, nessuno ha chiesto che i responsabili delle morti di decine di giornalisti russi, avvenute anche per mezzo di attacchi terroristici condotti sul territorio della Federazione Russa, fossero assicurati alla giustizia; così come nessuno ha chiesto che il regime di Kiev cessasse di servirsi dei cittadini ucraini come scudi umani e che ponesse fine alle altre violazioni del diritto umanitario internazionale.

Si ha la sensazione che oggi come oggi, a Roma, il pensiero non sia rivolto alla verità, alla giustizia, alla diplomazia e alla pace, ma che prima di tutto ci si preoccupi di difendere il regime corrotto e criminale di Zelensky, che ormai si è totalmente compromesso con le sue stesse mani, e di dar voce, con tutti i mezzi a disposizione, alla propaganda di guerra di Kiev.

È proprio questo l’atteggiamento che vediamo nelle reazioni a quanto accaduto domenica a Sumy, dove è stato colpito un edificio nel quale era in corso una “riunione” tra i Capi militari ucraini e i loro “responsabili” stranieri durante il quale si stava discutendo del programma delle future operazioni militari contro la Russia, inclusa la regione di Kursk.

Suscita enorme rammarico il fatto che non si siano potute evitare vittime tra la popolazione civile; vittime la cui morte, tuttavia, è da attribuirsi esclusivamente alla brutale pratica messa in atto dal regime di Kiev, la quale prevede di “coprire” le attività militari facendo in modo che si svolgano all’interno di strutture civili, pratica che è vietata dal diritto umanitario internazionale.  
15.04.2025, 11:22
t.me/consolato_russo_a_milano/1160
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“Non un solo centimetro verso Est”: è piuttosto evidente il modo in cui l’Occidente collettivo interpreta quest’affermazione.
 
Ecco la dimostrazione lampante di come il blocco “difensivo” della NATO “non sta affatto cercando di espandersi”. Dieci ondate di ampliamento, sette delle quali hanno avuto luogo nel periodo successivo alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.
 
Dopo la fine della Guerra Fredda, sono entrati a far parte della NATO i seguenti Paesi:
 
📍Nel 1999 - Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia;
📍Nel 2004 - Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia;
📍Nel 2009 - Albania e Croazia;
📍Nel 2017 - Montenegro;
📍Nel 2020 - Macedonia del Nord;
📍Nel 2023 - Finlandia;
📍Nel 2024 - Svezia.
 
Al momento attuale, l’Alleanza Atlantica conta 32 membri. Lungo il cosiddetto confine orientale della NATO è in corso un massiccio rafforzamento del potenziale militare.
 
I risultati di tutto ciò sono la militarizzazione dell’Europa e l’indebolimento dell’architettura di sicurezza euroatlantica.
7.04.2025, 16:42
t.me/consolato_russo_a_milano/1159
🔴🔴🔴Продолжаем поздравлять героев Великой Отечественной войны с грядущим юбилеем Великой Победы.

🌍 Дипломаты Генерального консульства России в Милане Н.А.Барабаскин, А.А.Башкин и Д.О.Михалёв посетили Г.В.Дуплину, Н.И.Завьялову, К.И.Иванову-Манджини, А.М.Полыгалову, В.А.Попову и Т.М.Хандрос. Ветеранам вручены медали «80 лет Победы в Великой Отечественной войне 1941-1945 гг.» от имени Президента Российской Федерации.

🎖️Награда – символ глубокой признательности потомков за совершённые подвиги. Бессмертный подвиг борцов с фашизмом был, есть и будет образцом мужества и непоколебимой стойкости! Грозная доблесть Красной армии остаётся недосягаемым примером героизма и внутренним ориентиром для всех живущих поколений!

💐 Искренне желаем крепкого здоровья и долголетия!

🕯️Никто не забыт, ничто не забыто!

#Победа80
#МыПомним
2.04.2025, 17:26
t.me/consolato_russo_a_milano/1154
2.04.2025, 17:26
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2.04.2025, 17:26
t.me/consolato_russo_a_milano/1157
2.04.2025, 17:26
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🎙️ Dall’intervento di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, alla Conferenza delle associazioni per la promozione dell’amicizia tra la Russia e l’Italia
(29 marzo 2025, Roma)

• Il vostro operato contribuisce a costituire proprio quella massa critica dotata di buon senso la quale, sovente, è in grado di rallentare o addirittura di inibire quel volano di propaganda antirussa che in Italia gira vorticosamente, e che purtroppo nutre delle sue narrazioni menzognere i vertici del Paese. I nostri interlocutori ufficiali, ovvero gli esponenti del Governo, del Parlamento e del Ministero degli Esteri, non hanno alcuna intenzione di fermarsi a guardare quanto sta accadendo in maniera obiettiva, di valutare la situazione con lucidità, né di riflettere sulla necessità di smetterla di procedere in direzione di una guerra contro la Russia, che comporterebbe conseguenze assolutamente drammatiche per le sorti dell’Europa e del mondo intero.

• Si insidia nelle menti e nei cuori degli europei, l’idea secondo cui la Russia sarebbe una “potenza di seconda categoria, che non ha il diritto di dettare all’Europa le sue condizioni”. E tutto questo viene affiancato dai continui tentativi di falsificare la storia. Le menti delle giovani generazioni sono sottoposte a un martellamento continuo, con il quale si vuole inculcare in loro l’idea che “Mosca non ha mai sconfitto il nazismo nella Seconda Guerra Mondiale”. Si ha quasi la sensazione che a Bruxelles si siano ormai stancati della loro stessa viscida retorica sulla democrazia e sulla libertà di parola e che ormai, senza più farne mistero, abbiano adottato i metodi di manipolazione della coscienza collettiva che erano tipici del nazismo. Evidentemente, il famoso principio di Goebbels secondo cui “Più grande è la menzogna, più è prababile che la gente ci creda” dev’essersi impresso saldamente nelle menti dei burocrati europei.

• Mentre invece l’Unione Europea, da parte sua, sta cercando di metterci i bastoni tra le ruote e sta facendo di tutto per ostacolare il processo di pace. Il programma di riarmo promosso dai vertici dell’Unione Europea rischia di impoverire i cittadini europei e di trasformarsi in un riarmo incontrollato della Germania, la quale, come ben ricordiamo, alla fine degli anni Trenta del secolo scorso si tramutò nel Terzo Reich. Oggi è ancora possibile che si ripeta una cosa del genere? Sì, è del tutto possibile. […] In Europa si sta promuovendo la tesi secondo cui la Russia, dopo l’Ucraina, potrebbe e, anzi, vorrebbe attaccare l’Europa! Si sta cercando di convincere la popolazione europea del fatto che sussiste una “minaccia esistenziale” proveniente dalla Russia, minaccia che sarebbe forse possibile scongiurare soltanto attraverso la demolizione dello Stato russo.

• Come voi probabilmente già sapete, l’Italia è stata inserita nella lista dei Paesi ostili alla Russia. E il fatto che si trovi nella lista è assolutamente giustificato. Dopotutto, è proprio in questa luce che noi vediamo il Governo italiano. Come ha affermato il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov, “non esistono, e non possono esistere popoli che a priori siano ostili nei confronti dei russi”. Il nostro Paese è sempre stato un centro di attrazione e un punti di riferimento morale per coloro che hanno a cuore gli ideali della pace mondiale, della giustizia, dell’amicizia e della cooperazione, e da sempre si impegna a diffondere quelli che sono i valori tradizionali: tanto che oggi si recano a vivere e a lavorare da noi, con grande speranza, quelle persone che sono rimaste deluse dall’Occidente e dai suoi cosiddetti valori. Il nostro Paese non si è mai chiuso nei confronti di nessuno, e anzi è pronto a spalancare le sue porte a coloro che giungono animati da intenzioni pure e da buoni sentimenti.

🔗 Il testo integrale
31.03.2025, 21:28
t.me/consolato_russo_a_milano/1153
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31.03.2025, 21:28
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31.03.2025, 21:28
t.me/consolato_russo_a_milano/1152
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Il 29 marzo 2025, la Casa Russa a Roma ha ospitato la Conferenza delle associazioni per la promozione dell’amicizia tra la Russia e l’Italia, evento dedicato ai cento anni della diplomazia pubblica russa e promosso altresì in vista dell’80° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica.

L’evento è stato organizzato dall’Ambasciata della Federazione Russa in Italia in collaborazione con la Rappresentanza dell’Agenzia federale russa Rossotrudničestvo a Roma.

🎙️A dare inizio ai lavori della Conferenza è stato Alexey Paramonov, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia:
“Sono state promosse molte iniziative volte a sfatare le linee artificiosamente divisive e i miti antirussi imposti dall’alto; iniziative altresì finalizzate alla promozione della cooperazione in campo culturale, ma anche a preservare l’interesse verso lo studio della lingua russa. Ed ha un valore inestimabile il vostro impegno nel contrastare le vergognose manifestazioni di russofobia in Italia e nel favorire una normalizzazione della situazione per i nostri connazionali russi che risiedono nella Penisola.”
 
Nel suo videomessaggio rivolto ai partecipanti, Dmitrij Polikanov, Vice Direttore di Rossotrudničestvo, ha osservato quanto segue:
“Stiamo vivendo un periodo complicato, tra la Russia e l’Europa i rapporti sono difficili; ma in tutti questi anni siete stati proprio voi a saper dimostrare che esiste spazio per la cooperazione, e che c’è un margine enorme per lavorare [insieme], per attuare delle azioni congiunte. Ed è bellissimo che il vostro impegno non si stia rivelando vano e che oggi, come in precedenza, moltissime persone in Europa siano convinte del fatto che è necessario intrattenere rapporti amichevoli con la Russia, e che questo gioverebbe all’Unione Europea, ma anche alla Russia”.
 
Alla Conferenza hanno preso parte il Ministro Consigliere dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia Mikhail Rossiyskiy, il Console Generale della Federazione Russa a Milano Dmitrij Štodin, il Direttore della Casa Russa a Roma Darija Puškova, gli esponenti di numerose associazioni italiane che operano nelle regioni Lazio, Campania, Abruzzo, Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Sardegna, nonché diversi connazionali e giornalisti.
 
Nel corso delle tre sessioni in cui si è articolata la Conferenza, i partecipanti hanno fornito le loro valutazioni in merito allo stato attuale delle relazioni bilaterali tra i nostri due Paesi, così come sul contributo che la diplomazia pubblica e culturale ha saputo dare alla promozione del dialogo tra la Russia e l’Italia. Inoltre, ha avuto luogo un dibattito approfondito sulle questioni riguardanti la falsificazione dei fatti storici della Seconda Guerra Mondiale e i tentativi messi in atto dalle comunità di esperti in Occidente al fine di sminuire il ruolo svolto dall’Unione Sovietica nella Vittoria.
 
Il filo conduttore degli interventi è stato, da un lato, la constatazione del carattere controproducente delle politiche intraprese dagli attuali vertici al potere in Italia, volte allo smantellamento del dialogo e della cooperazione con la Russia, e dall’altro, il riconoscimento dell’interesse di tutti gli amici della Russia in Italia, ovvero di una porzione significativa della società civile italiana, a voler ripristinare quanto prima dei contatti liberi da impedimenti, dei rapporti di reciproco vantaggio in tutti i settori, a partire da quello della cultura, dell’istruzione e della scienza.
 
🖼️ All’ingresso della sala in cui si è svolta la Conferenza, è stata allestita la mostra dal titolo “Carboni del Donbass”, dell’artista Sergej Marčenko.
 
🎶 La Conferenza si è conclusa con un concerto eseguito da giovani musicisti italiani della Scuola Internazionale di Musica “Avos Project”, i quali hanno interpretato con grande trasporto un repertorio preparato appositamente per la Conferenza e composto da opere di Dmitrij Šostakovič, Sergej Rachmaninov e Nikolaj Metner.
31.03.2025, 21:28
t.me/consolato_russo_a_milano/1150
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In russo abbiamo uno splendido proverbio che recita: “Ti accolgono per come ti vesti, poi ti congedano per come ragioni” (Po odežke vstrečajut, po umu provožajut). Se, evidentemente, non ci sono dubbi in merito alla grettezza e alla ristrettezza “mentale” del leader del regime di Kiev, Zelensky, d’altro canto fino a poco tempo fa nessuno si era mai pronunciato espressamente sul suo abbigliamento. Eppure, anche’esso rispecchia alla perfezione la natura degli attuali vertici di Kiev.
 
In alto: Petljura, nazionalista e antisemita ucraino.
In basso: Zelensky, l’attuale leader del regime terrorista e criminale di Kiev.
 
Proprio come Petljura, Zelensky va in giro per il mondo abbigliato in maniera piuttosto curiosa: ciò che indossa non è né un’uniforme militare, né un abito tradizionale del suo Paese. In entrambi i casi, il suo abbigliamento potrebbe anche avere senso, o quantomeno risponderebbe, in una certa misura, a quelle che sono le norme del dress-code per gli eventi ufficiali. Eppure no, lui si presenta volutamente in ogni occasione indossando completi di cattivo gusto, sui quali compare immancabilmente il simbolo nazionalista del tridente, e in questo modo mostra a tutti qual è la vera “stirpe di appartenenza” degli attuali padroni della travagliata terra ucraina: sono gli eredi dell’assassino antisemita Petljura e dei collaborazionisti hitleriani, ovvero Bandera e Shukhevych, ma anche di altri criminali.
 
Ci sorprende come, nelle capitali europee, nessuno presti attenzione a questa sceneggiata di fascista memoria, che in qualche modo ci riporta alla mente le camicie nere. Soltanto di recente, a Washington, non hanno saputo resistere e hanno domandato a Zelensky del suo outfit; cos’è accaduto dopo, lo sappiamo tutti.
 
È giunta ormai da tempo l’ora di porre fine a quelle che sembrano sfilate di moda dedicate al trend in voga a Kiev. Ed è necessario farlo il più rapidamente possibile, dopo aver gettato nella discarica della storia il piccolo führer Zelensky e la sua combriccola.
 
Probabilmente, per spiegare il concetto sarebbe impossibile trovare una formula migliore di quella avanzata dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin il 27 marzo 2025:
“Sotto l’egida delle Nazioni Unite, assieme agli Stati Uniti, e anche ai Paesi europei, e beninteso assieme ai nostri partner e amici, si potrebbe discutere della possibilità di introdurre, in Ucraina, un’amministrazione di governo provvisoria. E a quale scopo? Per poter indire delle elezioni democratiche, e poter condurre così al potere un governo capace e competente, che goda della fiducia del popolo ucraino; per poter poi intavolare con tale governo delle trattative per negoziare un accordo di pace, e siglare dei documenti il cui valore sia legittimo, che siano riconosciuti in tutto il mondo, e [i cui contenuti] siano attendibili e duraturi.”
29.03.2025, 23:01
t.me/consolato_russo_a_milano/1148
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29.03.2025, 23:01
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Estratto dall’intervista del canale televisivo russo “Pervij kanal” a Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa (Mosca, 25 marzo 2025)
 
🎙️Sergey Lavrov: L’Europa ora ha intrapreso tutt’altra strada. Come ai tempi di Napoleone, di Hitler, e ai tempi della Guerra di Crimea, sta manifestando il suo ennesimo “slancio” nel voler infliggere una “sconfitta strategica” al nostro Paese. Come in quegli anni, oggi vengono chiamati alle armi praticamente tutti i Paesi europei, salvo rare eccezioni. Soltanto che, per adesso, questi Paesi non sono fisicamente impegnati a combattere contro di noi sul territorio ucraino; ma senza di loro, l’Ucraina sarebbe già stata sconfitta da tempo, e il suo regime nazista non esisterebbe più.

Mentre continuano a fornire al regime di Kiev armi in grandi quantità, Londra e Parigi (e specialmente i loro leader, il Primo Ministro britannico Keir Starmer e il Presidente francese Emmanuel Macron), con l’appoggio del “coro” non così forte e coeso dei Paesi Baltici e di tutta una serie di altri Paesi, non solo stanno parlando del fatto che continueranno a fornire armi all’Ucraina come prima, ma stanno discutendo anche di certe “coalizioni di volenterosi”, e di schierare una specie di “missione di pace” o di “missione a garanzia della sicurezza dell’Ucraina” dopo la fine della guerra. O addirittura parlano di collocare due missioni in Ucraina: una sul confine che la separa dall’Unione Europea e dalla NATO, e la seconda composta da Paesi del Sud globale (India, Indonesia, Arabia Saudita, e persino la Cina). Ma questi “sognatori” dimostrano, ogni giorno che passa, la loro totale inconsistenza politica; hanno il desiderio non soltanto di “contenere” la Russia, ma di infliggerle una “sconfitta” (qualcuno ha addirittura detto che è necessario umiliare Vladimir Putin). Gli storici mi potranno correggere se sbaglio, ma la mia sensazione è che da tutto questo ci siamo già passati: sia con Napoleone che con Hitler gli scopi erano i medesimi. E per raggiungere tali scopi, l’Europa intera fu conquistata sia da Napoleone che da Hitler. Nel caso specifico, l’intera Europa viene mobilitata.

Adesso l’Europa, capeggiata dalla Germania, a partire da Ursula Von Der Leyen, sta cominciando seriamente a considerare l’idea della rimilitarizzazione per una cifra spropositata di centinaia di miliardi di euro. E questo avviene in una situazione nella quale, nella sfera economica e sociale, le cose per loro si stanno mettendo male, dopo che l’amministrazione di Joe Biden li ha “lasciati liberi” e li ha mandati a fare la guerra alla Federazione Russa. Stanno affrontando una decentralizzazione, assieme a una quantità enorme di problemi.

È questo che, in parte, spiega il fatto che pretendono, con grande fervore, di non “cedere” l’Ucraina, di armarla, e che esigono addirittura che non si parli del fatto che il Paese non dovrebbe entrare nella NATO, né nell’UE. Il Presidente francese Macron si è espresso di recente sulla questione. Loro si pongono in netto contrasto con l’amministrazione di Trump, perché sono stati lo stesso Presidente Trump, il Segretario di Stato Marco Rubio e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz ad affermare chiaramente che sono in corso “discussioni” preliminari in merito ai parametri di una risoluzione definitiva [della crisi]. Donald Trump ha affermato espressamente che bisogna dimenticarsi della questione relativa alla NATO e che non c’è motivo di tornare a parlarne. Joe Biden ha commesso un errore colossale e si è rifiutato di dare ascolto alla Russia, insistendo sul fatto che l’Ucraina avrebbe fatto parte della NATO, e andando a creare in questo modo delle minacce inaccettabili. Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz e Steven Witkoff, inviato speciale di Donald Trump, hanno affermato che le questioni territoriali sono “centrali”. Perché i territori ove si sono svolti i referendum che sono sempre stati russi per cultura, lingua, religione e tradizioni.

🔗Il testo integrale
29.03.2025, 23:01
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⚡️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia

Il regime terrorista di Kiev continua senza sosta a commettere sanguinosi crimini nei confronti di giornalisti e operatori dei media russi, impegnati nello svolgimento di incarichi assegnati dalle rispettive redazioni nella zona dell’Operazione Militare Speciale.

Oggi, 26 marzo 2025, nella regione russa di Belgorod, al confine con l’Ucraina, un’auto della troupe di “Primo Canale”, inviata dalla propria redazione, è stata fatta esplodere con una mina piazzata dai terroristi del regime di Kiev. Nell’attentato, è morta la corrispondente Anna Prokofieva, mentre l’operatore Dmitry Volkov ha riportato gravi ferite.

Il 24 marzo 2025, come nel caso del reporter italiano Andrea Rocchelli e del suo interprete Andrej Mironov, i colpi di artiglieria deliberatamente direzionati sui giornalisti dalle Forze Armate ucraine, con l’ausilio di sistemi missilistici a lancio multiplo e di ordigni ad alta precisione, sono costati la vita ad Aleksandr Fedorčak, corrispondente di guerra per la testata giornalistica “Izevstija”, ad Andrej Panov, cameraman del canale televisivo “Zvezda” e all’autista della troupe televisiva, Aleksandr Sirkeli, mentre un altro corrispondente del canale televisivo “Zvezda”, Nikita Gol’din, è rimasto gravemente ferito. L’attacco ha colpito l’automobile della troupe, un veicolo civile facilmente riconoscibile [...]

Ma come hanno reagito in Italia a un'atrocità del genere? La risposta a questa domanda è che non hanno reagito affatto. A non trovare il tempo per dire una parola non sono stati solo gli esimi politici, i vertici del Governo o del Parlamento o del Ministero degli Esteri, ma neppure i giornalisti italiani, i quali in teoria dovrebbero essere i primi ad alzare la voce in difesa dei loro colleghi russi e che, invece, hanno evitato accuratamente l’argomento. Nessuna delle maggiori testate d’informazione, dai quotidiani nazionali alle agenzie di stampa, ha dato copertura a quanto avvenuto, e questo nonostante il fatto che i dettagli in merito a questi crimini sono stati immediatamente trasmessi a tutti i media e riportati anche da Maria Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, nei suoi commenti.

Non è strano che ogni qualvolta Maria Zakharova critica le discutibili affermazioni del Presidente della Repubblica Mattarella, su di lei si riversino ondate d'indignazione da parte dell’intero beau monde politico e mediatico italiano, ma che quando parla dell’ennesimo atto terroristico commesso dal regime di Kiev, allora a regnare sua un totale silenzio mediatico? Non nasconde forse questo il cinismo, il doppiopesismo e l’ipocrisia dell’intero establishment politico italiano e degli ambienti mediatici mainstream del Paese, asserviti a quegli interessi politici?

Ovviamente, noi siamo ben consapevoli di come, nella tanto democratica Italia, siano capaci di perseguitare e vessare i giornalisti, e gli opinionisti che, al contrario, con imparzialità, dignità e onore, compiono il loro dovere civile e professionale.

Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore la verità e la realtà oggettiva a manifestare una propria reazione e a condannare i crimini commessi dal regime di Kiev, le cui mani sono coperte dal sangue degli operatori dei media russi, rimasti vittime dei suoi atti terroristici: Anna Prokofieva, Aleksandr Fedorčak, Andrej Panov, Aleksandr Sirkeli, Nikita Gol’din, Mikhail Skuratov, Aleksandr Martem’janov, Cemën Erëmin, Valerij Kožin, Nikita Cicagi, Julija Kuznecova, Anton Vološin, Igor’ Korneljuk, Anatolij Kljan, Andrej Stenin, Darja Dugina, Oleg Klokov, Maksim Fomin (VladlenTatarskij), Rostislav Žuravlev, Boris Maksudov.

Se i carnefici di Zelensky non vengono fermati ora, questa lista diverrà ancora più lunga.

🔗 Il testo integrale
27.03.2025, 00:14
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Oggi, 21 marzo 2025, Sergej Viktorovič Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, compie gli anni!

I suoi molti e fruttuosi anni a capo della diplomazia russa, la sua saggezza politica, la sua straordinaria professionalità diplomatica e il suo inimitabile carisma personale gli hanno da tempo valso il riconoscimento pubblico di "Diplomatico numero 1 al mondo".

Anche l’autorevole Enciclopedia Italiana Treccani, nel suo laconico stile accademico, nel suo articolo su Sergej Lavrov, rileva come egli “persegua con tenacia e lucidità gli interessi del governo russo nel quadro geopolitico mondiale”.

La capacità di Sergej Lavrov di rispondere con garbo e col sorriso a qualsiasi sfida riflette il suo stile unico e lascia disarmati anche i più accaniti oppositori della Russia. Di fronte ai continui attacchi contro il nostro Paese, alle provocazioni e all'ondata di russofobia che ha travolto i Paesi ostili, di fronte a qualsiasi accusa assurda e ai miti più ridicoli, il Ministro Lavrov trova sempre risposte opportune ed efficaci.

Auguriamo al nostro caro Ministro buona salute, energia e nuovi successi nella tutela degli interessi della Russia, nel rafforzamento dei principi di coesistenza pacifica, di stabilità, di buon vicinato, di uguaglianza e multipolarità sull'arena internazionale!
21.03.2025, 14:28
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🇷🇺 Il 18 marzo si celebra l'undicesimo anniversario della firma del Trattato di Adesione alla Russia della Repubblica di Crimea e della città di Sebastopoli.

Quel giorno gli abitanti della Crimea, in modo autonomo, consapevole e libero, hanno scelto il futuro per sé e per i propri figli. Nella Repubblica di Crimea, il 96,77% dei partecipanti al referendum ha votato per il ricongiungimento alla Russia, mentre a Sebastopoli la percentuale è stata del 96,5%. Questa decisione, giusta e attesa da tempo, è stata una pietra miliare per i cittadini della Crimea e di tutto il nostro Paese.

🇺🇳 Il 31 gennaio 2024, la Corte Internazionale di Giustizia dell'ONU, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, con la sua sentenza, ha respinto praticamente tutte le richieste dell'Ucraina e ha riconosciuto che la politica della Russia in Crimea è conforme ai suoi obblighi, ai sensi della Convenzione Internazionale contro ogni forma di discriminazione razziale.
19.03.2025, 18:34
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Dal briefing di Maria Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, Mosca, 13 marzo 2025

❓Domanda: In Italia la petizione indetta dal nostro collega Vincenzo Lorusso ha suscitato un vero scandalo. Alcuni politici hanno addirittura esortato le forze dell’ordine ad adottare delle misure nei confronti del giornalista. E il Presidente della Repubblica Italiana ha dichiarato che la Russia sta minacciando l’Europa con le armi nucleari. Come vuole commentare tutto ciò?

🎙️Maria Zakharova: Cioè, Lei intende dirmi che il Presidente della Repubblica Italiana ha dichiarato che la Russia starebbe minacciando l’Europa con le armi nucleari?

❓Domanda: Sì.

🎙️Maria Zakharova: Questa è una bugia. È una menzogna, una falsità, una “fake”, è disinformazione. Io Le ho fornito alcune definizioni, scelga pure Lei quella che ritiene maggiormente efficace, oppure le utilizzi tutte. Questo per prima cosa.

Punto secondo, di certe parole bisogna sapersi prendere la responsabilità. Come blogger, giornalista, vedo che Lei rappresenta un’agenzia di stampa, per cui può benissimo chiedere al Presidente Mattarella su quali basi si è permesso di affermare una simile menzogna. Può darsi che così si degnerà di giustificare in qualche modo queste sue parole?

Io però posso già dire che non ci riuscirà. Non troverà una sola dichiarazione da parte di nessuna figura ufficiale della Federazione Russa che possa dare adito a una simile interpretazione.

Punto terzo. I vertici russi, il Presidente Vladimir Putin, i Ministri e i funzionari di Stato incaricati nel nostro Paese: tutti si sono espressi più e più volte sulla questione e hanno fatto tutto il possibile al fine di smentire questo genere di “fake news”.

Punto successivo: questo fatto mi sorprende. È possibile che il Presidente Mattarella ci abbia scambiati per un altro Paese? Sebbene io sia consapevole del fatto che la Russia non la si può confondere con nessun altro. Ma forse il Presidente Mattarella intendeva dire che è la Francia a minacciare l’Europa con le armi nucleari? Perché si potrebbero interpretare proprio in questo modo le dichiarazioni rilasciate dal Presidente francese Macron giusto qualche giorno fa, quando ha parlato della questione relativa all’“apertura” di una specie di “ombrello” nucleare sopra l’Europa. Ricordo che c’era un film francese, Le Coup Du Parapluie. Ecco, un “colpo” sferrato con l’“ombrello” nucleare: è questo che, a mio parere, in molti hanno recepito a seguito delle dichiarazioni del Presidente Macron. [...]

Ma con che cosa la Russia starebbe minacciando i Paesi dell’Unione Europea? Con le sue fonti di energia accessibili e di qualità, che per molti anni abbiamo venduto ai Paesi UE? O con i suoi progetti che vorrebbero coinvolgere questi Paesi in campo economico e culturale? Con che cosa il nostro Paese starebbe minacciando gli altri, e in particolare con che cosa starebbe minacciando l’Italia? Con il fatto che intrattiene collaborazioni con le imprese italiane, che tali imprese hanno qui in Russia le loro filiali e rappresentanze, e che le aziende italiane traggono profitti dal nostro Paese? È con questo che li stiamo minacciando? Ovviamente no. Ma per poter creare l’illusione di una “presunta” minaccia, è necessario alimentare all’infinito questo tema.

E questo preciso atteggiamento lo osserviamo non solo da parte dei nostri vicini occidentali, ma anche da quelli orientali. Osservate la retorica, e ascoltate le dichiarazioni rilasciate dalle autorità di Tokyo, che, mentre rievocano costantemente i fatti legati all’aggressione nucleare condotta dagli Stati Uniti ai danni delle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, per qualche ragione tentano di riallacciare il discorso alla Russia. Ma cos’ha a che fare con questo la Russia? Non è stata l’Unione Sovietica a lanciare ordigni atomici su Hiroshima e Nagasaki, e non è stata nemmeno la Federazione Russa. Sono stati gli USA. [...]

🔗 Il testo integrale
14.03.2025, 18:28
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🎙 Dall’intervista a Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, per i blogger americani Mario Nawfal, Larry C.Johnson e Andrew Napolitano

❓ Domanda: Come potrebbe commentare quanto dichiarato dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, nel giugno 2024, sulle condizioni indispensabili per risolvere il conflitto, per iniziare i negoziati con l’Ucraina? Il mio punto di vista è che la posizione del Presidente Putin sia rimasta tale. La Sua posizione, Ministro, a quanto vedo, è la stessa del Presidente e corrisponde a quanto affermato dal Suo Sottosegretario, Sergey Ryabkov. Penso, tuttavia, che talune persone in Occidente credano che voi diciate una cosa, ma in realtà la pensiate altrimenti.

💬 E che si sbaglino pure. La nostra coscienza è trasparente e pulita [...] Nello specifico contesto di questa crisi, sappiamo cosa vada fatto per non scendere a compromessi che metterebbero a rischio il destino delle persone.

Non si tratta di territori, ma di persone, le quali - per mezzo di leggi - sono state private della loro Storia. Già prima dell’inizio dell’Operazione Militare Speciale, mentre la guerra proseguiva in violazione agli Accordi di Minsk, in un’intervista del settembre 2021, è stata posta a Zelensky una domanda, ovvero cosa ne pensasse delle persone che si trovavano dall’altra parte del fronte. Ha risposto che esistono "persone" ed esistono “capi [di bestiame]”. Poi ha aggiunto che - se qualcuno vive in Ucraina e si sente parte della cultura russa - il suo consiglio è, per il bene dei figli e per il futuro dei nipoti, di andarsene in Russia, di levare le tende dall’Ucraina. [...]

La consequenzialità di questi eventi ci ha imposto di concentrarci completamente per raggiungere risultati che vadano a beneficio delle persone e che le possano salvare. C'è chi dice che dovremmo riportare l’Ucraina ai confini del 1991 e che la Russia dovrebbe “andarsene”.

I territori sono importanti solo perché ci vivono le persone. E chi vive in quelle terre, quelle che Zelensky vuole riprendersi, sono i discendenti di coloro che, nel corso dei secoli, hanno costruito Odessa e altre città, i porti e le strade, che hanno sviluppato queste terre, sono persone legate alla propria Storia [...]
13.03.2025, 21:54
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⚡️Dalla Dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa in merito all’ennesimo brutale attacco condotto dal regime di Kiev contro i civili russi

Nella notte tra il 10 e l’11 marzo, la giunta neonazista di Kiev ha rivelato ancora una volta quella che è la sua vile natura terroristica, conducendo un massiccio attacco ai danni di diverse regioni russe, tra le quali Mosca e l’intera regione circostante, servendosi di droni imbottiti di materiale metallico atto a massimizzare i danni (sono stati abbattuti 337 droni)[...]

Purtroppo, non sono mancate le vittime. In molti sono rimasti coinvolti, tra cui anche dei bambini. [...]

Non ci sono dubbi sul fatto che questo raid effettuato con i droni era stato preparato in anticipo, e pianificato affinché coincidesse con i colloqui previsti per oggi in Arabia Saudita tra USA e Ucraina in merito alla risoluzione del conflitto. E si è trattato altresì di una sorta di segnale lanciato al nuovo Segretario Generale dell’OSCE, Feridun Sinirlioğlu, giunto in visita ufficiale a Mosca. Ricorrendo a tali metodi così brutali, la cricca di Kiev, costretta a subire sconfitte sul campo di battaglia ormai ogni giorno, sta tentando di dare prova della sua capacità di condurre negoziati “da una posizione di forza”.

Ma di fatto il regime di Zelensky, che ha ormai perso ogni contatto con la realtà, dimostra di mancare totalmente della volontà politica di giungere per vie diplomatiche alla pace e a una risoluzione del conflitto. Come in precedenza, il regime di Kiev è tuttora ossessionato dal pensiero martellante di voler infliggere una sconfitta alla Russia, ricorrendo senza indugio a crudeli modalità terroristiche e tentando di trascinare in queste azioni aggressive anche i suoi alleati.

È evidente come la responsabilità di questo attentato ricada su tutti quei Paesi che continuano con scellerata ostinazione a fornire alla cricca al potere a Kiev armamenti letali in grandi quantità, contribuendo in questo modo alle sue azioni efferate.
12.03.2025, 18:21
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12.03.2025, 18:21
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Mentre la diplomazia globale si adopera per cercare di instaurare una pace duratura in Ucraina, il regime di Kiev ribadisce, e non a parole ma con i fatti, la sua volontà di portare avanti il conflitto.
 
Nella notte tra il 10 e l’11 marzo, le forze di difesa antiaerea della Federazione Russa hanno abbattuto 337 droni ucraini in volo su diverse regioni della Russia. I droni miravano a colpire infrastrutture civili, edifici residenziali e automobili. L’attacco ha provocato diversi morti e feriti.
 
Ecco l’ennesima dimostrazione della natura terroristica del regime di Kiev.

📷 RIA Novosti
12.03.2025, 18:21
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12.03.2025, 18:21
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Servizio di Asya Emelyanova, giornalista di "Russia-1", dedicato a Ivan Baranovskij, partigiano sovietico che prese parte al movimento per la Resistenza Italiana (2 marzo 2025)
12.03.2025, 18:21
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📰 Dalle risposte di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, alle domande del “Corriere della Sera”, 7 marzo 2025

• Non rientra nella prassi della Russia né dei suoi rappresentanti il voler dettare agli altri Paesi a quale politica si debbano attenere. Lei dovrebbe sapere molto bene in quali capitali del mondo si trovano i principali ispiratori, i maestri assoluti di tale approccio politico. Ritengo che anche i vertici di Roma dovranno inevitabilmente giungere alla consapevolezza del fatto che la linea da loro sostenuta, che prevede di appoggiare “a 360 gradi” il regime illegittimo e criminale di Kiev, è profondamente sbagliata.

• Le accuse rivolte alla Russia in merito agli attacchi hacker condotti ai danni di enti e articolazioni statali di importanza critica sono ormai parte integrante del panorama che caratterizza questa guerra ibrida portata avanti dall’Occidente contro il mio Paese. […] Attribuire la responsabilità di ogni male agli “hacker russi” è una strategia molto vantaggiosa, che da un lato permette di predisporre l’opinione pubblica a volersi schierare contro la Russia e i russi, facendo eco alla russofobia promossa a livello ufficiale, mentre dall’altro lato permette di non doversi neppure curare di esibire testimonianze o prove che possano confermare che certi eventi negativi sono stati veramente causati da un lavoro di hackeraggio proveniente da Mosca.

• Tra i miei interlocutori ci sono stati anche coloro che si attenevano con rigore ai vari modelli, raccomandazioni e slogan approvati dalla tedesca Von Der Leyen e dai suoi accoliti in merito a come ci si debba relazionare con i rappresentanti ufficiali della Federazione Russa: ciò che va assolutamente detto, di cosa si dovrebbe parlare, e cosa invece non si deve neppure menzionare. Ancora adesso capita di incontrare questi personaggi alquanto curiosi, i quali, anche dopo che il Presidente Trump ha dichiarato di voler intraprendere un percorso di ripristino del dialogo, rimangono, come prima, ermeticamente chiusi a qualsiasi contatto con i diplomatici russi. Tali personaggi sono letteralmente dominati dal terrore primordiale della possibilità stessa di trovarsi a prendere parte a un evento assieme all’Ambasciatore della Federazione Russa, per non parlare di quanto temono di venire immortalati assieme a lui in fotografia. E questo è sia triste che comico allo stesso tempo.
10.03.2025, 11:01
t.me/consolato_russo_a_milano/1136
8.03.2025, 19:14
t.me/consolato_russo_a_milano/1134
8.03.2025, 19:14
t.me/consolato_russo_a_milano/1135
Сегодня, 8 марта, атташе Генконсульства Р.С.Уваров вручил проживающей в Турине блокаднице Астре Григорьевне Орловой юбилейную медаль «80 лет Победы в Великой Отечественной войне 1941-1945 гг.» и от лица Генконсульства поздравил Астру Григорьевну с Международным женским днем.

#Победа80

Также сотрудник ГК проконсультировал по консульским вопросам инициативную группу соотечественников, проживающих в области Пьемонт.
8.03.2025, 19:14
t.me/consolato_russo_a_milano/1133
8.03.2025, 16:51
t.me/consolato_russo_a_milano/1132
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⚡️Commento dell'Ambasciata della Federazione Russa in Italia

Nell'ambito dei piani di Francia e Regno Unito di dispiegare sul territorio ucraino le cosiddette “forze di pace”, vorremmo richiamare l’attenzione su quanto segue.

I militari occidentali sono presenti in Ucraina dal 2015. In veste di copertura, come istruttori e consiglieri, addestrano il personale delle Forze Armate ucraine, si occupano della manutenzione degli armamenti e delle tecnologie militari fornite dall’estero, senza le quali utilizzarle in pratica sarebbe impossibile, e partecipano attivamente alla pianificazione e all’attuazione di operazioni militari e di attacchi terroristici contro la Russia. I costanti rapporti dal fronte e le isterie dei media europei in merito alla morte di “innocenti specialisti stranieri” attestano la presenza di tali militari nel Paese.

Le ennesime iniziative pseudo-pacifiste di Parigi e di Londra perseguono un obiettivo cinico: non solo prolungare il conflitto e provocare una pericolosa escalation, ma anche ostacolare i primi passi verso potenziali negoziati di pace.

È del tutto immorale che proprio chi contribuisce in maniera significativa alla fornitura di armi all’Ucraina, che sponsorizza le attività terroristiche contro la Russia da parte dei militari ucraini e che, insieme al regime di Kiev, è responsabile dei suoi crimini di guerra, sollevi ora la questione del dispiegamento di “forze di pace”.

Il posizionamento di unità militari straniere sul territorio ucraino, sotto qualsiasi “bandiera”, che si tratti di contingenti stranieri, basi militari, operazioni di peacekeeping dell’ONU, dell’UE, dell’OSCE o di una cosiddetta “coalizione di sostenitori”, per la Russia è assolutamente inaccettabile.
7.03.2025, 18:35
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⚡️ Dalla Dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa in merito alle affermazioni del Presidente della Francia Emmanuel Macron

Leggere il testo completo (in inglese)

<…> Quale sarebbe il “percorso verso la pace” proposto dal leader francese? Le ricette sono le stesse: ulteriore rifornimento di armi occidentali all’Ucraina e prosecuzione delle ostilità, incremento senza precedenti delle spese militari da parte dei Paesi membri della NATO e dell’UE. In questo contesto, accusare la Russia di aver aumentato il bilancio militare e il contingente delle forze armate pare assurdo. Infatti, il bilancio militare complessivo dei Paesi della NATO è il doppio della spesa per la difesa di tutti gli altri Stati del mondo messi insieme, mentre il budget militare dei Paesi dell’UE supera di molte volte quello della Russia. Occorre inoltre sottolineare che il programma russo di edificazione militare è la reazione imposta dalla politica aggressiva della NATO, incluso l’ingresso accelerato nell’Alleanza della Svezia e della Finlandia.

Nelle parole di Emmanuel Macron risuonano chiaramente le note del ricatto nucleare. È emerso come Parigi ambisca a diventare il “patrono” nucleare di tutta Europa, a offrire il proprio “ombrello nucleare”, a sostituire quasi quello americano. È inutile dire che ciò non rafforzerà la sicurezza né della Francia, né dei suoi alleati. Per di più, il potenziale nucleare francese non è minimamente paragonabile ea quelle degli Stati Uniti. La Francia possiede solo 56 vettori di testate nucleari, mentre gli Stati Uniti ne hanno 898. La potenza complessiva della componente nucleare delle forze armate francesi è di 67,2 megawatt, contro i 1814 di quelle americane. Naturalmente, tuttavia, quanto dichiarato dal Presidente francese sarà tenuto in considerazione dalla Russia nella pianificazione della propria difesa.

L’intervento di Emmanuel Macron lascia un senso d'imbarazzo per lui stesso, per il tentativo di apparire come nuovo leader del “mondo libero”. È un caso emblematico per comprendere quanto le élite europee di oggi si siano rattrappite e incattivite. La semplice ipotesi di normalizzare i rapporti tra Russia e Stati Uniti, il minimo segnale di un movimento verso una soluzione pacifica della crisi ucraina, li getta nel panico. Eppure, parrebbe logico che proprio gli europei, che durante la Guerra Fredda si trovavano al centro dello scontro tra le due superpotenze, debbano essere i più interessati a un cambio di rotta nei rapporti russo-americani, a una distensione delle tensioni e a un dialogo costruttivo tra Mosca e Washington.

❗️ L’intervento di Emmauel Macron smaschera definitivamente i ruoli, mostrando chi oggi conduca il “partito della guerra”, chi davvero si opponga al cessate il fuoco e miri alla prosecuzione del conflitto ucraino e a un'ulteriore escalation.
7.03.2025, 18:35
t.me/consolato_russo_a_milano/1130
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Dall'intervista a Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, a Visione TV (3 marzo 2025)

• Lo stile adottato in politica estera dalla nuova amministrazione USA si differenzia notevolmente da ciò che abbiamo visto fare all’amministrazione immediatamente precedente. La disponibilità a intrattenere un dialogo basato sul rispetto e a tenere in considerazione i rispettivi interessi non può che essere accolta con favore. Come d’altronde, sarebbe bello vedere lo stesso approccio anche dalla parte delle altre amministrazioni, compresa quella italiana.

• Non è certo un segreto che le attuali élite europee siano guidate in buona sostanza dalle varie emanazioni del Partito Democratico USA e dal suo “gruppo di supporto” locale. Per cui era del tutto prevedibile che tali élite si sarebbero schierate a favore di un’intensificazione del conflitto innescato dalle politiche perseguite dall’amministrazione di Joe Biden e volte a un’espansione aggressiva della NATO verso Est e ad un inglobamento nella sfera degli interessi dell’Occidente delle aree geografiche sempre più vaste.

• Ma c’è un’altra questione: come si concilia tale linea con gli interessi dei popoli dei Paesi europei? Personalmente, mi sembra che per niente. Oggi osserviamo come i politici europei reagiscono alle mosse della nuova amministrazione USA: uno spettacolo abbastanza miserabile nel suo insieme. Purtuttavia è già accaduto più di una volta che i leader occidentali abbiano corretto il loro approccio in base a quello che facevano a Washington.

• A mio parere, i fenomeni legati alla russofobia parlano chiaramente di quelle paure profonde che le élite europee provano nei confronti di una potenza e di una civiltà che, nel corso dei secoli, ha sempre posto dei limiti alle loro ambizioni espansionistiche, alle loro velleità colonialistiche e alle altre forme nelle quali si manifestava la loro ingordigia. Nel corso di tutta la sua storia, la Russia è sempre rimasta fedele all’idea fondante che si colloca alla base della sua esistenza: fungere da contrappeso tra i vari equilibri di potere a livello internazionale e impedire l’affermarsi di egemonismi unilaterali, qualunque sia la forma in cui si manifestano.

• Noi critichiamo spesso la politica statunitense, e non senza ragione. Ma purtroppo, comunque non bisogna dimenticare che quelle ideologie politiche deleterie che hanno causato milioni di vittime in tutto il mondo sono nate praticamente tutte sul continente europeo. Ritengo che l’aspirazione di realizzare un’Europa unita ponendola in contrapposizione con la Russia, come proponeva a suo tempo l’ideologo dell’europeismo moderno, il Conte austriaco Coudenhove-Kalergi, ormai non sia più in linea con le circostanze venutesi a determinare nel mondo contemporaneo. Come è del tutto sbagliata la linea della tedesca Ursula Von der Leyen di trasformare l’Unione Europea moderna in un entità aggressiva e militarizzata la cui ragion d’essere sarebbe distruggere la Russia.

• Non a caso, il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha avanzato l’idea di un Grande Partenariato eurasiatico che includerebbe anche l’Europa Occidentale, progetto che appare molto più promettente e incoraggiante.

• Il Ministro degli Affari Esteri Sergey Lavrov, come sempre, è molto preciso nelle sue valutazioni. In effetti, le relazioni bilaterali tra Russia e Italia adesso hanno raggiunto, per volere della parte italiana, i minimi storici; soltanto tra il 1941 e il 1944 i nostri rapporti versavano in condizioni peggiori. Tocca constatare con rammarico che difficilmente sarà possibile uscire rapidamente da questo stato di cose, che in buona sostanza è anomalo per i nostri due Paesi. È evidente che sarà necessario un meticoloso lavoro congiunto da svolgere nel lungo termine al fine di poter ripristinare quei legami che hanno unito i popoli dei nostri due Paesi per diverse centinaia di anni. La parte russa sarà pronta a percorrere questo cammino non appena appurato che i suoi partner italiani siano pronti per un dialogo paritario e rispettoso.
7.03.2025, 18:34
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🎙️ Из интервью Посла России в Италии А.В.Парамонова "Visione TV" 3 марта 2025 г.

• Стилистика внешнеполитической деятельности новой американской администрации заметно отличается от прежней. Готовность к уважительному диалогу и учету взаимных интересов можно только приветствовать. Впрочем, хотелось бы увидеть такой же подход и со стороны других администраций, включая итальянскую.

• Ни для кого не секрет, что нынешние европейские элиты ориентируются в основном на Демократическую партию США и ее «группу поддержки», поэтому занятая ими позиция в пользу углубления конфликта, инициированного политикой агрессивного расширения НАТО на Восток и включения в сферу интересов Запада все более обширных географических регионов, которую проводила Администрация Дж.Байдена, была в целом ожидаемой.
Другой вопрос – как такая линия сочетается с интересами народов европейских стран? Лично мне кажется, никак. Сегодня видим, как европейские политики реагируют на шаги новой американской администрации: в целом, довольно жалкое зрелище.

• Об истоках европейской русофобии написаны целые тома [...] Это достаточно иррациональное чувство, у которого много общего с антисемитизмом. Мне кажется, что такие проявления свидетельствуют о глубинных страхах европейских элит перед державой и цивилизацией, из века в век полагающей предел их экспансионистским устремлениям, колонизаторским поползновениям и прочим проявлениям алчности. Россия на протяжении всей своей истории остается верной базовой идее своего существования: служить противовесом в системе международного баланса сил, не допускать односторонней гегемонии в любых ее проявлениях.

• Мы часто критикуем политику США, и не без оснований. Но при этом, к сожалению, не стоит забывать, что практически все деструктивные политические идеи, спровоцировавшие миллионы жертв по всему миру, зародились именно на европейском континенте. Мне кажется, что стремление объединять Европу через противопоставление ее России, как предлагал в свое время идеолог современного европеизма австрийский граф Куденхове-Калерги, уже не вполне соответствуют реалиям современного мира. Как и абсолютно ошибочна линия немки У.фон дер Ляйен по превращению современного ЕС в агрессивную и милитаризированную сущность, смысл существования которой заключался бы в уничтожении России.

• Не случайно Президент Российской Федерации В.В.Путин выдвинул идею Большого Евразийского партнерства, включающего также Западную Европу, которое представляется более перспективным и многообещающим. Думается, будущее принадлежит именно таким, не эксклюзивным и элитарным, а инклюзивным объединением, ориентированным на равноправное партнерство и взаимодополняющее сотрудничество.

• Мне кажется, что противопоставление западной либеральной демократии неким «автократическим» режимам является ложной дихотомией, уводящей по априорно неверному пути. Достаточно задать вопрос, например, кем избраны Председатель Европейской Комиссии, Председатель Совета ЕС, Верховный представитель Союза по иностранным делам и политике безопасности? Если приглядеться, то и в режимах, называемых на Западе «автократическими», можно увидеть гораздо больше демократических элементов, чем, например, в современном ЕС.

• Министр С.В.Лавров, как всегда, точен в своих оценках. Действительно, двусторонние отношения, по инициативе итальянской стороны, оказались на уровне, хуже которого только ситуация 1941-1944 гг. С сожалением приходится констатировать, что быстрый выход из такого аномального в целом для наших стран положения вещей вряд ли возможен. Очевидно, что потребуется долговременная и кропотливая совместная работа по восстановлению связей, объединявших народы наших стран на протяжении нескольких столетий. Российская сторона готова пройти по этому пути, как только убедится в том, что итальянские партнеры разделяют наше отношение.
7.03.2025, 18:34
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🎙️ Alcuni passaggi tratti dall’intervista della holding mediatica “Krasnaja zvezda” a Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa
2 marzo 2025
 
Punti principali:
 
💬 Già nel 2007, in occasione della Conferenza di Monaco sulla Sicurezza, il Presidente Putin avvertiva che, sebbene noi stessimo lavorando con la NATO, con l’Unione Europea, e con il G7 (essendo, all’epoca, membri del G8), loro non avrebbero dovuto prenderci per degli ingenui, ovvero trattarci come quelli che né capiscono, né vedono nulla. Se siamo tra pari, allora lavoriamo da pari. [...]
 
Fino all’ultimo abbiamo dato loro la possibilità di fare in modo che la crisi non sfociasse in un conflitto aperto. Nel dicembre del 2021 dicemmo loro: sugli Accordi di Minsk state “tergiversando”, e state creando delle minacce alla nostra sicurezza; sigliamo un Trattato per la Sicurezza Europea, grazie al quale tale sicurezza potrà essere garantita senza il bisogno di dover trascinare chicchessia nella NATO. Ma ci ignorarono.
 
***
• È impensabile che le opinioni della Russia e degli Stati Uniti coincidano su ogni singola questione di politica estera. Questo lo abbiamo riconosciuto [durante il Vertice] a Riyad. E anche gli americani lo hanno riconosciuto. In effetti, sono stati proprio loro ad affermarlo. Ma laddove vi sia una convergenza tra i nostri interessi, il buon senso suggerisce che sarebbe sciocco non avvalersene; sarebbe sciocco non trasformare tali convergenze in azioni pratiche che generino risultati reciprocamente vantaggiosi.
 
• Non voglio essere anti-europeista. E tuttavia, l’attuale situazione conferma il pensiero già formulato da numerosi storici. Negli ultimi 500 anni (il periodo nel quale, grossomodo, l’Occidente ha assunto la forma nella quale si presenta ai nostri giorni, anche se, naturalmente, al netto di alcuni cambiamenti), tutte le tragedie di portata globale hanno avuto origine in Europa, o comunque si sono verificate a causa delle politiche europee. Le colonizzazioni, le guerre, le Crociate, la Guerra di Crimea, Napoleone, la Prima Guerra Mondiale, Hitler.
 
• Il piano per l’invio di “forze di pace” in Ucraina è solo un modo per continuare a istigare il regime di Kiev alla guerra contro di noi.
 
• La Carta delle Nazioni Unite non deve essere toccata. Essa è ancora attuale. Pertanto, deve solo essere rispettata, e le sue disposizioni osservate; e non si può ragionare dicendo che il Kosovo ha solo esercitato il proprio diritto all’autodeterminazione quando ha dichiarato la propria indipendenza senza alcun referendum, ma che invece c’è stata una violazione del principio di integrità territoriale dell’Ucraina quando in Crimea si è tenuto un referendum assolutamente trasparente al quale hanno preso parte centinaia di osservatori europei, parlamentari e personalità pubbliche.
 
☝️Doppiopesismo, cinismo e ipocrisia: questo è ciò con cui ci troviamo a dover fare i conti.
4.03.2025, 13:37
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Il 2 marzo 2025, nel Comune di Agliana, in Toscana, si è tenuto un evento commemorativo dedicato alla memoria di Ivan Baranovskij, cittadino sovietico che prese parte al movimento per la Resistenza italiana. “Paolo” era il suo nome di battaglia.
 
In occasione di questa solenne cerimonia, sul monumento voluto dalla città di Agliana in ricordo del partigiano sovietico sono stati deposti una corona di fiori e altri omaggi floreali.
 
Alla cerimonia hanno preso parte l’Addetto Navale presso l’Ambasciata russa Ivan Gorbachev e altri rappresentanti della missione diplomatica russa in Italia, ma anche gli esponenti dell’Associazione Culturale Russia-Emilia Romagna e dell’ANPI, così come numerosi connazionali russi, cittadini di Agliana e giornalisti.
 
Nel settembre del 1943, Ivan Baranovskij, assieme ad altri tre prigionieri sovietici, fu condotto a Genova dagli occupanti tedeschi e destinato ai lavori forzati per la costruzione di un sistema di fortificazioni difensive. Dopo essere riusciti a fuggire, i quattro soldati dell’Armata Rossa si unirono alla Brigata Partigiana “Gino Bozzi”.
 
Ivan Baranovskij morì da eroe il 3 di marzo del 1944, dopo essere stato ferito alla testa mentre era impegnato in un’operazione di combattimento ad Agliana.
 
⭐️ Per il suo atto eroico e per il coraggio dimostrato, nel 1965 il Governo della Repubblica Italiana conferì alla famiglia del partigiano sovietico la Medaglia d’Argento al Valor Militare d’Italia.
4.03.2025, 13:37
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4.03.2025, 13:36
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📰 Articolo "Alternativa allo scontro tra Russia e Europa" di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, pubblicato sul quotidiano
"Il Messaggero"
1 marzo 2025

Punti chiave

• Non è un caso che anche la trama di un'altra grande opera di Tolstoj, il romanzo Guerra e pace, si sviluppi nel contesto storico di un altro aggressivo tentativo europeo di infliggere una "sconfitta strategica" alla Russia: la campagna di Russia di Napoleone. Lo scrittore era sinceramente interessato alla guerra patriottica del 1812, che fu un evento fondamentale per la generazione dei suoi genitori. Per un osservatore russo, l'Europa, per inciso la sua parte occidentale, visto che la Russia ne è una parte orientale, con invidiabile regolarità, circa una volta ogni cento anni, è soggetta al riacutizzarsi di sentimenti non amichevoli nei confronti della Russia. Perciò, l'attuale crisi ucraina, maturata con il coinvolgimento diretto dell’amministrazione Biden, della NATO e dell'UE, inevitabilmente viene valutata nel nostro Paese in un contesto storico più ampio.

• Ancora vent'anni fa sembrava che fossimo finalmente riusciti a uscire dal circolo vizioso di questo paradigma storico degli ultimi quattro secoli. Il progetto di integrazione europea suscitava in Russia un interesse vivace e autentico. Si aprivano prospettive di cooperazione nel formato "da Lisbona a Vladivostok" che nemmeno i più audaci visionari del passato avevano osato immaginare.

• Oggi dobbiamo con dispiacere constatare che questi rudimentali approcci neocolonialisti alla "giungla" che dovrebbe circondare il "bel giardino" dell'Europa, sono diventati il punto di vista prevalente a Bruxelles. Dell’antico fascino dell'idea di un’Europa “grande”, di un’Europa “a due polmoni” ne è rimasta solo una traccia, se non un semplice ricordo tra gli addetti ai lavori dell’epoca, come il sottoscritto.

• Sembra che la Russia e l’Europa Occidentale abbiano due possibili vie d'uscita dalla situazione attuale. Una consiste nel riconoscere gli errori commessi e procedere gradualmente verso una collaborazione volta a ripristinare la fiducia reciproca distrutta in un lampo dall'Occidente. Naturalmente, in questo caso, non sarebbe possibile ricostituire la precedente architettura delle relazioni Russia-Europa. Tuttavia, in uno schema di partenariato più ampio e inclusivo che copra l'intera Eurasia, l'Europa avrebbe tutto il diritto di rivendicare lo status di uno dei poli di attrazione geopolitica.

• È anche possibile scegliere la strada di un'ulteriore escalation del conflitto ucraino e del Rapporto Russia-Occidente che, in questo caso, porterebbe inevitabilmente a uno scontro diretto tra le truppe russe e quelle dei Paesi dell’UE e, quindi, della NATO, come ai tempi di Napoleone o di Tolstoj. In questo caso, però, sarebbe necessario analizzare attentamente le possibili conseguenze per l'Europa e per il mondo intero del simile conflitto, visto che la potenza distruttiva delle armi e degli equipaggiamenti militari moderni supererebbe di gran lunga quella dei cannoni e delle pistole dei tempi della prima difesa di Sebastopoli.

• Si spera che alla fine prevalga il buon senso anche nelle stanze del potere di Bruxelles, Roma e altre capitali. La Russia rimane aperta a proposte costruttive che potrebbero avviare un percorso virtuoso nelle relazioni con l’Unione Europea.

🔗Il testo integrale
4.03.2025, 13:36
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📰 Статья Посла России в Италии А.В.Парамонова «Есть ли альтернатива столкновению с ЕС?» в газете "Мессаджеро"
1 марта 2025 г.

• Не случайно, что сюжетная канва другого великого произведения Толстого – романа «Война и мир» – также развивается в историческом контексте очередной агрессивной попытки Европы нанести России «стратегическое поражение» – русской кампании Наполеона. Писателя живо интересовала Отечественная война 1812 г., ставшая главным событием в жизни поколения его родителей. С точки зрения российского наблюдателя Европа, ее западная часть, учитывая, что Россия является ее восточной частью, с завидной регулярностью примерно раз в сто лет заболевает обострением недружеских чувств к России, так что нынешний украинский кризис, созревший при непосредственном участии администрации Дж.Байдена, НАТО и ЕС, в нашей стране неизбежно оценивают в более широком историческом контексте.

• Еще двадцать лет назад казалось, что нам удалось выйти из порочного круга этой исторической парадигмы последних четырех веков. Европейский интеграционный проект вызывал в России живой и неподдельный интерес. Открывались перспективы для взаимодействия в формате «от Лиссабона до Владивостока», о которых не отваживались мечтать даже самые смелые прожектеры прошлого.

• Ныне с сожалением приходится констатировать, что такие рудиментарные неоколониалистские подходы к «джунглям», якобы окружающим европейский «прекрасный сад», стали в Брюсселе преобладающей точкой зрения. От былой привлекательности идеи «большой» Европы, Европы, которая «дышит двумя легкими», не осталось и следа, если только в воспоминаниях специалистов того времени, как и в моих.

• Как представляется, у России и Европы теперь два возможных пути выхода из сложившегося положения. Можно пойти по пути осознания допущенных ошибок и постепенно переходить к совместной работе по восстановлению в одночасье разрушенного по инициативе Запада взаимного доверия. Естественно, в этом случае не может быть и речи о восстановлении прежней архитектуры отношений России и Европы. Однако в рамках более широкой и инклюзивной схемы партнерства, охватывающей всю Евразию, Европа имеет полное право претендовать на статус одного из полюсов геополитического притяжения.

• Можно также избрать путь дальнейшей эскалации украинского конфликта и отношений России и Запада, который в этом случае неизбежно выльется в прямое столкновение войск России и стран ЕС и, таким образом, НАТО, как во времена Наполеона или Толстого. В этом случае, однако, стоит тщательно проанализировать возможные последствия для Европы и всего мира, потому что современное оружие и военная техника намного превосходят своей разрушительной силой ружья и пушки времен первой обороны Севастополя.

• Хочется надеяться, что здравый смысл в конце концов возобладает и в коридорах власти в Брюсселе, Риме и других столицах. Россия по-прежнему остается открытой к конструктивным предложениям относительно мер, которые могли бы оздоровить отношения с Европейским союзом.

🔗 Полная версия
4.03.2025, 13:36
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🎙️Dalle risposte del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin alle domande del giornalista Pavel Zarubin
24 febbraio 2025

❓Ma gli europei, a Suo parere, sono consapevoli delle dinamiche attualmente in corso in Ucraina?

💬 Vladimir Putin:
Questo bisognerebbe chiederlo a loro. A giudicare dal modo in cui agiscono, a me sembra che non ne siano granché consapevoli. Ma non è neppure questo il punto. Il punto è che, a differenza del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, i leader politici dei Paesi europei sono ormai totalmente coinvolti e invischiati nell’attuale regime [ucraino]. Hanno già parlato troppo, hanno già fatto troppe promesse, e quindi adesso, perdonatemi l’espressione, per loro è molto difficile “deviare dal rettilineo”, abbandonare la loro posizione, o comunque gli è praticamente impossibile farlo senza perdere la faccia. E considerato il fatto che al momento, sul piano della politica interna, stanno attraversando un periodo piuttosto complesso e per
loro delicato, caratterizzato da elezioni, nuove tornate elettorali, difficoltà a livello parlamentare e così via, ecco, considerato che si trovano in simili circostanze, modificare le proprie posizioni per loro è praticamente impossibile.

Diversamente, il Presidente degli USA attualmente in carica, il nuovo Presidente recentemente rieletto, ha le mani libere; è libero da quelle pastoie che non danno modo di progredire e di lavorare verso una risoluzione del conflitto. E probabilmente, è nel suo carattere agire in maniera lineare e diretta, senza particolari remore. Ha un modo di porsi davvero unico: non soltanto dice quello che pensa, ma dice anche quello che vuole. Che dire, è certamente prerogativa di un leader che è alla guida di una delle più grandi e più forti potenze al mondo.
27.02.2025, 15:40
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🎙️Maria Zakharova:
Il 22 febbraio 2025, Vincenzo Lorusso, giornalista italiano per l’agenzia di stampa International Reporters e fondatore del canale Telegram Donbass Italia, ha consegnato le prime 10.000 firme (nel frattempo il numero di firme ha superato 25.000) giunte dai suoi connazionali a sostegno della petizione che condanna le esecrabili dichiarazioni del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il quale ha paragonato la Russia al Terzo Reich.
23.02.2025, 20:34
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⭐️ С Днём защитника Отечества!

⭐️Il 23 febbraio in Russia si celebra la Giornata dei Difensori della Patria. Buona festa!
23.02.2025, 20:34
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Dialogo Aperto «Il Futuro del Mondo. Una Nuova Piattaforma per la Crescita Globale»

Esperti provenienti da tutto il mondo ed economisti di spicco discuteranno delle questioni più attuali nell’agenda economica globale e proporranno nuove soluzioni pensate per promuovere uno sviluppo sostenibile dell’economia globale.

📅 Quando? Dal 28 al 30 aprile 2025

Ente organizzatore: Centro Nazionale «Russia»

❓Chi può partecipare? Tutti gli interessati

Come partecipare?
Sarà necessario redigere un saggio su una delle seguenti tematiche e inviarlo entro il 9 marzo 2025 all’indirizzo dialog@russia.ru:

• Investire nel capitale umano
• Investire nelle nuove tecnologie
• Investire nell’ambiente
• Investire nelle connessioni

Saranno selezionati i migliori saggi redatti sulle tematiche sopraindicate e i loro autori saranno invitati al Centro Nazionale «Russia» dal 28 al 30 aprile 2025 per partecipare di persona al Dialogo Aperto «Il Futuro del Mondo. Una Nuova Piattaforma per la Crescita Globale».

🔗 Maggiori informazioni sul sito
23.02.2025, 20:34
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Об итогах выездного консульского обслуживания в области Фриули-Венеция-Джулия 15–16 февраля 2025 г.

🇷🇺 В прошедшие выходные атташе Генерального консульства России в Милане Д.О.Михалёв провёл выездное консульское обслуживание соотечественников в Триесте и области Фриули-Венеция-Джулия.

✍️ В ходе приёма консульские услуги были оказаны более чем 90 гражданам России. Все желающие могли подать документы на изготовление новых заграничных паспортов и забрать уже готовые, оформить различные нотариальные документы и справки, а также получить информацию по всем интересующим их вопросам по компетенции Генерального консульства.

🔥 Отмечаем традиционно высокий интерес среди соотечественников к подобным мероприятиям. Будем продолжать и дальше проводить такие выездные сессии.

🔔 Чтобы быть в курсе других будущих выездных обслуживаний, рекомендуем следить за новостями на официальном сайте, подписаться на соцсети Генерального консульства, а также заблаговременно направлять заявки на участие на нашу эл.почту: milan@mid.ru
19.02.2025, 20:01
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Servizio di Asya Emelyanova, giornalista di "Russia-1", dedicato ai Consoli onorari della Federazione Russa in Italia
10 febbraio 2025
19.02.2025, 20:00
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19.02.2025, 20:00
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Dal rapporto di Denis Pušilin, Capo della Repubblica Popolare di Donetsk, sullo sviluppo socio-economico della RPD
10 febbraio 2025
 
• Stiamo assistendo a dei cambiamenti davvero importanti, e in termini di sostegno federale, l’entità dell’aiuto fornito al Donbass è, di fatto, comparabile a quella di un progetto nazionale, di cui sono già visibili i risultati: le persone stanno tornando. E stanno tornando anche a Donetsk, la “città delle mille rose”. Assistiamo di nuovo agli ingorghi (che probabilmente non si riscontrano nelle altre regioni), e la cosa ci rallegra. Ciò sicuramente testimonia il fatto che le persone si sentono più sicure. Quanto più assistiamo al retrocedere della linea del fronte, tanto più ci accorgiamo di come il Donbass stia imboccando di nuovo la via della pace.

• Per quanto riguarda la sanità, abbiamo realizzato davvero tanto. Nell’aprile del 2024, a Donetsk è stato inaugurato il Centro Perinatale della Repubblica intitolato al “Professor Vladimir Čajka”. Nel dicembre del 2024, il Centro era già in grado di accogliere e festeggiare i nuovi genitori. Ed è già nato il millesimo bambino. Mille bambini sono venuti alla luce in condizioni dignitose. I nostri medici sono sicuramente in grado di prendere in carico e gestire anche i casi di parto complicato, poiché operano in un ambiente assolutamente moderno e decoroso.

• A Mariupol è stato inaugurato il Centro Regionale per le Patologie Vascolari presso l’Ospedale per le Cure Intensive della città. Già 1600 pazienti hanno avuto modo di ricevere assistenza medica fornita da personale altamente qualificato e supportata da tecnologie avanzate: tra i pazienti curati c’erano sia civili che soldati rimasti feriti nel corso dell’Operazione Militare Speciale.

• Indubbiamente, al momento siamo focalizzati sulla gestione dell’emergenza abitativa. Parliamo degli alloggi rimasti danneggiati mentre venivano respinti gli attacchi nemici. A Mariupol, lo sta vedendo tutto il Paese, perché è lì che si concentra l’attenzione, è prevista la realizzazione di 71 unità abitative di edilizia compensativa, 64 delle quali sono già state completate: si tratta già di 4789 appartamenti. In ogni caso, di risorse per l’edilizia compensativa ne abbiamo individuate pur sempre due: gli alloggi nuovi e quelli abbandonati.

• Nel 2025 passeremo ai lavori di edificazione nell’agglomerato urbano di Donetsk-Makeevka. Considerato che la linea del fronte è arretrata e che Avdeevka è stata liberata, così come Kurachovo, adesso anche a Donetsk la situazione è del tutto diversa.

📷 Agenzia di Notizie di Donetsk
19.02.2025, 20:00
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Maria Zakharova:

Il nostro commento di ieri, espresso durante la conferenza stampa in merito all'impensabile discorso di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, in cui ha paragonato la Russia al Terzo Reich, ha centrato il bersaglio: i russofobi locali hanno reagito in modo scomposto.

Il "Corriere della Sera" è sceso al livello degli attacchi personali.

“Dal febbraio 2022, invece, è entrata in una lista meno glamour, quella delle personalità russe sanzionate, bandite dai viaggi in Occidente e alle quali sono stati congelati i conti esteri. Da allora, sempre supergriffata, lo shopping va a farlo a Dubai”, scrive l'editorialista della testata Paolo Valentino, che conosciamo e che in passato ha tentato di mantenere un approccio analitico. Tuttavia, nel tentativo di difendere il proprio Presidente, le cui dichiarazioni blasfeme avevo già ampiamente commentato ieri, è scivolato nell’attacco personale, concedendosi espressioni poco lusinghiere nei miei confronti.

Egregio Direttore del Corriere della Sera, Dottor Luciano Fontana,

desidero ringraziarLa per il fatto che il Suo giornale abbia definito “super-brand” i vestiti dei produttori russi. Indosso, infatti, vestiti fatti in Russia e li compro in Russia. Mi fa piacere che lo abbia apprezzato anche il Suo collaboratore, il Dottor Valentino.

Non mi sono mai recata all’estero per fare shopping, né in Italia, né in altri Paesi. Ho interessi ben diversi: musei, balletto, cinema, letteratura, poesia, design, giardinaggio e alcuni valori tradizionali, come il dialogo e la comunicazione. Sono questi miei interessi, non lo “shopping”.

Dal 2014, anno in cui sono state introdotte le prime sanzioni contro la Federazione Russa, ho scelto per principio di comprare esclusivamente prodotti nazionali, sostenendo così l’industria e l’economia del mio Paese cosa di cui ho parlato più volte nelle interviste.

Quanto a Dubai, ci sono stata soltanto in occasione di missioni, facendo parte di delegazioni ufficiali.

Intendo che Le piaccia il mio stile. Ciò dimostra che Lei è un italiano vero. E sa perché? Perché io sono russa e ho lo stesso stile.

Mi auguro che avrà il coraggio di riconoscere che il suo articolo era una fake news e di pubblicare una smentita.

Il vero problema, tuttavia, è che il "Corriere della Sera" continua a diffondere informazioni sulla Russia con lo stesso approccio falso e distorto. Ancora una volta, sulle vostre pagine è comparsa la tesi secondo cui la Russia avrebbe “attaccato l’Ucraina”. Avete citato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alcuni politici e parlamentari italiani, quasi la metà del Parlamento, nel tentativo di screditarmi. Comprendo che le mie parole vi abbiano toccato nel vivo.

Ma perché non avete citato, come fate regolarmente da anni, anche il Presidente degli Stati Uniti? Proprio di recente, il nuovo inquilino della Casa Bianca ha dichiarato che, se non fosse stato per il vostro amato Joe Biden, gli eventi non si sarebbero sviluppati in questo modo.

A tal proposito, desidero segnalare che in Italia è stata attivata una petizione nella quale si afferma, tra le altre cose: “Il popolo italiano non condivide la dichiarazione del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e desidera porgere le proprie scuse alla Federazione Russa e all’intero popolo russo”. Al momento della stesura di questo testo, la petizione ha raccolto 2.644 firme.

P.S. Se Lei fosse davvero interessato agli stilisti russi da cui mi servo, posso fornirLe i loro nomi. Così come un invito al prossimo forum russo “Dialogo sulle fake news”.
16.02.2025, 00:30
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✍️ L’Ambasciata della Federazione Russa in Italia ringrazia tutti coloro che hanno inviato i propri messaggi, in cui si condanna la mancata sensibilità storica e diplomatica del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, durante il suo intervento a Marsiglia, quando ha paragonato la Russia al “Terzo Reich”, e che hanno espresso la propria solidarietà a Maria Zakharova, Rappresentante ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Russia.

❗️Da parte nostra, siamo indignati per la posizione assunta da alcuni media italiani che, nel trattare questo episodio, si sono allontanati dall’etica professionale e umana, pubblicando deliberatamente dati e valutazioni false.

💬 Pubblichiamo il post con il rispettivo commento di Maria Zakharova, pubblicato sul suo canale personale Telegram.
16.02.2025, 00:30
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🎙️Maria Zakharova:

Il 5 febbraio, durante un convegno presso l’Università di Marsiglia, il Presidente della Repubblica Italiana ha rilasciato alcune dichiarazioni offensive nei confronti del nostro Paese.

Ha tracciato paralleli storici infondati, sconvolgenti e palesemente falsi tra la Federazione Russa e la Germania nazista, invitando a tenere presente il fallimento della politica occidentale di pacificazione alla fine degli anni’30 nel gestire la crisi ucraina, e affermando che le azioni della Russia in Ucraina hanno "una natura simile” al progetto del Terzo Reich in Europa.

È strano e sconvolgente sentire siffatte blasfeme elucubrazioni proprio da parte del Presidente di un Paese che conosce bene (non per sentito dire) cosa sia stato realmente il fascismo. Sebbene lo conosca a modo suo <…> Il regime fascista di Mussolini fu un fedele alleato della Germania nazista, firmatario del Patto d’Acciaio, del Patto Anticomintern e di quello di Berlino, e fornì al Terzo Reich un corpo di 235.000 uomini per affiancare i nazisti nell’aggressione congiunta contro l’Unione Sovietica del 1941. Quel regime italiano detiene coi nazisti la responsabilità dei crimini di guerra e del genocidio del popolo sovietico durante la Grande Guerra Patriottica.

Il Presidente della Repubblica Italiana dovrebbe anche riflettere sul fatto che oggi l’Italia, insieme ad altri Paesi della NATO, continua a fornire evolute armi letali al terroristico regime neonazista di Kiev, sostenendolo incondizionatamente in tutti i suoi crimini <…>

Noi, tuttavia, conosciamo anche un’altra Italia. Conosciamo gli italiani che, durante la Seconda guerra mondiale, si organizzarono in un potente movimento partigiano, cui presero parte attivamente migliaia di cittadini sovietici, prigionieri di guerra e civili deportati, combattendo contro il fascismo a fianco dei compagni italiani, sacrificando la loro vita per la libertà dell’Italia e della propria Patria.

Secondo diverse stime, quasi la metà dei 12.000 combattenti stranieri della Resistenza italiana erano cittadini sovietici. Tredici di loro furono insigniti di onorificenze dallo Stato italiano.

Le dichiarazioni di Sergio Mattarella offendono non solo la loro memoria, ma anche quella di tutti gli antifascisti italiani, dei loro discendenti sia in Russia, sia in Italia, così come di tutti coloro che conoscono la storia e respingono queste inaccettabili e criminose analogie.

So bene, però, che (per usare un eufemismo) non tutti in Italia condividono queste posizioni oltraggiose. Il 4 febbraio, nella città di Rjazan’, l’amministrazione locale, in collaborazione con il Consolato Generale della Russia a Genova, ha organizzato la V Conferenza Internazionale “I popoli dell’URSS e dei Paesi europei nella lotta contro il nazifascismo durante la Seconda guerra mondiale”, con la
partecipazione di rappresentanti italiani pronti a difendere la verità storica su quegli eventi.

Sia in Russia, sia in Italia, la memoria degli eroi partigiani sovietici e italiani che hanno dato la loro vita nella lotta contro il nazismo e il fascismo viene onorata e custodita con riconoscenza.
16.02.2025, 00:29
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🎙️Maria Zakharova:

Il Ministro degli Esteri italiano, nel commentare la conversazione telefonica avvenuta tra il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il Presidente degli USA Donald Trump, ha espresso il parere secondo cui l’Europa non dovrebbe rivestire un “ruolo di secondo piano” nei negoziati per l’Ucraina.

Dato che non esiste emoticon che sia in grado di trasmettere l’intera gamma di stati d’animo [che tale commento suscita], sarà necessario ricorrere alle parole.

Vorrei ricordare che sono stati proprio i leader dei Paesi UE, ovvero l’allora Cancelliere tedesco Angela Merkel e l’allora Presidente francese François Hollande, ad aver dichiarato apertamente, non molto tempo fa, che in realtà non avevano affatto intenzione di adempiere agli Accordi di Minsk, sebbene in precedenza avessero assicurato al mondo intero l’esatto contrario. Ora è questa la loro posizione ufficiale: gli Accordi di Minsk servivano come espediente per riorganizzare il riarmo di Kiev e per “fargli guadagnare tempo”.

In altre parole, fingevano soltanto di lavorare sulla questione ucraina animati da buona fede, mentre di fatto erano impegnati in una malvagia, pericolosa pantomima.

Il problema non sta solo nel fatto che hanno mentito: ormai a questo siamo tutti abituati. Il problema è che hanno tradito gli interessi dell’Europa, e che questo tradimento è stato una delle cause scatenanti della tragedia [a cui stiamo assistendo].

Con la loro approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, gli Accordi di Minsk sono entrati a far parte dell’apparato di norme del diritto internazionale. Questo significa che tali accordi erano soggetti ad obbligo di implementazione.

Sia Hollande che la Merkel, e naturalmente anche i vertici italiani, questo lo sapevano perfettamente già allora, così come ne hanno contezza oggi. Violando il diritto internazionale, cosa che adesso riconoscono apertamente, i Paesi europei si sono resi i principali complici della catastrofe che si è scatenata in Ucraina, poiché è proprio a causa delle loro azioni che sul continente europeo adesso imperversa un conflitto armato. Se le norme previste dagli Accordi di Minsk fossero state implementate, l’Ucraina si sarebbe salvata, e allo stesso tempo ciò avrebbe mitigato la situazione davvero poco felice nella quale si trovano attualmente i cittadini dell’UE, il cui livello di benessere è calato in maniera significativa per via delle mosse sbagliate, o talvolta semplicemente criminali, messe in atto dai loro leader.

[...]

A conferma di quanto sopra, è sopraggiunto un farneticante commento da parte del Segretario Generale della NATO Rutte, in risposta a una domanda riguardante il fatto che la conversazione telefonica tra il Presidente Putin e il Presidente Trump abbia costituito o meno un “tradimento dell’Ucraina” da parte dell’Occidente. Una domanda inconsistente, così come la risposta che l’ha seguita.

Lo ripeto: gli occidentali hanno sì tradito l’Ucraina, ma ciò è accaduto quando ne hanno ostacolato la transizione alla democrazia e hanno impedito che il Paese potesse consolidare la sua indipendenza; l’hanno tradita quando hanno voluto interferire nei suoi affari interni, quando hanno messo gli ucraini contro i russi, di fatto aizzando slavi contro slavi, per poi dare il via a un colpo di stato incostituzionale; hanno tradito l’Ucraina quando hanno ingannato il mondo sulla loro volontà di rispettare gli Accordi di Minsk, mentre poi, invece, nella regione hanno scatenato una carneficina.

🔗Il testo integrale
16.02.2025, 00:29
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📰 Dall’intervista di Denis Pušilin, Сapo della Repubblica Popolare di Donetsk

• Sin dal 2014, subito dopo il golpe incostituzionale di Euromaidan a Kiev, gli ucraini hanno colpito con artiglieria pesante scuole, ospedali, asili, case, edifici civili. Si è mirato di proposito ai servizi sociali essenziali come acquedotti e impianti energetici. Non stiamo parlando di obiettivi militari – per così dire "legittimi”, ma infrastrutture civili. Con un impatto che ricorda vivamente le immagini delle battaglie della Seconda Guerra Mondiale di cui il Donbass ha ancora indelebile memoria viste le atrocitá compiute dai nazisti.

• Non potendo vincere sul piano militare, si è colpito al preciso scopo di terrorizzare la popolazione civile del Donbass. La guerra non è affatto cominciata nel 2022 come recita l'Occidente. Un fatto tragico, quasimai raccontato dai media occidentali. BBC, CNN, Euronews, e quasi nessuno dei media mainstream ha parlato dei crimini commessi dall'esercito ucraino a partire dal 2014. Come se noi non fossimo mai esistiti.

• I missili Atacms o gli altri missili a lunga gittata non cambieranno la situazione sul campo per la regione di Donetsk. La scelta comunque può influire su altre regioni come Kursk e Belgorod. Per quanto riguarda invece le mine antiuomo, gli americani mostrano ancora una volta il loro vero volto agendo al di fuori di qualsiasi convenzione internazionale.

• Ci troviamo ancora una volta davanti all'ennesimo doppio
standard, che evidenzia ancora una volta la considerazione che gli Stati Uniti hanno nei confronti dei diritti umani. Le mine antiuomo avranno una ricaduta più sui civili, soprattutto dopo la fine della guerra e nel lungo termine, che nel determinare o meno i successi dell'avanzata attuale.

• Come Lei ha già giustamente detto e come è stato ribadito
ulteriormente dal nostro Presidente Putin e riconosciuto dagli stessi ucraini le coordinate per questi missili sono ovviamente fornite dalla Nato dato che l'Ucraina non dispone nè di propri satelliti, nè di tecnici specialisti per l'uso di questi sistemi. A partire dal trasporto fino al loro impiego la Nato gioca un ruolo fondamentale in questi attacchi. E queste informazioni sono confermate dai nostri servizi di intelligence e dai nostri satelliti. La Nato è una assoluta protagonista di questa guerra.

• Per Donetsk e per tutta la Russia è fondamentale, direi tassativo avere una Ucraina neutrale e fuori dalla Nato.

• Per quanto ci riguarda, grazie ad un ingente piano di sostegni dalla Russia, ci stiamo focalizzando sulla ricostruzione con un progetto strutturale per il 2030, per arrivare ai canoni medi di sviluppo delle altre regioni della Russia oltre a poter contare sul lungo termine su un piano economico-industriale che ci porterà a raggiungere il massimo delle nostre capacità produttive entro il 2040.

🔗Più informazioni su Denis Pušilin
14.02.2025, 01:19
t.me/consolato_russo_a_milano/1103
Уважаемые граждане,

В субботу и воскресенье, 15-16 февраля, будет организовано выездное консульское обслуживание в г.Триест, а также области Фриули-Венеция-Джулия.

Приём будет вестись 15 февраля с 14:00 по адресу: Trieste, via della Guardia, 20.

Подготовку документов для выездного консульского обслуживания осуществляет только официальный Визовый центр в Милане
(visa-it.com).

Получить подробную информацию и записаться на приём можно по электронной почте milan@mid.ru (в теме письма обязательно указывать "Консульский выезд Триест").

Заявки принимаются до 13 февраля.
12.02.2025, 11:35
t.me/consolato_russo_a_milano/1102
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🎙️Maria Zakharova:
I corrispondenti, che nella loro carriera ne hanno viste tante, sono rimasti increduli nel dover constatare che nel XXI secolo si verificano ancora atti di una simile, disumana brutalità: una brutalità che rivela chiaramente la natura crudele di questa feccia di terroristi. Gli elementi che sono emersi, e in particolare le evidenze relative al fatto che i nazisti ucraini hanno scatenato raffiche di fuoco contro i soldati russi mentre questi ultimi erano impegnati nelle operazioni di evacuazione dei corpi dei civili uccisi nel villaggio di Russkoe Porečnoe, è ancora una volta elemento di conferma della natura criminale del regime terrorista di Kiev.

Riteniamo che sia estremamente importante fare in modo che le notizie in merito ai crimini commessi nei territori della regione di Kursk, al momento sotto occupazione, raggiungano il pubblico più ampio possibile su scala globale. Le istituzioni russe sono già in possesso di una mole significativa ed esauriente di evidenze che provano che i neonazisti conducono operazioni punitive ai danni della popolazione civile, la quale dovrebbe godere della protezione a lei garantita da tutta una serie di documenti internazionali, a inclusione delle disposizioni previste dalla Quarta Convenzione di Ginevra, la cui implementazione è vincolante.

Un’attenzione particolare va rivolta alla natura selettiva della repressione messa in atto dai miliziani, che si accaniscono sulle fasce più indifese della popolazione residente sui territori occupati: e cioè, sui cittadini anziani.

I materiali diffusi a scopo di documentazione dal Comitato Investigativo della Federazione Russa mostrano chiaramente che nel corso del conflitto armato sono stati compiuti atti criminali di gravissima entità: [si vedono] mani legate con nastro adesivo, segni di tortura, ecchimosi da urto, ferite d’arma da fuoco, corpi di persone evidentemente decedute a seguito di lunghe ore di abusi perpetrati dai criminali; corpi sui quali si distinguono segni inequivocabili di violenza sessuale e di altre sevizie della medesima natura.

Noi partiamo dal presupposto che la brutalità delle azioni commesse dai miliziani di Kiev nella regione di Kursk debba essere quanto più possibile portata all’attenzione delle organizzazioni internazionali quali l’ONU, l’OSCE e i loro dipartimenti competenti, che i rappresentanti del Comitato Internazionale della Croce Rossa debbano prendere atto [di tale brutalità], e che essa debba andare a costituire oggetto di giudizio da parte degli organismi internazionali deputati alla difesa dei diritti umani, ivi comprese le organizzazioni non governative.

Siamo certi che la vera natura della giunta di Zelensky si sia manifestata in maniera quantomai evidente proprio nel villaggio di Russkoe Porečnoe, il cui nome, evidentemente, ha fornito un pretesto al regime russofobo di Kiev e alle sue bande armate [per perpetrare atti violenti]: è proprio a tutto ciò che è russo che l’attuale regime post-Maidan sta facendo la guerra, con il sostegno dell’Occidente collettivo.

🔗Il testo integrale

#KievRegimeCrimes #RusskoyePorechnoye
6.02.2025, 20:58
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🎙️ A conclusione dell’evento commemorativo tenutosi presso il monumento di Cantalupo Ligure (Piemonte) in occasione dell’80º anniversario della morte eroica del partigiano sovietico Fëdor Poletaev, che prese parte alla Resistenza italiana e fu insignito del titolo postumo di Eroe dell’Unione Sovietica, Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, risponde alla domanda posta dalla giornalista di “Russia-1”, Asya Emelyanova, sulla posizione degli italiani in merito al contributo dato dai cittadini sovietici alla Resistenza Italiana durante la Seconda Guerra Mondiale, nell’ambito della comune lotta contro il nazifascismo.
6.02.2025, 20:58
t.me/consolato_russo_a_milano/1100
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