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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.

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Encontrado 2 182 resultados
La Direttiva Annibale è la discussa procedura secondo cui l'esercito israeliano può sacrificare cittadini israeliani per non farli cadere in mano nemica. Quali sono le conferme dell'esistenza della Direttiva Annibale? È stata applicata il 7 ottobre 2023 in risposta all'attacco di Hamas?

L'analisi di Giorgio Bianchi a Tele Ragione.

La puntata completa:

https://youtu.be/fWvXUK91O1c?si=0W_KYVzY_wWVLZvh

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25.04.2025, 16:10
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40225
Un attacco terroristico uccide il Vice Capo di Stato Maggiore, la Direzione Generale delle Operazioni, Yaroslav Moskalik, proprio mentre l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, arriva a Mosca per i negoziati con Vladimir Putin. Riesco a immaginare un Paese che non si fermerebbe davanti a nulla pur di far fallire questi negoziati e che collabora a stretto contatto con i terroristi ucraini.
Secondo il canale Telegram di Baza https://t.me/bazabazon/36859, l'ultimo proprietario dell'auto esplosa a Balashikha, vicino a Mosca, è Ignat Kuzin, originario di Sumy, in Ucraina.
Ha acquistato la Volkswagen Golf all'inizio di febbraio 2025 dal precedente proprietario.

Laura Ruggeri (Originale in inglese)

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25.04.2025, 15:45
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40224
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➡️ 19 Febbraio 2025, Mattarella accoglie a Roma il presidente israeliano Herzog, quello che orgogliosamente appone firme sulle bombe destinate ai bimbi di Gaza.
https://youtu.be/tMVWlZPuTB8?si=vfpl6fIEzK5ktiD7
https://www.farodiroma.it/gaza-il-presidente-herzog-firma-le-bombe-che-uccideranno-anche-donne-e-bambini-a-puccio/

➡️ Mattarella, Genova, 25 Aprile 2025
“Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, oppressioni agli altri. E’ la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco”.

➡️ Nelle immagini, Gaza, 25 Aprile 2025
25.04.2025, 15:41
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40223
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Noi oggi sappiamo che sin dall’inizio la gestione della strategia pandemica ha visto la presenza attiva di esperti militari, rappresentanti della Nato che assistevano alle riunioni dei “comitati scientifici”. La motivazione, naturalmente, può essere del tutto comprensibile: poteva trattarsi di un attacco batteriologico e il coordinamento in ottica militare era una reazione sensata. Solo che, al netto del buon senso e anche al netto dell’origine del virus (che oggi sembra oramai accertato essere un prodotto di laboratorio), ciò che è avvenuto davanti ai nostri occhi è stato un cambiamento di paradigma geopolitico epocale, in cui oggi siamo immersi.

Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale la società occidentale è stata subordinata a meccanismi di sorveglianza, inquadramento e controllo di tipo militare, coprifuoco, lockdown, patentini, sistemi di videosorveglianza. Per la prima volta il controllo sull’informazione è stato capillare, con pressioni ai più alti livelli sulle agenzie di stampa e sui social media per bloccare la diffusione di informazioni contrarie alla “ragion di stato”. E che dire delle riviste scientifiche, dove come denunciato da quei pochi che hanno cercato di sottrarvisi (tra le maggiori l’unica eccezione è stata il British Medical Journal) era divenuto virtualmente impossibile pubblicare alcunché che potesse ostacolare lo “sforzo bellico” dell’inoculazione di massa. Che dire degli ordini dei medici e del loro utilizzo disciplinare con sanzioni pesantissime nei confronti di quei medici che, esercitando in scienza e coscienza, ritenevano di dover dissuadere alcuni tra i loro pazienti all’assunzione di un farmaco sperimentale? (Non entro neppure nella serie infinita di schiette idiozie dal punto di vista scientifico che sono state fatte passare per “la Voce della Scienza”, come i mix di vaccini diversi – del tutto privi di sperimentazione – o l’utilizzo raccomandato per donne in stato di gravidanza – laddove le stesse case farmaceutiche affermavano non essere stata condotta alcuna sperimentazione.)

Questo straordinario accentramento del controllo, questo disciplinamento autoritario di quasi un miliardo di persone, utilizzando una chiave di lettura per definizione inaccessibile all’accertamento del grande pubblico – la minaccia di un virus – ha oliato meccanismi di straordinaria pericolosità per tutto ciò che riteniamo essere democrazia. Questo meccanismo ha dato prova di sé così eccellente che a tutt’oggi una maggioranza della popolazione pensa che non sia successo niente, che sia tutto come prima, che viviamo in festose liberaldemocrazie – opposte a quei luoghi di oscurità retriva in cui vivono gli altri 7 ottavi del pianeta.

Ecco, mi sono dilungato sin troppo, anche se non ho detto neanche un centesimo di tutto quello che si potrebbe dire. Quello che mi preme sottolineare in conclusione è solo una cosa. Le ragioni per cui la vicenda pandemica non solo non deve, ma non può essere lasciata dietro le spalle sono ragioni fondamentali.
Esse hanno a che fare con ferite morali non sanate, con conseguenze pratiche lasciate cadere in un oblio senza colpevoli e soprattutto con uno straordinario cambiamento di paradigma nella gestione del potere di quella parte di mondo che ci compiacciamo di chiamare “liberaldemocratico”. Con un potenziale orizzonte bellico che oscura sempre di più l’orizzonte dell’Europa – spiace dirlo – ma ciò di cui avremmo bisogno non è affatto di “lasciarci dietro le spalle” quello che è accaduto, ma, semmai, di renderlo finalmente oggetto di un’aperta e diffusa analisi pubblica.
25.04.2025, 15:02
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40222
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2) In seconda istanza c’è una questione parimenti priva di elaborazione che ha a che fare con la sfera delle CONSEGUENZE PRATICHE di tutta la vicenda. Oltre al piano delle questioni di ordine morale, che si riferiscono all’interpretazione di ciò che fu, c’è la questione della realtà emersa da quella vicenda. Per un breve momento all’inizio della pandemia si riconobbe che il sistema sanitario era stato condotto dai tagli precedenti ad una condizione di impotenza di fronte a qualunque sovraccarico di ricoveri. Si improvvisarono risposte raffazzonate, costosissime e fallimentari.
Da allora il sistema sanitario pubblico ne è uscito clinicamente morto, con liste di attesa ingestibili e un passaggio sistematico di chi se lo può permettere alla sanità privata. Tutto questo è passato nel dimenticatoio. Viene letto come fatalità. Le persone che restavano in vigile attesa senza cure fino ad arrivare in ospedale spacciate non se l’è filate più nessuno. Rientra tutto tra gli “errori” e le “fatalità”. Pronti a far ripartire la stessa manfrina senza responsabili al prossimo giro.

Tra le conseguenze pratiche c’è anche la semidistruzione psicologica di una generazione di preadolescenti e adolescenti che dalle brillanti soluzioni pademiche è uscita con tassi di depressione, anoressia e bulimia, disagio mentale, abbandono scolastico, fuori controllo (chiedete agli psicologi giovanili che operano sul territorio). Anche qui il sistema del sostegno psicologico e psichiatrico pubblico è tracollato. Anche di ciò nessun parla, nessuno cerca di porvi rimedio. Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…

Vogliamo parlare delle sconcertanti e penose trafile dei danneggiati (o morti) dopo le inoculazioni? Gente che si è trovata a muoversi in un meccanismo costruito a tavolino per evitare qualunque responsabilità? Un meccanismo dove tutti, dalle case farmaceutiche ai medici vaccinatori erano coperti da varie forme di immunità, dove veniva chiesto di firmare un “consenso informato” che doveva fungere anche da liberatoria, solo che se non apponevi liberamente la firma ti toglievano il sostentamento (non era possibile venire inoculati senza firmare, senza inoculazione niente Green Pass, senza Green pass niente stipendio). Qui la lista dei trucchi adottati per deresponsabilizzare le istituzioni e minimizzare le ammissioni di colpa è letteralmente infinita. Ma siccome di tutto ciò non si è mai voluto discutere pubblicamente, i più continuano a non avere idea di quel che è successo e sbambano di “pochi casi” (spiace, per fare un omelette si deve rompere qualche uovo no?).

3) C’è infine un elefante geopolitico nella stanza. La gestione pandemica ha rappresentato la prova generale di un “serrate le fila” del mondo occidentale a guida americana. Tutti e soli i paesi che rientravano nel cerchio magico delle alleanze militari americane hanno adottato la medesima lettura dei fatti, si sono affidati (obbligatoriamente) ai medesimi vaccini, hanno fornito dati coordinati, hanno bloccato e censurato centralmente le voci dissidenti. Questo fronte includeva Europa occidentale, Usa, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Israele. Al di fuori di questa cerchia le soluzioni e le lettura degli eventi sono state molto variegate, ma di tutto ciò noi non riuscivamo a sapere praticamente nulla. (In Europa l’unico paese che ha adottato soluzioni diverse, e alla fine nettamente migliori, è stata la Svezia, che era fuori dall’eurozona e, allora, fuori dalla Nato.)
25.04.2025, 15:02
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40221
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Negli ultimi giorni, su pagine di cui ho stima, sono comparsi alcuni testi il cui senso di fondo – senza fare giustizia per le argomentazioni differenti – può essere riassunto in questi termini: “Lasciamoci la vicenda pandemica alle spalle una volta per tutte. Sono stati commessi errori, certo, ma continuare ad ogni pie sospinto a tornarvi sopra finisce per nutrire il settarismo dogmatico di una minoranza, e ciò rende difficile occuparsi di altri temi, più urgenti e importanti.”

Vorrei di seguito spiegare, nel mondo più conciso possibile, perché credo che questo appello, per quanto comprensibile, sia sbagliato.
Parto dal perché lo ritengo comprensibile.

È indubbio che nelle pieghe della critica alla gestione pandemica si sono incistati argomenti di livello molto diverso ed è emersa una tendenza al settarismo. È sicuro che, essendo stato per alcuni un forzoso “momento di sveglia politica”, esso è divenuto per quelli una sorta di paradigma con caratteri di unicità, il che è una forzatura. Ed è certo che la tendenza a vedere tutti gli eventi con occhiali forgiati dalla vicenda pandemica tende a creare, talora, una ripetitività fastidiosa (e anche controproducente per una stessa riflessione sul passato).
Tutto questo lo condivido e dunque capisco il moto di impazienza che può aver alimentato quelle pagine.

Ci sono però ragioni sostanziali per cui penso sia profondamente sbagliato ogni tentativo di “lasciarsi alle spalle” il problema. Nomino, senza pretese di esaustività, tre ragioni, nell’ordine.

1) C’è un elemento di carattere MORALE, profondo, che non solo non è stato mai affrontato pubblicamente, ma che è stato integralmente rimosso. Si dice “sono tati commessi degli errori”, restando nel vago, ma non si ricorda la miriade di vicende letteralmente schifose, di bullismo istituzionale e personale, denigrazione, character assassination, mobbing, ecc. di cui è stato investito quel 15% circa della popolazione italiana che si è trovata tra i renitenti alle inoculazioni (per sé o per i figli).

Chi cerchi un po’ in rete potrà facilmente trovare una lista, che qualcuno si è peritato di raccogliere, di tutti gli improperi, le offese, le aggressioni verbali, gli auspici di morte violenta o malattia dolorosa formulati da rappresentanti delle istituzioni o figure pubbliche, spesso in prima serata, verso i renitenti (etichettati genericamente come “no-vax”). E senza che seguisse mai nemmeno un rimbrotto da parte di quel vasto mondo che si picca costantemente di essere “inclusivo” e “non stigmatizzante”.
Ma quella era solo la punta dell’iceberg, perché l’autorizzazione dall’alto ha dato il via libera a chiunque, all’ultimo buono a nulla, che – per la prima volta nella sua vita, poteva dirsi dalla parte del giusto – di sentirsi in diritto di bullizzare chiunque fosse dall’altra parte, anche persone fragili, adolescenti, malati, donne in stato di gravidanza, ecc. Questa situazione fomentata dalle istituzioni ha portato alla rottura di famiglie, a divorzi, alla rottura di amicizie, ha spaccato durevolmente rapporti umani.

Ecco, rispetto a tutto ciò, gran parte di quelli che erano dalla parte del “Bene con licenza di bullismo” non ha mai ammesso nulla, non è mai ritornato su quanto successo, ha preferito mettere tutto sotto il tappeto, in attesa che il tempo e l’oblio facciano il loro lavoro. È esattamente questo atteggiamento che spinge l’ampia minoranza dei renitenti, spesso, a ritornare con fastidiosa insistenza su quanto accaduto. Perché si tratta di una ferita morale aperta, che semplicemente è impossibile sia dimenticata fino a che non ci sarà una schietta rielaborazione, con ammissioni di colpe.
25.04.2025, 15:02
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40220
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25.04.2025, 15:01
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40219
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🇷🇺 RUSSIA. AUTOBOMBA UCCIDE IL VICE CAPO DELLA DIREZIONE OPERATIVA PRINCIPALE DELLO STATO MAGGIORE
Secondo fonti russe, a Balashikha, nella regione di Mosca, l'esplosione di un'auto ha ucciso Yaroslav Moskalyk, vice capo della Direzione generale delle operazioni dello Stato maggiore russo.
Secondo quanto riferito, l'esplosione è avvenuta mentre Moskalyk stava passando in macchina vicino a casa sua.
Secondo le prime ricostruzioni, un veicolo riempito di esplosivo è stato fatto esplodere mediante un dispositivo di detonazione a distanza.

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25.04.2025, 15:01
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40218
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Mentre ci accingiamo, piedi di sobrietà, a festeggiare (festeggiare, ora. Celebrare, magari. No, celebrare pure non va bene. Ricordare perché una simile tragedia non si ripeta mai più, ecco) il 25 aprile, pure ci si chiede: che significa, esattamente, "von der Leyen tira dritto" e farà comunque approvare il "SAFE" (la proposta legislativa che istituisce prestiti fino a 150 miliardi per comprare armi) solo dalla Commissione e dal Consiglio, senza ascoltare il parere del Parlamento Europeo NONOSTANTE il pronunciamento della commissione giuridica europea che ha stabilito che non si può?

Ma chi ca**o è Ursula von der Leyen, Ramses II?
25.04.2025, 12:26
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🇮🇳🇵🇰 INDIA-PAKISTAN, TENSIONE ALTISSIMA
La tensione tra India e Pakistan, storicamente radicata nella disputa sul Kashmir e nella rivalità post-partizione del 1947, ha subito una pericolosa escalation a seguito dell’attentato terroristico di due giorni fa 22 aprile 2025 a Pahalgam, nel Kashmir indiano. L’attacco, rivendicato dal Fronte della Resistenza (gruppo considerato legato a Lashkar-e-Taiba, un’organizzazione pakistana bandita in India), ha causato la morte di 26-28 turisti, prevalentemente indiani, e ha riacceso un conflitto latente tra le due potenze nucleari.
Il governo di Narendra Modi ha risposto con misure drastiche, tra cui la sospensione unilaterale dell’Indus Water Treaty (1960), che regola la gestione delle acque dei fiumi Indo e dei suoi affluenti, vitali per l’agricoltura pakistana. Questa mossa è stata definita dal Pakistan un “atto di guerra per l’acqua”. Inoltre, Nuova Delhi ha chiuso l’unico valico terrestre tra i due paesi, espulso cittadini e diplomatici pakistani, e ridotto la propria rappresentanza diplomatica in Pakistan.
Dal canto suo, Islamabad ha dichiarato lo stato di massima allerta lungo la Linea di Controllo (LoC), chiuso lo spazio aereo alle compagnie indiane, sospeso gli scambi commerciali e annunciato un test missilistico nel Mare Arabico, vicino alla zona economica esclusiva indiana.

Piccolo dettaglio. Entrambi i paesi possiedono arsenali nucleari. Il Pakistan non esclude il “first use” in caso di minaccia esistenziale. Questo rende qualsiasi escalation particolarmente rischiosa.
Alcuni post su X suggeriscono movimenti di truppe indiane verso il confine di Wagah-Attari, anche se per ora mancano conferme. Il Pakistan ha posto l’esercito in stato di massima prontezza, mentre l’India sta valutando di revocare l’accordo di cessate il fuoco del 2021.

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25.04.2025, 03:45
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40216
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Volevo scrivere qualcosa sul riacutizzarsi della tensione tra India e Pakistan a seguito dell'attentato terroristico del 22 aprile a Pahalgam, nel Kashmir indiano, che ha portato alla morte di 26 persone uccise da un gruppo che si definisce locale ma che le autorità indiane ritengono (probabilmente a ragione) diretto dai servizi pakistani, ma Pagine Esteri (che ogni tanto mi ospita) mi ha preceduto, quindi condivido direttamente il loro articolo. La situazione sembra abbastanza seria, con misure escalatorie reciproche che colpiscono soprattutto commercio (chiusura dei valichi di confine) e lavoratori immigrati, i cui visti sono stati revocati e che dovranno tornare in patria entro il 27 aprile. L'India ha anche annunciato la sospensione del trattato che regola la condivisione delle acque degli affluenti dell'Indo, fonte idrica primaria per il Pakistan che ha immediatamente dichiarato che qualsiasi intervento sul flusso delle acque sarà considerato alla stregua di una dichiarazione di guerra (ma il rischio in sostanza non c'è, bisognerebbe che l'India costruisse delle dighe per bloccarlo, e non è cosa né facile né veloce). Entrambi i paesi, poi, hanno annunciato varie manovre ed esercitazioni missilistiche e navali (e anche questa è la regola ogni volta che la tensione tra loro si riaccende).

Vediamo se ci troviamo di fronte alla "solita" escalation ciclica, o se stavolta la faccenda è più seria.
25.04.2025, 03:42
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40214
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Infine, c'è chi dice che l'attacco a Pahalgam sia una specie di risposta al dirottamento del treno in Balochistan, avvenuto l'11 marzo e che ha provocato una cinquantina di morti. Allora è stato il Pakistan ad accusare l'India di aver manovrato gli attentatori.
25.04.2025, 03:42
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40215
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COLPO DI SCENA IN ROMANIA - La decisione della Corte costituzionale di annullare i risultati del primo turno delle elezioni presidenziali in Romania (svoltosi nel dicembre 2024 e in cui il candidato indipendente Calin Georgescu ha ottenuto una consistente vittoria) è stata a sua volta sospesa dalla Corte d'appello di Ploiesti. Se la decisione non viene contestata entro 2 settimane, il primo turno sarà considerato valido e verrà programmato un secondo turno. Il favorito è ancora una volta Calin Georgescu.
25.04.2025, 03:41
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40213
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Una scena già vista durante i 18 mesi di genocidio a Gaza: Israele uccide un altro giornalista.

Questa volta si tratta di Saeed Amin Abu Hassanein. Un attacco aereo israeliano ha preso di mira la tenda del giornalista a Deir al-Balah, nel centro di Gaza. Il bombardamento ha ucciso Abu Hassanein, sua moglie Asmaa Jihad Abu Hassanein e la loro giovane figlia Sarah.

Abu Hassanein ha lavorato per quasi 20 anni presso la radio Al-Aqsa, specializzandosi in ingegneria audio e mixaggio radiofonico.

Il suo omicidio fa parte della campagna in corso di Israele per mettere a tacere i giornalisti palestinesi. Secondo un rapporto del progetto Costs of War del Watson Institute for International and Public Affairs, la guerra di Israele a Gaza ha causato la morte di 232 giornalisti, una media di 13 al mese, rendendolo il conflitto più mortale per gli operatori dei media mai registrato.
25.04.2025, 03:41
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40212
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🇪🇺🇺🇸 VON DER LEYEN: "L'UE NON DIMENTICA COME GLI USA SONO INTERVENUTI CON IL LORO GNL QUANDO L'UE NE HA AVUTO BISOGNO"
Non abbiamo dimenticato come gli Stati Uniti sono intervenuti con fornendoci il GNL quando l'UE ne ha avuto bisogno durante la crisi energetica. Le importazioni di GNL dagli Stati Uniti rimangono di importanza strategica per l'UE.

Sì, infatti ce lo regalano.
Forse è il caso di ricordare che, in media, l'UE paga il GNL americano tra 30-50 €/MWh, con picchi che possono arrivare a un prezzo molto più alto nei mercati spot, mentre in media pagava il gas russo via gasdotto 15-25 €/MWh fino al 2022. Ciò significa che il GNL che importiamo dagli USA è 1,5-2 volte più costoso, principalmente a causa dei costi logistici e della minore stabilità contrattuale rispetto al gas russo.

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24.04.2025, 19:13
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40210
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Settembre 2024, migliaia di cercapersone portatili e centinaia di walkie-talkie esplosero simultaneamente in due distinti eventi in Libano e Siria, uccidendo decine di civili innocenti e ferendone migliaia in mercati, scuole, ospedali... Poche settimane dopo, Netanyahu ammise la responsabilità di Israele. Ora l'entità genocida sta rendendo omaggio agli agenti del Mossad responsabili di questi attacchi terroristici. Ha senso. L'entità sionista è uno stato terrorista fin dalla sua nascita.

Laura Ruggeri (Originale in inglese)

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24.04.2025, 16:16
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Il mio intervento di oggi per 100 Giorni da Leoni:

https://www.youtube.com/live/t8PYwwVWHms?si=UapB68uZWWN46Vhu

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24.04.2025, 15:31
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📌 t.me/arcapacis
24.04.2025, 15:29
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40204
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24.04.2025, 15:29
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24.04.2025, 15:29
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24.04.2025, 15:29
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40207
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Impeccabile come sempre Giuliano Marrucci:

https://youtu.be/b_z9dHeitIo?si=OPI39z85F1_d3tq6

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24.04.2025, 13:23
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🇵🇸🇮🇱 GAZA - Aerei da combattimento israeliani hanno bombardato il mercato di Jabalia, nel nord di Gaza. Sette palestinesi sono stati uccisi, tra cui due fratelli, e diversi altri sono rimasti feriti nell'attacco, che ha preso di mira una stazione di polizia locale.

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24.04.2025, 13:20
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Nonostante ciò, l’Iran ha avuto un certo rilievo nella salita al potere di Omar al-Bashir nel 1989 sotto la direzione della guida religiosa di Hassan al-Turabi (poi arrestato dallo stesso al-Bashir nel 2011), ed ha sostenuto a lungo il suo regime islamico-militare. Le idee di al-Turabi meritano un breve approfondimento, visto che si presentano in opposizione sia con alcuni principi del khomeinismo che con le idee del radicalismo sunnita salafi e wahhabita. Questi, infatti, incline al sufismo, col passare del tempo, ha costruito un’idea di “governo islamico” non privo di rimandi alla tradizione politica occidentale – di notevole rilievo l’utilizzo del concetto islamico di shura (consultazione) come sistema introduttivo di forme democratiche all’interno dell’Islam – che, di fatto, rifiutava l’idea di un predominio al potere della classe religiosa degli ulema.

Ad ogni modo, nel 2016, quando era ancora al potere al-Bashir (e dopo la secessione dell’area ricca di risorse petrolifere del Sud Sudan, patrocinata dall’Occidente), l’ambasciatore iraniano a Khartoum venne espulso a seguito dell’attacco all’ambasciata saudita a Teheran, esito, a sua volta, dell’esecuzione del sapiente sciita (ed esponente dell’opposizione alla casa reale saudita) Nimr al-Nimri. Esecuzione arrivata in un momento in cui le proteste nella regione a maggioranza sciita di al-Qatif stavano mettendo a dura prova il Regno sia per il fatto che tale area è una delle più ricche dal punto di vista petrolifero, sia per la pesante repressione totalmente silenziata dai mezzi di informazione occidentali (un’operazione simile a quella attuata in Bahrein nel 2011).

Quindi, dopo esser stato per alcuni decenni il terzo partner commerciale dell’Iran in Africa, le relazioni tra Sudan e Repubblica Islamica hanno conosciuto una brusca interruzione. Il Sudan, tra l’altro, ha partecipato attivamente alla coalizione a guida saudita nello Yemen (4000 uomini più 4 aerei da combattimento). In particolare, gli Emirati Arabi Uniti hanno utilizzato le milizie Janjaweed di Mohammad Hamdan Dagalo (noto Hemedti), reduci dalla guerra nel Darfour, come forze mercenarie contro gli Houthi.

Non solo, dopo la destituzione di al-Bashir a seguito di un colpo di Stato nel 2019, il Consiglio di Transizione Militare, al cui interno si trovavano sia Abdel Fattah al-Burhan (capo delle Forze Armate Sudenesi) che Hemedti, ha siglato i cosiddetti “accordi di Abramo” dopo un incontro tra lo stesso al-Burhan e Benjamin Netanyahu a Kampala, in Uganda, e dopo che gli Stati Uniti hanno rimosso il Sudan dalla lista dei Paesi sostenitori del terrorismo (il Sudan di al-Bashir è stato a lungo in ottimi rapporti con Hamas, al punto che Israele, a più riprese, ha proposto ai vertici politici del Movimento di Resistenza Islamico al potere nella Striscia di Gaza l’esilio a Khartoum in cambio di un cessate il fuoco permanente).

Nello scenario del conflitto di potere interno esploso nel 2023 tra le Forze Armate Sudanesi (FAS) e le Forze di Supporto Rapido (FSR) di Hemedti, paradossalmente, hanno giocato un ruolo decisivo le residue forze islamiche che avevano sostenuto il governo di al-Bashir. In primo luogo quelle facenti riferimento ad Ali Karti, legato sia ad Hamas che al Qatar. Dopo l’iniziale successo delle FSR, ampiamente sostenute sia da Israele che dagli Emirati Arabi Uniti (anche attraverso canali inaspettati, come il russo gruppo Wagner), le FAS, arroccate a Port Sudan, si sono dimostrate capaci di riconquistare progressivamente il territorio perduto, fino a rivendicare la nuova presa di Khartoum. Un successo che sarebbe stato impossibile senza l’aiuto iraniano (armi, missili e droni Mohajer-4 e Mohajer-6) e russo.

Ad onor del vero, il sostegno russo è rimasto piuttosto ambiguo. Mosca, da potenza post-ideologica, infatti, almeno inizialmente, ha sostenuto entrambi le parti in conflitto in vista di massimizzare i vantaggi: ufficialmente le FAS e, non ufficialmente, le FSR attraverso il suddetto gruppo Wagner che ha fatto pervenire in Sudan armi emiratine via Repubblica Centraficana.

Segue...
24.04.2025, 11:54
t.me/giorgiobianchiphotojournalist/40200
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La penetrazione iraniana in Sudan
Di Daniele Perra.

Con l’incremento in aiuti alle forze armate sudanesi, Teheran si sta rapidamente muovendo per ottenere un ruolo di primo piano nel futuro di Khartoum ed un notevole vantaggio strategico sul Mar Rosso.

Il 17 febbraio 2025, il Ministro degli Esteri sudanese Ali Yussuf si è recato a Teheran dova ha incontrato i vertici politici della Repubblica Islamica dell’Iran; il Presidente Masoud Pezeshkian ed il suo corrispettivo Abbas Araghchi. Nel corso dell’incontro, Yussuf ha ottenuto pieno sostegno iraniano nella lotta contro le rivali Forze di Supporto Rapido, notevoli incentivi per ciò che concerne lo scambio di tecnologia militare, e la promessa di investimenti per la ricostruzione del Sudan da parte di diverse compagnie iraniane.

Sin dal 2023, l’Iran ha optato per scendere direttamente in campo a sostegno delle Forze Armate Sudanesi in quella che, da guerra civile, si è rapidamente trasformata in una “guerra per procura” in cui sono coinvolti diversi attori regionali ed extraregionali; dallo stesso Iran ad Israele, Egitto, Emirati Arabi Uniti, fino ad arrivare a Russia e Turchia.

L’obiettivo dell’Iran, in questo contesto, è mettere un piede sull’altra sponda del Mar Rosso, dove può già contare sulla presenza degli Houthi nel fondamentale porto di Hodeida nello Yemen. Da qui, i ribelli yemeniti non solo ottengono gran parte degli introiti che gli consentono di guidare la porzione di territorio sotto loro diretto controllo, ma sono stati anche capaci di guidare attacchi alla flotta mercantile diretta verso il porto israeliano di Eilat, creando di fatto notevoli danni economici al cosiddetto “Stato ebraico”. Una presenza iraniana a Port Sudan, inoltre, consentirebbe a Teheran di “limitare i danni” qualora le monarchie del Golfo (questa volta con un maggiore sostegno di USA e Israele) scelgano di attaccare nuovamente Hodeida, dopo il fallimentare tentativo a guida emiratina del 2018.

Dunque, la presenza iraniana su entrambe le sponde del Mar Rosso si presenterebbe come una pura forma di deterrenza, se si considera il fatto che l’Iran detiene già un controllo effettivo sullo Stretto di Hormuz (soprattutto grazie alla sovranità su alcune isole situate in prossimità dello sbocco del Golfo Persico sull’Oceano Indiano). Teheran, infatti, arriverebbe a porre sotto la sua supervisione diretta due tra le più importanti aree di transito di flussi energetico-commerciali a livello globale (con la possibilità, tra l’altro, di infliggere notevoli problemi, anche maggiori di quelli dati dagli Houthi, ad Israele). Dal Mar Rosso (ed attraverso il Canale di Suez), infatti, passa il 15% del commercio globale marittimo ed il 12% del petrolio; mentre la stessa area è fondamentale per la connessione tra Mediterraneo ed Oceano Indiano. Motivo per cui l’attuale amministrazione USA vede di buon occhio una presenza statunitense a Gaza: crocevia tra l’Asia e l’Europa, situata in prossimità di importanti riserve gassifere, dei futuristi piani sauditi relativi alla megalopoli Neom, e di diversi progetti di interconnessione eurasiatica.

Ora, i rapporti tra Iran e Sudan sono stati storicamente piuttosto ambigui, per non dire assai complicati. Prima di tutto è bene sottolineare che esiste una storia di penetrazione dell’Iran nell’Africa sahariana e subsahariana sostanzialmente ignorata in Occidente. Dopo la Rivoluzione islamica, l’università al-Mustafa (fondata dall’Imam Ruhollah Khomeini) ha lavorato per attirare studenti da tutte le regioni musulmane dell’Africa. A partire dai primi anni ‘2000, l’Iran ha pure costruito e finanziato diversi centri culturali e moschee sciite in tutto il continente. Per ciò che concerne il Sudan (Paese a grande maggioranza sunnita), i tentativi di fare proselitismo hanno avuto successo (limitato) solo nell’area di Khartoum, dove già esisteva una minoranza sciita di un certo rilievo.

Segue...
24.04.2025, 11:54
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Gli interessi russi in Sudan sono di lunga data. La presenza di una base navale russa sul Mar Rosso era stata discussa sin dai tempi di al-Bashir; mentre oggi il commercio di armi, carburante ed oro appare particolarmente utile per superare il regime sanzionatorio imposto dall’Occidente a Mosca.

Lo stesso discorso vale per l’Iran. La sua penetrazione commerciale-militare in Africa, dopo la fine dell’embargo sulla vendita della armi nel 2020, ha già ottenuto un certo successo in Etiopia. Ed oggi appare come una direttrice geopolitica fondamentale per superare il regime della “massima pressione” operato dagli Stati Uniti (che pure cercano di ripristinare un accordo sul nucleare proprio con Teheran). A ciò si aggiunga che: 1) un eventuale successo definitivo delle FAS rappresenterebbe una interessante vetrina di lancio per i prodotti militari iraniani (già internazionalmente conosciuti grazie al loro utilizzo nel teatro di conflitto ucraino dalla Russia); 2) la partecipazione (sebbene indiretta) al conflitto sudanese si presenta come un’ottima opportunità per disarticolare gli accordi di Abramo e pure il campo arabo sunnita, visto che l’Egitto ha scelto di appoggiare le FAS contro le FSR sotto influenza emiratina.

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24.04.2025, 11:54
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Tutti che enfatizzano gli attacchi russi come se:

- non avvenissero costantemente anche da parte ucraina

- ci fosse un qualche accordo già in corso per uno stop dei bombardamenti

I soliti doppi standard, il solito tentativo di demonizzare l'orco russo cattivo che non vuole la pace (mentre i colluqui in atto per il raggiungimento della pace sono esclusivamente tra Russia e Stati Uniti, con i guerrafondai europei e i pupazzi di Kiev a soffiare sul vento della guerra a oltranza).

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24.04.2025, 11:52
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Nella notte scorsa, i sistemi di difesa aerea in servizio hanno distrutto e intercettato 87 droni ucraini:

45 – sul territorio della Repubblica di Crimea,
10 – sul territorio della regione di Belgorod,
10 – sul territorio della regione di Kursk,
8 – sul territorio della regione di Voronezh,
4 – sul territorio della regione di Bryansk,
4 – sul territorio della regione di Lipetsk,
4 – sul territorio della regione di Nizhny Novgorod,
2 – sul territorio della regione di Mosca.

Ministero della Difesa russo

Degli attacchi ucraini La Repubblica non se ne accorge mai. La differenza sta nel migliore funzionamento della contraerea russa rispetto a quella ucraina, che nel tentativo maldestro di deviare i colpi russi verso obiettivi strategici e militari, provoca purtroppo a volte danni tra i civili.

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24.04.2025, 11:52
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SVEZIA: PRESENTATA UNA NUOVA LEGGE PANDEMICA SENZA LOCKDOWN

Non includono lockdown e coprifuoco le misure contenute in una proposta di legge presentata al Parlamento svedese dal governo di centrodestra.

Se approvata, la legge permetterebbe al governo di implementare chiusure parziali e restrizioni sulla vita sociale, ma solo per 14 giorni, scaduti i quali toccherebbe al parlamento confermare le restrizioni con un atto legislativo.

La legge impone che le misure siano proporzionate al rischio dovuto alla nuova, eventuale pandemia, e che eventuali restrizioni sulle attività commerciali siano evitate per quanto possibile.

Guerra Nordica

https://www.sverigesradio.se/artikel/lockdown-not-included-in-new-proposed-pandemic-law
24.04.2025, 10:31
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🇨🇳 LA CINA ANNUNCIA UN PIANO PER AUMENTARE L'USO INTERNAZIONALE DELLO YUAN ED ESPANDERE IL SISTEMI DI TRANSAZIONI GLOBALI CIPS
La Cina ha annunciato un piano per aumentare l'uso internazionale dello yuan ed espandere i suoi sistemi di pagamento per il commercio globale. Il 21 aprile 2025, il governo municipale di Shanghai, la Banca popolare cinese e le autorità di regolamentazione finanziaria nazionali hanno pubblicato congiuntamente un piano d'azione per promuovere lo yuan e il sistema di pagamento interbancario transfrontaliero (CIPS) nel commercio internazionale, facendo leva sul ruolo di Shanghai come hub finanziario globale.
Il piano si concentra sulla riduzione della dipendenza dal dollaro USA, in particolare in risposta alle politiche tariffarie statunitensi, mira a migliorare la funzionalità del sistema CIPS, a espandere la sua rete globale e a incoraggiare il commercio denominato in yuan, in particolare con i paesi del Sud del mondo, sostenendo al contempo le imprese cinesi nell'espansione globale e portando avanti la Belt and Road Initiative.

Fonti:
South China Morning Post
Reuters

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24.04.2025, 10:31
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Chissà se c'entrano qualcosa i miliardi di finanziamento ricevuti dai miliardari del suo cerchio magico sionista.

Ne ho parlato nella seconda puntata di TeleRagione

https://youtu.be/T8Xki3F0_kw?si=jWIYT_6-bk8fJR8Z

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24.04.2025, 09:44
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Il 7 ottobre è la data che segna l’inizio del massacro sistematico del popolo palestinese. Per qualcuno è una giusta reazione all’attacco di Hamas, per altri si tratta di un tentativo di genocidio. Noi pensiamo che il 7 ottobre sia stato innanzitutto un nuovo 11 settembre, che ha dato ad Israele il pretesto per iniziare un’operazione su più vasta scala che mira a trasformare il Paese da potenza regionale a potenza globale, passando attraverso la pulizia etnica dei palestinesi, l’invasione del Libano e della Siria per acquisire spazio vitale e l’eliminazione dell’ultimo rivale nell’area: l’Iran.
Tutto questo e altro ancora nella terza puntata di TeleRagione

https://youtu.be/fWvXUK91O1c?si=yKd387Mp35wS7Jhs

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24.04.2025, 09:06
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🎬Una ragazza americana ha spiegato su TikTok perché preferisce insegnare in #Cina anziché negli #Usa. La professoressa, tra altri motivi come vitto e alloggio gratuiti, bonus per i trasporti e rispetto, sottolinea la possibilità di dedicarsi all’insegnamento e non ai “problemi emotivi” come accadeva negli Stati Uniti.

@tutti_i_fatti
24.04.2025, 06:00
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🇷🇺🇺🇦 Il conflitto in Ucraina terminerebbe immediatamente se Kiev ritirasse le sue truppe dalle quattro regioni sancite dalla costituzione russa. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

"Se l'Ucraina ritira le sue truppe da queste quattro regioni, sì. Tutte e quattro le regioni sono sancite dalla nostra costituzione come parte integrante della Russia", ha dichiarato Peskov in un'intervista al quotidiano francese Le Point, interpellato sulle prospettive di una rapida risoluzione del conflitto. I leader europei non hanno voluto ascoltare il presidente russo Vladimir Putin quando è stato loro comunicato che la Russia era stata messa alle strette dal punto di vista della sicurezza, ha aggiunto Peskov.

@Unaltropuntodivista
24.04.2025, 06:00
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▪️Il processo alla leader della regione autonoma moldava di Gagauzia Evghenia Guțul per presunto finanziamento illecito al partito Șor prosegue a Chisinau dopo oltre un anno di udienze e mercoledì la difesa presenterà le prove a discarico, ha affermato a Ria Novosti l'avvocatessa Natalia Bairam.

🔎Il tribunale, che ha ammesso solo 15 dei testimoni proposti, esamina le accuse di finanziamento illegale al partito Șor, messo al bando dal governo nel 2023.

💬"È in esame un caso, trasmesso al tribunale nel 2024, che riguarda il finanziamento illecito del partito Șor. Il procedimento è in corso da oltre un anno e attualmente si trova nella fase difensiva, dopo il completamento dell’esposizione dell’accusa. Il giudice esaminerà tutte le prove presentate dalla difesa e ammesse in aula", ha spiegato Bairam.

#Moldavia

@tutti_i_fatti
24.04.2025, 05:59
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A breve, su Byoblu, un'imperdibile puntata di Teleragione in cui si parlerà del 7 Ottobre e dei progetti statunitensi per rimodellare il Medio Oriente in compagnia del prof. Angelo d'Orsi e chef Rubio.

Ore 21.30, canale tv 262 o in streaming al link https://www.byoblu.com/diretta-tv/

Buona visione.
23.04.2025, 22:30
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Alle 21:30 di questa sera, su Byoblu, andrà in onda la terza puntata di Tele Ragione condotta da Giorgio Bianchi, dedicata al massacro del popolo palestinese ad opera del governo di Netanyahu e alla propaganda attuata per coprire questa strategia e suscitare l'indignazione del mondo occidentale.
Il 7 ottobre può essere considerato un nuovo 11 settembre?
Israele sapeva dell'attacco di Hamas e ha lasciato fare perché serviva un pretesto per una campagna militare su vasta scala? L'invasione del Libano, della Siria, la pulizia etnica dei palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, le minacce nei confronti dell'Iran fanno parte di un progetto di rimodellamento del Medio Oriente per assecondare i progetti imperialisti statunitensi? Tutto questo e molto altro questa sera in compagnia del professor Angelo D'Orsi e di chef Rubio.

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23.04.2025, 21:31
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BERGOGLIO
Di Silvio Dalla Torre

Non nascondo che nei confronti di Mario Bergoglio provo un risentimento che non viene del tutto meno neanche di fronte alla morte. Il periodo dell’epidemia, soprattutto dopo l’entrata in vigore del green pass, è stato molto difficile. L’esperienza della perdita dei diritti civili (perché di questo si è trattato) e il clima di ostilità alimentato dal sistema mediatico hanno lasciato ferite non del tutto rimarginate. E’ mia convinzione che nel nostro paese i provvedimenti pandemici siano stati attuati in modo così estremo grazie a tre uomini: Mario Draghi, in quanto capo del governo e referente degli interessi sovranazionali che hanno pianificato questa operazione; Maurizio Landini, in quanto capo del maggior sindacato italiano; Mario Bergoglio , in quanto capo della Chiesa cattolica. Se dal primo non mi sono mai aspettato niente, dagli altri due invece sì : dal sindacalista operaio Landini, mi sarei aspettato la tutela di alcuni milioni di lavoratori non vaccinati; dal papa della misericordia, un po’ di misericordia nei confronti di una parte del suo gregge. Come sappiamo, non vi è stata né l’una né l’altra. Sono cose che si possono perdonare, ma non dimenticare.
Sarà forse per questa mia antipatia che gli sperticati elogi nei confronti del defunto pontefice  mi appaiono del tutto fuori luogo. Da qualsiasi prospettiva lo si guardi il pontificato di Bergoglio appare disastroso. Il suo successore dovrà gestire una Chiesa nel mezzo della crisi forse più grave della sua storia. Certo, il processo di secolarizzazione viene da molto lontano e non può  essere imputato a questa o quella personalità; è però fuor di dubbio che esso ha subito una brusca accelerazione in questi ultimi anni. Penso che aver accettato di sospendere  tutte le cerimonie durante l’epidemia sia stato un errore capitale. La vita è andata avanti senza messe, senza battesimi, senza comunioni, persino senza funerali religiosi. Anche un non credente come me ne è rimasto turbato. La cosa più sorprendente è che le gerarchie cattoliche hanno non solo tollerato, ma assecondato questa eclissi del sacro. Con uno spettacolare ribaltamento rispetto al passato la Chiesa, tramite il suo massimo rappresentante, ha accettato di farsi ancella della scienza (una scienza , oltretutto,  corrotta da squallidi interessi materiali). Il colpo per la credibilità della religione cattolica, che si regge su un insieme di riti e pratiche celebrate collettivamente e su un'idea forte della natura umana, è stato durissimo.
Anche su di un piano strettamente politico - quello che probabilmente a Bergoglio stava più a cuore - il bilancio mi pare molto negativo. Gli esponenti della sinistra radicale hanno visto in lui un punto di riferimento e ricordano ora alcune sue affermazioni pacifiste riguardo alle guerre in Ucraina e a Gaza. Io penso che in quelle occasioni Bergoglio abbia detto ciò che non poteva non dire. La Chiesa è un organismo sovranazionale diffuso su tutti i continenti, anche in quelli  dove la propaganda dell'Occidente non ha presa . Nel terzo mondo far passare la Russia per paese aggressore e Israele per paese aggredito appare, come in effetti è, un incredibile ribaltamento della realtà. La Chiesa non può non tenerne conto. Quanto alle esternazioni in favore degli ultimi, si è trattato di parole generiche, che si possono trovare nei discorsi di tutti i pontefici e sono conformi alla dottrina sociale della Chiesa per come si è andata definendo da Leone XIII in poi. Il vero programma di Bergoglio, in realtà, è stata l'Agenda 2030.  Papa Francesco ha dato copertura religiosa e morale al più ambizioso e aggressivo piano di riconversione dell'economia capitalistica concepito dall'elite mondialista dopo la grande crisi del 2008. Ora che questo progetto sta entrando in crisi perchè sostituito da programmi non necessariamente migliori, ma comunque diversi, temo che anche su questo fronte si paleseranno dei gravi problemi per la Chiesa cattolica.

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23.04.2025, 21:15
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La visita del ministro israeliano della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, negli Stati Uniti sta suscitando reazioni contrastanti: da un lato, l'accoglienza calorosa dei repubblicani presso il resort di Trump a Mar-a-Lago per una cena in suo onore (anche se il Presidente Usa non c'era), condito da standing ovation e applausi; dall'altro, le accese proteste degli studenti dell'Università di Yale che hanno messo tende nel campus per protestare contro l’intervento di Ben Gvir previsto in serata presso  Shabtai, un'associazione ebraica di Yale.

Ben Gvir  è fra i membri più a destra del governo Netanyahu. Oltre ad essersi attivamente opposto alla tregua a Gaza (per la quale era uscito dal governo per poi rientrare con la rottura della tregua) e aver espresso posizioni apertamente razziste nei confronti degli arabi, Ben Gvir ha più volte incitato i coloni israeliani all’uso della violenza nei territori occupati, "perchè non rimanga neanche un palestinese".

Da InsideOver

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23.04.2025, 18:02
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BREVE STORIA DELLE POLITICHE VACCINALI ITALIANE E MONDIALI DEGLI ULTIMI 20 ANNI
Di Alessandra Devetag

https://rumble.com/vfbl8n-lintreccio-dei-governi-italiani-con-bill-gates-nel-business-dei-vaccini-di-.html

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23.04.2025, 15:34
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IL DIRETTORE DEGLI NIH SULLA TECNOLOGIA mRNA 🌺🌺🌺
"Il prossimo passo è [bloccare] la piattaforma mRNA stessa... il produttore non ha idea di quale dose stia somministrando, non ha idea di dove vada nell'organismo e se stia producendo antigeni fuori bersaglio"

"Puro vangelo", direbbe Tex Willer.

https://t.me/DrJayBhattacharya/23
23.04.2025, 14:49
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In ricordo delle vittime, dirette e indirette, del sisma che ha devastato il Centro Italia.

https://www.cronachemaceratesi.it/2021/11/13/visso-colori-e-disegni-per-i-sette-pulcini-il-dono-dellartista-silvio-irilli-ora-i-bambini-non-vedono-piu-macerie/1583124/

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23.04.2025, 14:44
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Martedì, Donald Trump ha ridimensionato la sua retorica, affermando che i dazi sui prodotti cinesi "non raggiungeranno il 145%" e che "caleranno sostanzialmente, ma non saranno pari a zero". Mentre il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha affermato che la guerra commerciale è "insostenibile" e che gli Stati Uniti hanno bisogno di una "de-escalation", non appena la Casa Bianca ha accennato a un allentamento della sua posizione sui dazi contro la Cina, le azioni di Wall Street sono balzate.

È chiaro che prima o poi l'amministrazione Trump cederà sotto pressione, man mano che i segnali di deterioramento dell'economia statunitense diventeranno insopportabili. La Cina, d'altra parte, non mostra alcuna urgenza né alcuna intenzione di affrettarsi a raggiungere un accordo a breve. "Lasciate che Washington rinsavisca" sembra essere il sentimento prevalente.

Laura Ruggeri

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23.04.2025, 14:19
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Martedì, Donald Trump ha ridimensionato la sua retorica, affermando che i dazi sui prodotti cinesi "non raggiungeranno il 145%" e che "caleranno sostanzialmente, ma non saranno pari a zero". Mentre il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha affermato che la guerra commerciale è "insostenibile" e che gli Stati Uniti hanno bisogno di una "de-escalation", non appena la Casa Bianca ha accennato a un allentamento della sua posizione sui dazi contro la Cina, le azioni di Wall Street sono balzate.

È chiaro che prima o poi l'amministrazione Trump cederà sotto pressione, man mano che i segnali di deterioramento dell'economia statunitense diventeranno insopportabili. La Cina, d'altra parte, non mostra alcuna urgenza né alcuna intenzione di affrettarsi a raggiungere un accordo a breve. "Lasciate che Washington rinsavisca" sembra essere il sentimento prevalente.

Laura Ruggeri

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23.04.2025, 14:17
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JP Morgan prevede che i prezzi dell'oro supereranno il traguardo dei 4.000 dollari l'oncia l'anno prossimo, in seguito alle maggiori probabilità di recessione dovute all'aumento dei dazi statunitensi e alla guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina.

La banca prevede ora che i prezzi dell'oro raggiungeranno una media di 3.675 dollari l'oncia entro il quarto trimestre del 2025, per poi superare i 4.000 dollari l'oncia entro il secondo trimestre del 2026, con rischi che potrebbero superare anticipatamente queste previsioni qualora la domanda superasse le aspettative.

"A sostegno della nostra previsione di un prezzo dell'oro che si dirigerà verso i 4.000 dollari l'oncia il prossimo anno c'è la continua forte domanda di oro da parte degli investitori e delle banche centrali, che quest'anno si attesterà in media intorno alle 710 tonnellate nette al trimestre", ha osservato la banca.

L'oro spot, che quest'anno ha guadagnato il 29% e ha raggiunto 28 massimi storici, ha toccato per la prima volta martedì il traguardo dei 3.500 dollari l'oncia.

(Fonte: Reuters - Tramite Laura Ruggeri)

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23.04.2025, 14:02
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Chi era Edward Bernays, il padre oscuro della Propaganda?

Com'è possibile che le tecniche da lui rivelate siano ancora efficaci nella manipolazione di massa e nella costruzione del consenso oggi?

Scoprilo in quest'intervista integrale a Giorgio Bianchi.

https://www.youtube.com/watch?v=r6Enorb4sLU

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23.04.2025, 13:37
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Il 7 ottobre 2023 l'attacco di Hamas contro Israele ha fornito al governo di Benjamin Netanyahu un motivo per scatenare la guerra nella Striscia di Gaza. Che cosa è successo davvero quel giorno? Qual è stato il ruolo della propaganda israeliana nell'inquinare l'informazione a livello mondiale?

Quante presunte notizie sul conflitto, passate come tali sui media, si sono rivelate delle falsità? E quali crimini sono stati invece sminuiti o mistificati?

Ne parla Giorgio Bianchi nella terza puntata di Tele Ragione in onda questa sera alle ore 21.30. Solo su Byoblu, libera e indipendente.
23.04.2025, 11:06
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🇺🇸🇨🇳 TRUMP: "SE LA CINA NON NEGOZIERÀ CON GLI USA, I TERMINI LI STABILIREMO NOI"
Fonte: Reuters
Il presidente Donald Trump ha detto oggi che, se la Cina non accetterà un accordo sul commercio, saranno gli Stati Uniti a stabilire i termini.
Trump ha anche detto ai giornalisti che sarebbe molto gentile nei negoziati con Pechino e che le tariffe sulle importazioni dal paese diminuirebbero in modo significativo a seguito di un accordo, ma non a zero.

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23.04.2025, 11:05
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*¡Desaparecinema! Ep. 36*
*1941 - Allarme a Hollywood e John Kleeves*

Stavolta occhio, rega, che l’argomento è scivoloso. Ovviamente solo agli occhi del piddino dabbene che pensa di salvare il mondo leggendo Repubblica o Micromega o il Manifesto. Parleremo di cinema a partire dai libri di John Kleeves, alias Stefano Anelli. Un personaggio molto interessante per i suoi scritti e per l’impossibilità di afferrarne bene l’identità. Ma non parleremo di alcune delle sue ossessioni cinematografiche, come _Forrest Gump_, bensì del film di Spielberg _1941 – Allarme a Hollywood_, del 1979.

_1941_ è il suo sesto film, successivo agli enormi successi di _Lo squalo_ e _Incontri ravvicinati del terzo tipo_, e relativo flop al botteghino per gli standard di Spielberg, tanto che io sono abbastanza sicuro che è proprio dopo questo film che Spielberg ha cambiato rotta ed è diventato gradualmente lo Spielberg retorico e propagandista che tutti conosciamo. Perché diciamocelo: i suoi primi film, _Duel_, _Sugarland Express_, _Lo squalo_ e _Incontri ravvicinati del terzo tipo_ sono grande storia del cinema.

https://youtu.be/aX-bGMjtOlM?si=3UoCXiG_CKcemDD7

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23.04.2025, 10:44
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Nella notte del 23 aprile, Israele ha bombardato una tenda piena di civili all’interno della scuola di Yaffa nella zona di Al-Tuffah, a Gaza.

Le tende erano piene di donne e bambini, uccisi nel cuore della notte. Il bilancio di vittime è di 10 persone tra cui almeno un bambino bruciato vivo, ma è destinato a salire.

Da quando Israele ha rotto la tregua il 18 marzo scorso, oltre 2000 civili sono stati uccisi, con un numero altissimo di bambini e donne. Numerosi gli attacchi nel cuore della notte su tende di rifugiati che non lasciano scampo ai civili.

#gazagenocide #shelter #burningschool #israel #idf
23.04.2025, 08:42
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Desaparecinema Ep. 37
*Il film agit-prop sulla sofferenza e il riscatto del popolo cubano*

Oggi, per ragioni di diritti d'autore, solo sul sito di OttolinaTv.

https://ottolinatv.it/2025/04/20/film-agit-prop-sulla-sofferenza-riscatto-popolo-cubano/

Oggi parliamo di uno dei film più meravigliosamente girati della storia del cinema, che però è stato chiuso in un cassetto per decenni dagli stessi che oggi impediscono a Russia Today di trasmettere in occidente. Il motivo di questa censura? Aveva la colpa di raccontare al mondo la grandezza della rivoluzione cubana, il riscatto di un popolo contro l’ingerenza degli Stati Uniti, e il fatto che a Cuba si facevano film più belli di quelli di Hollywood, anche di quelli di Orson Welles. Una pellicola che definirei, come fanno in molti, un film agit-prop antiamericano.

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22.04.2025, 23:19
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Dopo la morte di Papa Francesco, lunedì 21 aprile, le ambasciate israeliane in tutto il mondo avevano postato su X un messaggio di cordoglio per la morte di Papa Francesco. Il messaggio ufficiale era il seguente: "Riposa in pace, papa Francesco. Che la sua memoria sia una benedizione".

A poche ora dalla pubblicazione, il Ministero degli Esteri di Israele ha dato ordine a tutte le ambasciate di cancellare il post. Il ministero ha infatti emesso una direttiva che ordinava a tutte le missioni diplomatiche israeliane di cancellare qualsiasi post relativo alla morte del Papa, senza fornire alcuna spiegazione. Agli ambasciatori è stato successivamente intimato di non firmare libri di condoglianze presso le ambasciate vaticane in tutto il mondo.

https://it.insideover.com/nazionalismi/israele-silenzio-sulla-morte-del-papa-da-netanyahu-e-gli-esteri-ritirano-le-condoglianze.html

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22.04.2025, 21:51
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Harvard, l’università più antica e ricca degli Stati Uniti, ha intentato una causa federale contro l’amministrazione Trump per bloccare il congelamento di oltre 2 miliardi di dollari in finanziamenti alla ricerca.

Il governo ha giustificato il provvedimento con presunte carenze nella gestione dell’antisemitismo nei campus, ma l’ateneo denuncia un attacco alla libertà accademica e alla propria indipendenza decisionale. ​

La causa, presentata a Boston, cita tra i bersagli dell’azione legale figure di spicco dell’amministrazione, tra cui Robert F. Kennedy Jr. (Salute), Linda McMahon (Istruzione) o Stephen Ehikian e la procuratrice generale Pam Bondi.

Harvard accusa l’esecutivo di usare i fondi federali come leva politica per imporre restrizioni ideologiche, come l’abolizione dei programmi di diversità e l’obbligo di collaborazione con le autorità sull’identità degli studenti stranieri. ​

#trump #usa #university
22.04.2025, 21:49
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Il 7 ottobre è la data che segna l’inizio del massacro sistematico del popolo palestinese. Per qualcuno è una giusta reazione all’attacco di Hamas, per altri si tratta di un tentato genocidio. Noi pensiamo che il 7 ottobre sia stato innanzitutto un nuovo 11 settembre, che ha dato ad Israele il pretesto per iniziare un’operazione su più vasta scala che mira a trasformare il Paese da potenza regionale a potenza globale, passando attraverso la pulizia etnica dei palestinesi, l’invasione del Libano e della Siria per acquisire spazio vitale e l’eliminazione dell’ultimo rivale nell’area: l’Iran.

Appuntamento domani alle 21 e 30, su Byoblu.

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22.04.2025, 18:05
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A questo punto, se schiatti prima che trascorrano i tre mesi di lista attesa, il pianeta ne trae pure beneficio.

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22.04.2025, 17:37
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Alla luce delle recenti dichiarazioni di Smotrich, il ministro delle Finanze israeliano noto per le sue posizioni estremiste, appare ormai evidente che la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas non costituisca più una priorità per il regime di Tel Aviv.
E sapete perché? Perché quegli ostaggi, una volta rilasciati, rappresentano una minaccia ben più temuta: testimoni scomodi che con con tutta naturalezza, raccontano di una prigionia segnata da umanità, rispetto e persino affetto da parte dei loro carcerieri.

In altre parole, minano alla base un secolo di retorica hasbarica, che ha dipinto la resistenza palestinese come barbarie. E questo, il regime criminale sionista, non può permetterlo.
22.04.2025, 17:33
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L'UE e il Regno Unito si stanno preparando a imporre un blocco navale alla Russia, ha affermato Nikolay Patrushev, alto collaboratore del presidente russo Vladimir Putin. Ha avvertito che Mosca dispone di una flotta sufficientemente potente da rispondere a qualsiasi mossa del genere.

In un'intervista pubblicata lunedì da Kommersant, Patrushev, che presiede il Consiglio marittimo russo, un organismo che supervisiona la politica nazionale in questo settore, ha affermato che Mosca sta affrontando crescenti minacce e sfide in mare nel contesto delle crescenti tensioni geopolitiche.

"L'Occidente nel suo insieme non nasconde più la sua intenzione di espellere le nostre navi dai mari, mentre i piani di sanzioni valutati, ad esempio, dagli inglesi e da alcuni membri dell'UE assomigliano sempre più a un blocco marittimo", ha affermato.

Patrushev ha avvertito che queste misure "incontreranno una risposta adeguata e proporzionata" da parte di Mosca. "Se gli strumenti diplomatici o legali non entreranno in vigore, la sicurezza della navigazione russa sarà garantita dalla nostra Marina. Le teste calde di Londra o Bruxelles devono capirlo chiaramente", ha affermato.

(Fonte: RT - Tramite Laura Ruggeri)

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22.04.2025, 15:56
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Domenica 20 aprile il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Eyal Zamir, ha visitato la Siria sud-occidentale occupata da Israele, suggerendo che il piano prevede una permanenza a lungo termine.

Israele ha invaso la Siria a dicembre 2024, in seguito alla presa del potere da parte di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) al governo di Assad. Le IDF hanno iniziato con l'occupazione della zona demilitarizzata UNDOF lungo il confine tra la Siria e le alture del Golan già occupate. Ma non si sono fermate e da allora si sono spinte più in profondità nei governatorati di Quneitra e Daraa.

Zamir ora presenta il controllo militare su questa parte della Siria come "vitale" e "il modo migliore" per Israele di difendersi.
22.04.2025, 14:57
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Russia sempre più forte in una Libia sempre più instabile
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22.04.2025, 14:57
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"Il Ponte sullo Stretto di Messina non è solo un’opera infrastrutturale destinata a unire la Sicilia al continente: ora diventa anche una questione di sicurezza continentale. O almeno è quanto sostiene il governo italiano all’interno di un documento inviato alla Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen. La realizzazione del ponte viene definita dall’esecutivo «imperativa e prevalente per l’interesse pubblico» non soltanto per ragioni economiche o di protezione civile, ma anche e soprattutto per motivazioni geopolitiche e militari, fondamentali in caso di scenari di guerra per «il passaggio di truppe e mezzi della NATO».

https://www.lindipendente.online/2025/04/21/ponte-sullo-stretto-il-governo-chiede-permesso-allue-serve-per-truppe-e-nato/?fbclid=IwY2xjawJ0IhxleHRuA2FlbQIxMQABHmEL6PGZJqBHCBrhzFaEf0JMgXc1vudx92gkk9oUKy5k9YwVTTnyGnoeS25u_aem_3RRLss8SYiH-dvYtAdzpTQ

E anche qui, Giorgio Bianchi ci ha visto lungo sul fatto che quest'opera sarebbe stata a fini militari..."

Simone Dolce

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22.04.2025, 10:19
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22.04.2025, 10:11
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Il re è nudo. Il ministro delle Finanze di Israele Bezalel Smotrich ha detto ad alta voce ciò che pensa veramente il primo ministro Netanyahu: che gli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas dovrebbero essere sacrificati sull'altare delle aspirazioni messianiche e della guerra perpetua.

In un'intervista radiofonica Smotrich ha detto che garantire che Hamas non governi più la Striscia di Gaza è la priorità assoluta. "Dobbiamo eliminare il problema di Gaza".

Sui media internazionali, i portavoce del governo israeliano citano sempre gli ostaggi come la ragione principale del genocidio in corso a Gaza. Ma a livello nazionale, il governo tratta gli ostaggi come una distrazione e un peso, non come l'obiettivo principale delle offensive militari.
22.04.2025, 00:03
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Gaza, Settimana Santa

#bambino
21.04.2025, 22:30
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Il secondo tentativo, con maggiore connotazione "progressista" è stato ridotto ad una sostanziale impotenza in tutti gli ambiti in cui non remava nella direzione della corrente - laddove la "corrente" indica la moda ideologica privilegiata dalle oligarchie finanziarie angloamericane.

Tutto si potrà dire di Ratzinger e di Bergoglio, ma certo non che siano stati papi privi di ispirazione, di preparazione o di carattere. Tutt'altro.
Eppure è difficile dire che a due decenni di distanza lo statuto, ideale e operativo, del cristianesimo cattolico abbia acquisito di centralità o autorevolezza.
Cosa ci riserverà la prossima fumata bianca al conclave naturalmente nessuno lo sa, ma credo che sia saggio tenere basse le aspettative.
Le condizioni storiche non sembrano essere tali da consentire a nessun nuovo pontefice, quali che siano le sue eventuali preclare qualità, di invertire una tendenza stagnante. E il problema non è che "il papa non ha divisioni militari", come disse Stalin a Jalta: le "leve spirituali" possono fare cose straordinarie.
Ma le leve spirituali sono quella "forza debole" che funziona solo quando poggia su un fulcro spirituale interno alle persone.
E oggi non scommetterei sulla diffusione di tale fulcro neppure tra chi abita le stanze dei palazzi vaticani.
21.04.2025, 20:05
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Gli ultimi vent'anni di pontificato credo abbiano delineato un quadro in cui traspare il declino dell'influenza internazionale del papato di Roma.

I due ultimi pontefici hanno tentato strade complementari, in parte opposte, per conferire nuova centralità alla chiesa cattolica.

Papa Benedetto XVI, nei suoi otto anni di pontificato (2005-2013) ha tentato di percorrere una strada di consolidamento dottrinale con ripristino di alcuni fattori tradizionali. Su questa strada "tradizionalista" ha incontrato resistenze tali nell'entourage vaticano da condurlo all'inaudito passo di un abbandono in vita del soglio pontificio. Il gesto di Benedetto si voleva emblematico, ammonitorio.
Il riferimento al fondatore del principale ordine monastico, San Benedetto, era stato inteso da Ratzinger come auspicio e ispirazione di una "rinascita" del mondo occidentale, proprio come i monasteri benedettini ne erano stati la matrice all'indomani del collasso dell'impero romano (la deposizione dell'ultimo imperatore d'Occidente Romolo Augustolo è del 473 d.C., la composizione della regola benedettina è del 525 d.C.).
Quell'auspicio e quell'ispirazione sono naufragati. I papi, come i sovrani del passato, non governano mai da soli, ma hanno bisogno di un intorno funzionale, una "corte", un "apparato" efficienti e aderenti alla "missione", per poter tradurre il proprio magistero in costumi e istituzioni. E quell'intorno è risultato inadeguato al compito di tradurre il magistero di Ratzinger.

Papa Bergoglio era asceso al soglio pontificio rifacendosi ad un'altra figura emblematica, meno decisiva sul piano istituzionale, ma potente sul piano ideale: San Francesco d'Assisi.
La figura di Francesco, ascetica, mistica, con tratti quasi panteistici, esprimeva un auspicio e un'ispirazione differenti da Benedetto, ma parimenti connotati all'insegna di un rinnovamento radicale. La spinta ideale di papa Francesco era rivolta a sostegno degli umili, delle parti "perdenti" del mondo moderno, si voleva critica dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo e dell'uomo sulla natura.
L'enciclica "Laudato Si" rimane un testo esemplare, un'enciclica di grande potenza analitica e rara profondità di messaggio. Si cita spesso la "Laudato Si", etichettandola come "enciclica ecologica", quasi fosse una delle tante esibizioni di greenwashing che ammorbano il discorso pubblico corrente. Ma chi si prenda la briga di leggerla vi trova una ricchezza analitica straordinaria, un'integrazione del tema ambientale nel tema dello sfruttamento economico generale, una critica ai meccanismi di capitale, al predominio dell'economia finanziaria sull'economia reale, al dominio tecnocratico, una critica delle presunte "soluzioni di mercato" al degrado ecologico (come i "carbon credits"), e molto altro.
Ma al netto delle grandi speranze iniziali, i dodici anni del pontificato di Bergoglio hanno mostrato di nuovo l'enorme difficoltà dell'odierno papato a proporre con successo un messaggio autonomo.

I tratti del magistero di Bergoglio che sono stati ripresi e promossi sono stati tutti e soli quei pochi di "liberalizzazione dei costumi" (es.: le aperture LGBT con la lettera a padre Martin) e di amplificazione della narrazione corrente (es.: l'adesione alla lettura dominante sul Covid) che si confacevano ad un'immagine di stereotipato "modernismo".
Le numerose altre posizioni scomode sul capitalismo finanziario o su temi internazionali, da Israele alla Libia, dall'Iran alla Russia, sono state messe in sordina, talvolta persino censurate.

L'impressione complessiva è che i due ultimi pontificati abbiano mostrato due tentativi - intellettualmente robusti e spiritualmente alti - di conferire nuova centralità al cattolicesimo romano e al suo messaggio storico.

Il primo tentativo, con maggiore connotazione "conservatrice" si è arenato rapidamente nella paralisi.
21.04.2025, 20:05
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L'Iran e la Russia sono ora ufficialmente alleati. Putin ha firmato oggi la legge di ratifica dell'accordo di partenariato strategico con l'Iran. Il trattato non implica la difesa dell'alleato e la reazione armata nel caso in cui una delle parti venga attaccata.
21.04.2025, 20:05
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Post 20 - 4 - 23

Pretendere di sconfiggere un virus con un farmaco sperimentale che non arresta la trasmissione.
Armare una nazione fallita con fondi di magazzino e ferrivecchi, affinché sconfigga una superpotenza con 6000 testate nucleari.
Modificare il trend climatico con politiche di austerity scritte da multinazionali, fondi di investimento e sponsorizzate da gruppuscoli squinternati di ragazzini esaltati blanditi dal potere.
I film della Disney del passato hanno avuto trame più credibili e spettatori più razionali.

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21.04.2025, 14:39
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🥇 ORO AI MASSIMI STORICI. SFONDATA QUOTA $3.400/oz

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21.04.2025, 14:34
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🇻🇦 È MORTO PAPA FRANCESCO

Il Vaticano ha annunciato la scomparsa di Papa Francesco stamani alle 7:35.
L'ultima apparizione di Papa Francesco è avvenuta domenica durante le celebrazioni di Pasqua dopo aver saltato la maggior parte degli eventi della Settimana Santa a causa delle sue condizioni di salute.
Nel suo ultimo discorso, Papa Francesco ha esortato alla pace in tutto il mondo e ha ribadito i suoi appelli per un cessate il fuoco a Gaza. Papa Francesco aveva 88 anni.

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21.04.2025, 11:58
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A Pasqua, almeno 12 persone sono state uccise e altre 30 sono rimaste ferite in attacchi aerei USA che hanno preso di mira un mercato e un quartiere popolare della capitale yemenita, Sanaa.

I media Houthi hanno riferito che l'attacco aveva come obiettivo il popolare mercato nel quartiere di Farwa, nel distretto di Sha'ub, aggiungendo che "le squadre delle ambulanze e della protezione civile stanno continuando il loro lavoro di ricerca delle vittime sotto le macerie.

Gli attacchi sono avvenuti un giorno dopo che gli Stati Uniti avevano lanciato 13 attacchi contro il porto e l'aeroporto di Hodeidah e tre giorni dopo che l'attacco più mortale fino ad oggi aveva preso di mira il porto di Ras Isa, sempre a Hodeidah, uccidendo almeno 80 persone e ferendone più di 150.
21.04.2025, 10:38
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MOSKVA SLEZAM NE VERIT 🌺🌺🌺
Gira in questi giorni sul social la scemenza secondo cui la guerra finisce se Mosca si ferma. La guerra è iniziata precisamente in quanto Mosca è rimasta fin troppo a lungo ferma mentre UE e Nato la circondavano schierando truppe e mezzi ai suoi confini e nel frattempo un governo ucraino di dubbia legittimità sparava addosso agli ucraini russofoni. La narrazione russofobica è non solo falsa bensì pericolosa poiché ci sta portando verso un conflitto assurdo, la responsabilità del quale è tutta da questa parte, comprensibile solo alla luce delle mie imperialiste occidentali che hanno imposto il rovesciamento di politiche nei confronti della Russia che fino a pochi anni fa erano amichevoli e di reciproco vantaggio. Credo di non aver mai cancellato nessuno dai miei contatti al tempo della pandemia, ma lo sto facendo ora poiché - mentre su virus e vaccini era ammissibile l'ignoranza - su questo conflitto chi aderisce alla narrazione ufficiale dell'aggressore e dell'aggredito può essere solo sciocco o in mala fede, e non mi interessa avere a che fare né con la prima categoria e tanto meno con la seconda.
21.04.2025, 09:09
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“Signor giudice, sono palestinese…” Parole di Anan Yaeesh al processo de L’Aquila

Riceviamo e diffondiamo questo breve video con stralci delle dichiarazioni di Anan Yaeesh al processo de L’Aquila.
Da brividi…

La resistenza non si arresta
La resistenza non si processa.

Free Anan!

https://ilrovescio.info/wp-content/uploads/2025/04/VID-20250405-WA0018.mp4
21.04.2025, 08:46
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FATTO CLAMOROSO: in Ucraina una giornalista è stata costretta a scusarsi per aver diffamato un sacerdote della Chiesa ortodossa ucraina(quella canonica).

▪️Vi raccontiamo un fatto molto interessante ed inusuale, ma che probabilmente è frutto delle lotte interne per il potere in Ucraina. Per la prima volta in Ucraina, un giudice ha dato ragione, ad una denuncia presentata da un sacerdote della Chiesa ortodossa ucraina (canonica). Tutte le migliaia di denunce presentate in precedenza dopo le violenze e gli espropri delle chiese erano sempre cadute nel vuoto.

▪️ Sonya Koshkina, redattrice della rivista "Sponda Sinistra" , vicina a Poroshenko e sostenitrice della chiesa ortodossa dell'Ucraina non canonica(la cosiddetta chiesa di Poroshenko), è stata costretta a ritrattare le false accuse contro il vescovo di  Ivano-Frankovsk.

▪️Dopo la decisione del tribunale, la Koshkina ha ammesso di avere pubblicato articoli a pagamento contenenti false accuse contro il vescovo della Chiesa ortodossa ucraina (canonica). Si è anche scoperto che i materiali compromettenti contro il vescovo le furono forniti dai servizi ucraini (SBU), i soliti che dal novembre 2022 hanno protetto le incursioni contro le proprietà della Chiesa ortodossa canonica.

▪️La Koshkina ha pubblicato articoli che affermavano che il vescovo Nikita (allora Archimandrita) aveva rapporti omosessuali con un giovane corista. Per accusare il sacerdote di pederastia erano state allegate fotografie, poi risultate false, fornite alla giornalista dai servizi ucraini.

▪️Il vero mandante dell'operazione era però Petro Poroshenko. Tutta questa operazione serviva da propaganda contro la chiesa ortodossa canonica, per accreditare la sua Chiesa "scissionista". È stato lui che tramite i servizi ucraini ha montato la campagna giornalistica contro la Chiesa ortodossa canonica.

▪️Nonostante la decisione del tribunale, che impone alla giornalista di scusarsi, per avere pubblicato un falso dossier, la notizia non è stata resa pubblica in Ucraina, è stata perlomeno silenziata dai media tradizionali ed il motivo lo potete immaginare. PROPRIO PER QUESTO CI TENIAMO A DIVULGARE LA NOTIZIA.

▪️La cosa "sconvolgente" è  che per la prima volta un giudice ha dato ragione alla Chiesa  ortodossa ucraina del patriarcato di Mosca.

▪️Perché un tribunale ha preso una decisione a favore della Chiesa ortodossa canonica?

❗Probabilmente Zelensky ha usato i tribunali contro il suo rivale Petro Poroshenko, che ha chiesto apertamente un cambio di potere. Questa decisione può far parte degli sforzi più ampi per screditare i media vicini a Poroshenko. Ma non è escluso che dietro ci sia l'influenza degli Stati Uniti: questa decisione può essere il risultato dei negoziati tra Kiev e Washington. La nuova amministrazione americana ha esercitato pressioni sulle autorità ucraine perché sospenda la repressione contro la Chiesa ortodossa canonica.


FONTE: https://antifashist.com/item/sbus-cover-up-exposed-journalist-forced-to-apologize-for-defaming-ukrainian-orthodox-church-priest.html

https://t.me/terzaroma
20.04.2025, 23:05
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"Reagisce male", colpa sua.

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20.04.2025, 20:34
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Perché l'Indonesia è al centro del grande gioco asiatico
https://it.insideover.com/politica/tra-missili-usa-e-bombardieri-russi-lindonesia-al-centro-del-grande-gioco-asiatico.html
20.04.2025, 13:49
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Sabato 19 aprile, il primo ministro israeliano Netanyahu ha ribadito che Israele non ha "altra scelta" se non quella di continuare a combattere a Gaza e non porrà fine agli attacchi prima di aver distrutto Hamas, liberato gli ostaggi e garantito che il territorio non rappresenterà una minaccia per Israele.

Netanyahu ha parlato dopo che gli attacchi israeliani hanno ucciso più di 90 persone in 48 ore.

Secondo il personale ospedaliero, tra le 15 persone uccise durante la notte ci sono bambini e donne. Almeno 11 morti si sono verificati a Khan Younis, molti dei quali in una tenda nella zona di Muwasi, dove vivono centinaia di migliaia di sfollati. Israele aveva designato la zona come zona umanitaria.

Israele ha promesso di intensificare gli attacchi in tutta Gaza e di occupare "zone di sicurezza" di dimensioni indefinite all'interno della Striscia.


Da quando Israele ha posto fine al cessate il fuoco il 18 marzo, gli attacchi israeliani a Gaza hanno ucciso circa 1.800 persone e ferite circa 4.700.
20.04.2025, 13:48
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20.04.2025, 13:00
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VACCINI E AUTISMO 🌺🌺🌺
Il blog di Jessica Rose dedica i suoi due più recenti post alla correlazione temporale tra aumento dei casi di autismo e incremento delle vaccinazioni pediatriche:
https://jessicar.substack.com/p/autism-chart-explained-and-the-inflection
nonché ad alcuni aspetti della nota e irrisolta correlazione tra autismo e alluminio nei vaccini:
https://jessicar.substack.com/p/aluminum-exposure-and-autism-prevalence
Ora, affermare che la questione sia controversa è quanto meno un "understatement" molto "british". Si tratta in realtà di una faccenda da "chi tocca i fili muore", polarizzata tanto quanto e ancor più dei vaccini covid, della crisi ucraina e del doping di Sinner, e per di più ante litteram, fin dal caso Wakefield, peraltro esploso molto al di là dei suoi reali confini, come ha ben ricostruito tempo fa Massimo Mazzucco:
https://www.arcoiris.tv/scheda/it/18912/
Né l'autismo e nemmeno i disturbi del neurosviluppo rientrano nei miei campi diretti di ricerca, malgrado mi occupi da decenni di neuroscienze, immunologia e infiammazione. Non pretenderò certo dunque di pronunciarmi su un argomento talmente conflittuale. Coincidenza vuole tuttavia che proprio in queste settimane stia collaborando alla scrittura di uno studio sulle connessioni tra neuroinfiammazione e schizofrenia, questo sì un argomento del quale da molto tempo lavoro anche sperimentalmente nel mio istituto. E non posso non riflettere sul nesso potenziale tra vaccini e disturbi del neurosviluppo mentre revisiono la vasta letteratura esistente sui modelli animali di disturbi comportamentali legati all'alterato neurosviluppo, gran parte dei quali è basata proprio sull'induzione di stimoli potentemente infiammatori nella madre durante la gravidanza.
Ben venga dunque, ove mai fosse, l'annunciata iniziativa statunitense volta ad avviare un programma di ricerca sulle cause dell'innegabile epidemia di autismo nei bambini (un caso ogni 32, una vera e propria catastrofe su cui dovrebbero titolare ogni sera i notiziari...). Auguriamoci se mai che sia un vero programma di ricerca e non una sparata dimostrativa che finisca per produrre soltanto l'ennesimo studio epidemiologico inconcludente.
E nel frattempo sarebbe bene rimuovere certi vincoli e divieti di fatto antiscientifici e fideistici, come quello contenuto nella Guida alla valutazione delle reazioni avverse osservabili dopo vaccinazione pubblicata da AIFA nel 2016, secondo cui l'autismo, insieme alla sindrome della morte improvvisa del neonato (SIDA), non è MAI correlabile ai vaccini. MAI.
https://www.aifa.gov.it/-/guida-alla-valutazione-delle-reazioni-avverse-osservabili-dopo-vaccinazione-01-02-2016-
Comprensibile l'ansia di "proteggere i vaccini", ma facendolo attraverso il divieto di realizzare ricerche finisce per stravolgere la situazione alimentando diffidenza e sfiducia. Paradossalmente predisponendo il terreno fertile per il proliferare tra l'altro di stregoni e ciarlatani. Che è poi probabilmente quello che chi definisce queste strategie in realtà vuole, così da crearsi il "fantoccio di paglia" da confutare a mani basse.
https://it.wikipedia.org/wiki/Argomento_fantoccio
20.04.2025, 02:34
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L'ALTRA FACCIA DELLA STORIA COME NON VE L'HANNO MAI RACCONTATA - MANLIO DINUCCI

Si dice che per capire il presente e il futuro bisogna conoscere il passato. Siete davvero sicuri di conoscere la Storia? 'L'altra faccia della storia', pubblicato da Byoblu Edizioni, è il nuovo libro di Manlio Dinucci, che l'autore presenta in esclusiva in questa intervista su Byoblu.

➡️ https://www.byoblu.com/2025/04/19/laltra-faccia-della-storia-come-non-ve-lhanno-mai-raccontata-manlio-dinucci/
19.04.2025, 21:32
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La narrazione di Donald Trump come presidente portatore di pace si sta rivelando fallace su vari fronti. Il conflitto russo-ucraino non si è risolto. Israele continua a massacrare la popolazione palestinese. Continuano anche i bombardamenti statunitensi e le stragi di civili nello Yemen. L'Iran potrebbe essere il prossimo aggredito.

Questo e molto altro nella seconda puntata di TeleRagione, che potete vedere per intero al segeunte link:

https://youtu.be/T8Xki3F0_kw?si=jWIYT_6-bk8fJR8Z

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19.04.2025, 12:43
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🇺🇸🇯🇵 DAZI. IL CAPO NEGOZIATORE DEL GIAPPONE SE NE VA SENZA ACCORDO
Financial Times
Il capo negoziatore commerciale del Giappone lascerà Washington senza un accordo immediato dopo aver incontrato Donald Trump nel tentativo di negoziare la rimozione delle rigide tariffe statunitensi.
Il presidente degli Stati Uniti ha incontrato Ryosei Akazawa mercoledì e ha detto sui social media che c'è stato un "grande progresso!" mentre il Giappone cercava di diventare la prima grande economia a garantire una tregua dai dazi di Trump, che hanno scatenato turbolenze nell'economia globale dopo che sono stati svelati questo mese.
I funzionari giapponesi hanno detto che l'incontro personale inaspettato con Trump è stato un possibile segno del desiderio del presidente di concludere accordi commerciali con gli alleati, mentre la Cina cerca anche di approfondire il suo impegno nel commercio globale.
Akazawa ha detto ai giornalisti dopo i colloqui che le due parti hanno concordato di tenere un secondo incontro questo mese e cercare una rapida risoluzione. Ha descritto le tariffe come "estremamente deplorevoli" e ha esortato la Casa Bianca a perseguire un accordo che rafforzi entrambe le economie.
La prospettiva di un ulteriore prelievo del 24% nell'ambito del regime tariffario "reciproco" di Trump ha scosso il Giappone aziendale e ha portato il primo ministro Shigeru Ishiba a dichiarare una "crisi nazionale".
Il Giappone ha registrato un surplus commerciale di 9 trilioni di yen (63 miliardi di dollari) con gli Stati Uniti per l'anno fiscale fino alla fine di marzo, ha annunciato giovedì il ministero delle Finanze, in calo dell'1,3% rispetto all'anno precedente.
Parlando ai giornalisti a Tokyo giovedì mattina, Ishiba ha sottolineato il potenziale vantaggio del Giappone derivante dai negoziati commerciali come priorità assoluta per Trump.
"Naturalmente, i negoziati non saranno facili in futuro", ha avvertito.

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19.04.2025, 12:30
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La propaganda pervasiva rischia di convincere non solo gli altri ma anche noi, laddove va incontro ai nostri desideri.
Per tutelarsi, bisogna essere attinenti ai fatti.
Chi ha finanziato la campagna di Donald Trump e con quali interessi? Agli occhi di chi crede che Trump sia un paladino della libertà, come si giustificano l'arresto e la deportazione di studenti che hanno manifestato a favore della Palestina negli Stati Uniti?

Questo e molto altro nella seconda puntata di TeleRagione, che potete vedere per intero al segeunte link:

https://youtu.be/T8Xki3F0_kw?si=jWIYT_6-bk8fJR8Z

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19.04.2025, 10:32
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Nelle ultime 48 ore israele ha ucciso più di 70 palestinesi nella Striscia di Gaza. Al Jazeera riporta che gli attacchi, per la maggior parte, hanno colpito tende pieni di civili. A Khan Younis nella gionrata di venerdì 18 aprile, una bomba dell’IDF ha ucciso 10 membri della stessa famiglia, incusi bambini e donne.

Gli attacchi su Gaza sono fortissimi e senza tregua. Chi non viene ucciso dalle bombe, muore di fame, di infezioni o di malattie per l’impossibilità di curarsi.

Da oltre 5 settimane non entrano aiuti umanitari, tradotto in numeri sono 1800 camion con cibo e medicine mai consegnate a Gaza.

Secondo Save the Children i bambini di Gaza più fortunati, oggi, hanno a disposizione mezzo pasto per tutto il giorno.

"Ogni attacco colpisce un bambino, ogni esplosione prende di mira un bambino. Qui muoiono solo bambini. Dicono che colpiscono terroristi e muoiono solo bambini“.

video: @Jasminamadne

#gazagenocide #getupreportnews #isd #israel
19.04.2025, 10:18
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Visto che sta girando, sui social, mi sembra d’uopo ch’io pur la posti. Credo sia una delle più belle interviste che mi siano state fatte… 

Aldo Nove 

Intervista senza titolo ad Aldo Nove per non fargli perdere di nuovo il lavoro
Ma ovviamente lui ne ha per tutto e tutti, dal sistema che crea personaggi e poi li vuole quieti ai trapper che «sembrano letteralmente dei subnormali». Una conversazione sulla poesia e chi la uccide

https://www.rollingstone.it/cultura/interviste-cultura/intervista-senza-titolo-ad-aldo-nove-per-non-fargli-perdere-di-nuovo-il-lavoro/977624/?fbclid=IwY2xjawJvmwpleHRuA2FlbQIxMQABHi6-eemOcynp9Y99_AGbPn0g3LUGgnlkhVUEJd1Sv7qZKrKUE1mGCXlwwuN5_aem_S-gmgljF4Y1MQkGMP4dUZg

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19.04.2025, 08:42
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La pace di Trump non si vede. Rubio scarica Kiev all’Ue
di Sabrina Provenzani
I territori occupati ai russi, niente Nato per l’Ucraina e sanzioni allentate. “Se non accettate passeremo oltre”

In campagna elettorale Donald Trump aveva promesso di portare la pace in Ucraina nelle prime 24 ore di presidenza. Promessa gradassa, certo, ma dopo 88 giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca la linea dell’amministrazione è: questa non è la nostra guerra e, se le parti in guerra non accettano il nostro piano, gli Usa se ne lavano le mani e se la vedranno gli Europei. O meglio, la coalizione dei volenterosi, che però, essendo formata da oltre 30 Paesi ed entità con interessi, consenso per la guerra, capacità di impegno e risorse molto difformi, va in ordine sparso.

[...] L’ipotesi di spartizione del territorio nazionale è stata respinta da Zelensky. Il presidente ha ribadito che non riconoscerà mai il dominio russo su alcun territorio ucraino.

Piuttosto, Zelensky ha lanciato un nuovo appello agli alleati dopo i bombardamenti contro diverse città ucraine: “È così che la Russia ha iniziato questo Venerdì santo: con missili balistici, missili da crociera, Shahed, mutilando la nostra gente e le nostre città”, ha scritto su X. Decine gli edifici danneggiati a Kharkiv con circa 70 feriti, tra cui cinque bambini. Un funzionario presente a Parigi ha dichiarato a Bloomberg che gli alleati europei non riconoscerebbero i territori occupati come russi e che resta essenziale fornire all’Ucraina garanzie di sicurezza anche in caso di accordo.

Ma gli Usa non intendono restare impantanati in un negoziato complesso: i loro interessi strategici sono nel Pacifico, non in Europa, e sempre ieri il segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato all’agenzia France Presse: “Dobbiamo capire qui, ora, entro pochi giorni, se la fine della guerra è fattibile a breve termine, perché se non lo è, credo che passeremo oltre. Penso che il presidente probabilmente arriverà a un punto in cui dirà: ‘Bene, è finita’”. Lo ha confermato lo stesso Trump ai giornalisti Nello studio ovale: “Se una delle due parti si comporta da stupida, siamo pronti ad andarcene dal tavolo dei negoziati. Ma spero che non accada”, aggiungendo: “Vogliamo fare un accordo in Ucraina velocemente”.

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19.04.2025, 08:40
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I giudici della Corte penale internazionale vogliono che l'Ungheria spieghi perché non ha arrestato il primo ministro israeliano Netanyahu durante la sua visita a Budapest a inizio aprile.

In un documento diffuso il 16 aprile, il tribunale dell'Aia ha avviato un procedimento per inadempienza contro l'Ungheria, dopo che il Paese ha accolto Netanyahu con un tappeto rosso nonostante un mandato di arresto della CPI per crimini contro l'umanità in relazione alla guerra a Gaza.

Pochi giorni prima dell'arrivo di Netanyahu in Ungheria, il presidente dell'organo di controllo della corte ha scritto al governo ungherese ricordandogli il suo "obbligo specifico di ottemperare alle richieste di arresto e consegna della corte".

Durante la visita, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha annunciato che il suo paese avrebbe abbandonato la Corte, affermando che la CPI "non è più una corte imparziale, né un tribunale di diritto, bensì un tribunale politico".
18.04.2025, 22:08
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18.04.2025, 17:49
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18.04.2025, 17:49
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🚨🇾🇪 ULTIMA ORA - Forze armate yemenite:

Nel nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso
L'Onnipotente ha detto: "In verità, Noi sosterremo i Nostri messaggeri e coloro che credono durante la vita terrena e nel Giorno in cui i testimoni saranno chiamati a testimoniare". Questa è la Verità di Allah Onnipotente.

A sostegno del popolo palestinese oppresso e dei suoi combattenti, e in risposta alla guerra di genocidio in corso contro i nostri fratelli a Gaza:

La forza missilistica delle forze armate yemenite ha condotto un'operazione militare prendendo di mira un obiettivo militare nei pressi dell'aeroporto Ben Gurion, nella regione occupata di Giaffa, utilizzando un missile balistico "Zulfiqar".

Per il secondo mese consecutivo, le Forze Armate continuano a contrastare con efficacia e responsabilità l'aggressione americana contro il nostro Paese. Come promesso, affronteremo l'escalation con escalation.

La forza missilistica, l'aeronautica militare con droni e le forze navali hanno condotto una duplice operazione militare prendendo di mira le portaerei statunitensi Truman e Vinson e le loro navi da guerra nel Mar Rosso e nel Mar Arabico con numerosi missili da crociera e droni.

Si tratta del primo attacco alla portaerei "Vinson" dal suo arrivo nel Mar Arabico.

Le nostre difese aeree sono inoltre riuscite ad abbattere un drone americano MQ-9 mentre stava conducendo operazioni ostili nello spazio aereo del governatorato di Sana'a, utilizzando un missile terra-aria di produzione locale. Si tratta del quinto incidente del genere in tre settimane e del ventunesimo durante la Battaglia della Vittoria Promessa e la Santa Jihad a sostegno di Gaza.

Le Forze Armate yemenite affermano quanto segue:

Primo: il rafforzamento militare americano e la continuazione dell'aggressione contro il nostro Paese porteranno solo a ulteriori attacchi, attacchi mirati, scontri e confronti, e spingeranno lo Yemen, con il suo nobile popolo e la sua fedele leadership, a una maggiore fermezza e perseveranza nel suo atteggiamento di sostegno nei confronti del popolo palestinese oppresso.

Secondo: il nemico non raccoglierà nulla dall'intensificarsi della sua aggressione contro il nostro Paese, se non delusione, fallimento e sconfitta. La sua portaerei, recentemente arrivata, non riuscirà a ottenere ciò che cinque precedenti portaerei, che le forze armate hanno affrontato, inseguito e costretto ad abbandonare con successo, non sono riuscite a fare.

Terzo: il caro, libero e indipendente Yemen non rinuncerà a continuare le sue operazioni di sostegno al popolo palestinese finché l'aggressione "israeliana" a Gaza non cesserà e l'assedio non sarà revocato.

Allah ci basta, ed Egli è il miglior Dispositore. Egli è il miglior Padrone e il miglior Aiutante.
Lunga vita allo Yemen, libero, onorevole e indipendente
Vittoria allo Yemen e a tutto il popolo libero della nazione

Sana'a, Shawwal 20, 1446 AH
Corrispondente al 18 aprile 2025
18.04.2025, 17:49
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🚨 "Non dimenticate i vostri prigionieri, quelli che avete lasciato indietro: alzate la voce, perché stiamo morendo nelle prigioni." - il prigioniero Ayman Al-Haj Yahya

I prigionieri palestinesi nella prigione del deserto del Naqab hanno lanciato un appello urgente a tutti gli organismi umanitari e per i diritti umani affinché salvino da morte certa la vita del prigioniero Ayman Al-Haj Yahya, residente nella città di Taybe, nell'entroterra palestinese.

Secondo l'ufficio stampa dei detenuti, il prigioniero Ayman sta contando con sincerità i suoi ultimi giorni e la notizia del suo martirio potrebbe essere diffusa in qualsiasi momento, data la deliberata negligenza medica.

Ayman, detenuto nella Sezione 25, Stanza 10, è stato condannato a sei anni di prigione, di cui finora ha scontato circa due anni.

Soffre di condizioni di salute estremamente critiche, a causa di un ictus in carcere, che gli ha causato la completa perdita di movimento e sensibilità agli arti superiori e inferiori, oltre a una grave debolezza visiva. I suoi lineamenti sono cambiati e un occhio è diventato bianco.

I detenuti che alloggiavano con lui nella stessa stanza chiesero all'amministrazione penitenziaria di trasferirlo per le cure necessarie, ma quest'ultima si rifiutò di rispondere. Questo li spinse ad aspettare l'"orario ricreativo" per farlo uscire dalla stanza e portarlo alla porta, e si rifiutarono di riportarlo dentro, nel tentativo di fare pressione sull'amministrazione affinché lo trasferisse in clinica o gli fornisse le cure necessarie.

Dopo ripetuti tentativi da parte dei prigionieri e dopo aver comunicato con l'ufficiale responsabile, un farmacista entrò nella stanza, misurò i parametri vitali del prigioniero (pressione sanguigna, temperatura e ossigeno) e disse loro che non soffriva di nulla, nonostante in quel momento il prigioniero avesse perso memoria e capacità di movimento e non fosse consapevole di ciò che accadeva intorno a lui.

Il prigioniero Ayman è stato prelevato in modo umiliante: gli sono state incatenate mani e piedi, è stato sollevato per le manette in modo doloroso e adagiato su un letto di ferro inadatto all'uso umano, per poi essere trasferito in clinica.

I suoi compagni di cella vennero informati che era stato trasferito per cure e che non sarebbe più tornato in sezione, ma dopo alcune ore fu riportato in cella su una sedia a rotelle, che poi fu portata via con loro, lasciando i prigionieri in uno stato di shock e di profonda preoccupazione per le sue condizioni di salute, impossibilitati a fornirgli assistenza.

I prigionieri si sono rifiutati di lasciarlo rientrare nella stanza a causa della gravità delle sue condizioni, cosa che ha costretto l'amministrazione penitenziaria a portarlo via di nuovo, ma questa volta i prigionieri non sanno se è stato trasferito per cure, in un'altra sezione o in un luogo sconosciuto.

Il prigioniero Ayman e i suoi compagni di prigionia lanciano un appello:

Istituti carcerari, organizzazioni per i diritti umani, fazioni palestinesi, tutte le persone di coscienza, i suoi fratelli e amici prigionieri liberati, a fare ogni sforzo possibile per tirarlo fuori dalle profondità e dall'oscurità della prigione.

Ayman si rivolge ai suoi fratelli liberati dicendo:

"Non dimenticate i vostri prigionieri, quelli che avete lasciato indietro: alzate la voce, perché noi moriamo nelle prigioni."
18.04.2025, 17:47
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